Cd
, 1981 ,
Numero uno/Rca
Mi accorgo adesso che è già Pasqua
sarà che piove dentro ai raggi del sole
e forse che ho mangiato troppo
e non voglio più cioccolata
E mentre si ride forte
il resto della gente si abbuffa
e arriva il conto che quasi fu una truffa
e usciamo fuori dalla trattoria
mentre un pazzo sta parlando alle mosche
nella mia anima c'è un cane enorme
che sbadiglia e muove piano la coda
lasciatemi solo e Voi non mi chiedete
non so dove andrò
ma questa Pasqua non la scorderò.
Che farò, che farò
alle tre del pomeriggio e poi e poi è Pasqua
che farò, che farò
alle tre del pomeriggio e poi...
E attraversato tutto il ponte a piedi
mentre il pazzo mi corre vicino
mi urla forte ero anch'io un artista
che per la fame poi, ha perso la vista
cinquemila lire, sussurra,
ti faccio andare con mia sorella
non è un gran chè è vero
ma ho soltanto quella.
E poi mi tira forte per la giacca
urlando questa terra è tutta da bruciare
urla si aggrappa forte ad un lampione
e poi mi chiede se ho da fumare
ma vattene scemo vai
e vai ad impiccarti dove vuoi
che me ne torno per i fatti miei.
Che farò, che farò
alle sei del pomeriggio e poi...
e poi è ancora giorno
che farò, che farò
alle sei del pomeriggio e poi...
E son tornato sotto casa tua
anche se non è più come allora
e il tempo è stato un giustiziere
per i miei e per i tuoi anni
ma si scoglie con il sole la neve
io non ricordo più le tue parole
tornassi indietro almeno proverei
le tue collane di girasole
quanto amore, quanto, quanto amore
una sigaretta illuminava le tue labbra
poi fra le mie tu giocavi col fumo
ma non mi dire no stasera
almeno tu non mi dire no
che questa Pasqua non la scorderò
che questa Pasqua non la scorderò.