Recensione di Fabrizio Pucci
Pubblicato il 28/01/2016 - Última actualización: 07/12/2016
La prima cosa che voglio dirvi su questo romanzo è di NON leggere il retro copertina o l'introduzione presente nelle librerie online. Perché? Semplicemente vi racconta troppo, guastandovi gran parte della storia. Tutto quello che mi sento di riportare è la prima frase:
"Mentre cammina per le strade di Parigi, Alex, una giovane donna di trent'anni, viene seguita da uno sconosciuto che, dopo averla aggredita e picchiata selvaggiamente, la carica su un anonimo furgone bianco facendo perdere le sue tracce."
Abbiamo una ragazza, Alex e un commissario parigino di nome Camille Verhoeven che suo malgrado entrerà presto nella storia. Un commissario forse più reale di altri, bassissimo, con numerosi problemi che provengono dal passato e shock che ancora bruciano, il contrario insomma del tipico poliziotto da telefilm, bello ed affascinante.
Questo racconto poliziesco avviene in modo lineare, non ci sono più storie che proseguono parallelamente, ma nel corso del romanzo il racconto cambia drasticamente direzione per ben tre volte, in modo del tutto imprevedibile. Naturalmente non vi posso dare ulteriori indicazioni, ma tali cambiamente rendono questo "Alex" un prodotto originale nel suo genere.
Alex è il secondo romanzo di Pierre Lamaitre, ma il primo uscito tradotto in italiano. Interessante notare che tutti i personaggi sono inventati, a parte la figura del commissario che prende notevoli spunti dal padre dell'autore, molto piccolo di statura e con numerosi tratti caratteriali simili.
In questo romanzo l'autore ha voluto giocare con il rapporto che vittima e assassino hanno con il lettore. Quest'ultimo dovrebbe soffrire per la vittima e odiare l'assassino, qua i ruoli mutano nel corso delle tre parti in cui è diviso il libro.
Concludo con una curiosità musicale: nel libro viene citato il brano "Nobody's Child" (un pezzo scritto da Cy Coben e Mel Foree, ma che è stato ascoltato più facilmente nelle successive cover di diversi artisti, tra i quali Tony Sheridan, Karen Young e Hank Williams Jr. ) che viene fatto partire da un lettore mp3 e "un giradischi Teppaz con un album dei Platters sul piatto".