Rising Dark
Apocalyptic
I Rising Dark da Ravenna sono tra gli ultimi arrivati in campo thrash metal in un periodo di totale riscoperta del genere. Con questo Apocalyptic debuttano ufficialmente nel mondo musicale, sebbene la band si forma nel 2007 e già l’anno successivo si fa notare con la pubblicazione di una demo che permette loro di suonare in svariate occasioni.
L’etichetta che decide di promuoverli è ancora una volta la SG Records, vera talentscout del mondo metal italiano assieme alla Punishment 18 Records. L’inizio dell’album sta negli arpeggi e nella voce sussurrata della title-track posta in apertura per sfociare nella prima vera onda d’urto del disco, ovvero Armageddon. Ritmi serrati ed un ritornello di immediata presa ci riportano indietro di una ventina di anni, mentre la produzione cristallina dona notevole potenza al sound. La batteria e la chitarra creano un vero e proprio muro sonoro e risultano anche parecchio arrembanti durante le sezioni di groove a sostenere tempi medi. Particolarmente buone sono anche le linee melodiche tracciate dalle fasi soliste delle sei corde per un risultato in netto contrasto con l’irruenza di base nella musica del quartetto.
Si prosegue nell’ascolto con il riffing molto in stile Exodus della grooveggiante This is War. Il timbro profondo del cantante ben si incastra in una traccia che si fa trascinare fortemente dal thrash di inizi anni 80 con evidenti tracce dei Testament di quei tempi con un risultato arrembante e dal piglio deciso. Alcuni elementi death metal (soprattutto se si analizza il cantato ed alcuni break down) sono riscontrabili della variegata e dalla durata sostanziosa The Bofoid. Tempi veloci e riffs taglienti si alternano alla perfezione con tempi medi ed un riffing che muta verso un groove oscuro e fangoso. Si prosegue marciando nell’oscurità con gli arpeggi iniziali di Yog Sothoth, canzone che almeno per la prima parte sembra uscita da un qualsiasi album dei Nile tanto sono pesanti le influenze death. Successivamente alcune linee vocali più accessibili fanno la loro comparsa ma non ci si discosta mai più di tanto dallo stile appena descritto per una canzona che spiazza ma che si farà sicuramente notare.
Per ritornare ad uno stile più canonico si deve aspettare Your Blood is on my Hands per una traccia che ancora una volta punta tanto sul groove e su tempi medi ma lo fa con una buona tecnica e tanta energia. La finale Phoenix spiazza nuovamente giacché mostra un inizio nettamente gotico con il piano e la voce pulita a rubare la scena a tutti gli strumenti tipicamente thrash metal. Il gruppo mostra di saperci fare anche in questo campo e nella seconda parte, con l’entrata del riffing metallico e della batteria ecco che una classica ballad metal é stata creata, corredata da un tocco nostalgico marcato e trascinante.
Giunti alla fine dell’ascolto, la prima impressione è quella di trovarsi al cospetto di un lavoro stilisticamente discontinuo. Pare che le canzoni siano state scritte in periodi diversi a seconda degli ascolti dei membri del gruppo in quei determinati periodi anche se l’ascolto risulta piacevole e capace di nascondere alcune idee veramente azzeccate. Si spera in una futura crescita da parte del gruppo, a patto di mantenere la veemenza con la quale i musicisti massacrano i loro strumenti. Un buon punto di partenza.
Rising Dark
Apocalyptic
Genre: Thrash metal
Tracks:
- 1) Apocalyptic (01:47)
- 2) Armageddon (05:57)
- 3) This Is War (05:45)
- 4) The Bofoid (07:47)
- 5) Yog Sothoth (06:59)
- 6) Your Blood Is On My Hands (06:35)
- 7) Phoenix (06:38)
Renseignements pris à partir du disque
Michael Crimson: Voce e chitarra
Stanley Bleese: Chitarra
Hassan: Basso
Balzael: Batteria
Registrato a: Fear Studio (Alfonsine - RA)
Artwork: Hemo Graphic Design
Foto: Mitch Photographer