Surround virtuale o reale: differenza, funzionamento e quando utilizzarle

Pubblicato il 16/12/2015 - Última actualización: 17/04/2016

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Ciao ragazzi;
come vi avevo anticipato prima o poi saremmo usciti con delle guide che cercano di rispondere a delle domande tipiche nella scelta di prodotti audio.
L'idea non è assolutamente mia ma di un amico di forum che devo vedere di ricontattare perchè fu proprio lui a porre delle domande che sfociarono in questi articoli

Questa è la risposta al primo quesito:
meglio il surround reale o il surround virtuale?

se volete approfondire circa questo argomento potete postare direttamente qui le vostre domande, se invece avete idee per altre domande sentitevi liberi di contattarmi.

Ma bando alle ciance!!!! ecco a voi...


Surround virtuale o reale: differenza, funzionamento e quando utilizzarle
Prima di tutto bisogna comprendere il concetto di surround e quello di stereo.

Stereo vuol dire 2.0, surround vuol dire “suono attorno”. Il 5.1, 7.1, 7.2, 9.1, 9.2, 11.1, 11.2, 22.2 sono da nominarsi multicanale.

I numeri stanno ad indicare infatti il numero di canali e, siccome siamo abituati a pensare che più canali ci sono meglio è, tendiamo sempre a scartare il numero più basso, come se il numero possa indicare la qualità. Nei multicanale si ha il concetto di una locazione sonora proveniente da destra, sinistra, centro , sopra, sotto, dietro, ma tutti queste locazioni sono a sé, sono separate. Secondo i concetti multicanale, lo stereo ne esce perdente dato che ha i soli concetti di destra e di sinistra (a quanto ci dicono le aziende), in realtà se la traccia è registrata in modo stereo, o binaurale, tutti i concetti spaziali indicati come destra, sinistra, centro, sopra, sotto… sono accorpati all’interno del concetto stereo. Anzi dirò di più con una buona registrazione del suono, un impianto stereo le suona e le canta come un impianto multicanale.

(vorrei rimandare ad una trattazione più approfondita l’argomento stereo vs multicanale, che vada ad affrontare i limiti e le potenzialità dello stereo e del multicanale… e soprattutto approfondendo un quesito: e se il multicanale divenisse un multi stereo (ovvero come era partito all’inizio)?)

Compreso brevemente cosa sia stereo e multicanale si può passare al concetto di surround… che come avrete intuito dalla domanda messa in parentesi, potrebbe essere sviluppato anche seguendo concetti differenti.

Surround vuol dire “che sta attorno” l’impianto surround vuole riprodurre quindi una spazialità a 360°, ponendo al centro l’ascoltatore. (piano a dire che ****ta… che ****ta è altro non quella sciacquetta che ci propongono). Il surround come si nota leggendo vari post si suddivide in due tipi: reale e virtuale.

  • Il surround reale è un surround compiuto da un numero elevato di punti di suono (5 o più diffusori o cuffie con più altoparlanti).
  • Il surround virtuale è invece ricreato da soli due punti di suono (2 diffusori o cuffie stereo) grazie all’ausilio di un software.

Quale dei due è meglio? Dipende dall’impianto e da qualche accorgimento tecnico e fisico.

Surround reale:
Imho è meglio sfruttarlo qualora si agisca tramite dei diffusori disposti in ambiente, le nostre orecchie faranno il resto per calcolare la posizione… dei buoni diffusori, come dico sempre, addirittura non necessitano di un subwoofer (ma anche qui rimandiamo altrimenti non si capisce più nulla), saranno anche grossi, MA , in generale, hanno il vantaggio che non bisogna metterli alle orecchie quindi possono essere ideati più o meno senza limiti.

Con le cuffie invece i limiti di peso e spaziali sono notevolissimi, per essere comode non possono essere né eccessivamente grandi né troppo pesanti. Indi per cui inserire a tutti i costi 5,6,7,8 driver all’interno dell’angusto spazio deve confrontarsi con questi limiti:

  1. C’è poco spazio quindi i driver non possono essere grossi (ricordo che un driver più grande muove meglio l’aria per le basse frequenze che sono appunto quelle che trasportano più energia)
  2. driver piccoli necessitano bobine piccole e leggere (bobine piccole e leggere non riescono a raggiungere gli ultrabassi e spesso non riescono a raggiungere nemmeno i bassi)
  3. la somma di tutti i driver non è uguale a Dtot= D1+D2+…+ Dn, ma è più simile a Dtot= (D1+D2+…+Dn)/n ne risulta così che anche se sommiamo tutti i parametri delle cuffie multicanale reale non avremo una qualità pari a quella di un singolo driver buono, ma avremo una media dei piccoli driver.

Surround virtuale:
Imho in questo caso è il contrario di ciò che avviene nel surround reale; se in quello abbiamo visto i diffusori in netto vantaggio sulle cuffie, il surround virtuale ribalta la situazione.
Ciò avviene perché i diffusori sono posti in ambiente e questo viene considerato come parte attiva dal software che compie i calcoli (poi vediamo cosa fa), ma ogni ambiente è differente per costruzione e per arredamento. Le cuffie invece non hanno un vero e proprio ambiente, queste hanno per così dire un ambiente standard sempre uguale per tutte.

Passiamo al funzionamento:
il software prende il segnale audio multicanale che indica al programma dove è posizionato un suono, il programma calcola come tale suono arriverebbe alle nostre orecchie (che è bene ricordare… sono stereo). Adesso non sono un esperto di bioacustica quindi non so dire dettagliatamente frequenza per frequenza come si comporta, però qualche riflessione si può fare.

  1. un suono colpisce quasi sempre prima un orecchio e poi l’altro, non ce ne accorgiamo si tratta di 0,0006 secondi. Solo due posizioni colpiscono entrambe le orecchie contemporaneamente: davanti e dietro (perpendicolari)
  2. il suono quando colpisce l’orecchio perciò non colpisce un singolo punto, ma un organo complesso dal quale ha origine la direzionalità (altrimenti le posizioni perpendicolari non si capirebbero).

Essenzialmente il software cerca di fare questo: calcolare come il suono sarebbe percepito dal nostro orecchio se arrivasse da un punto “x”…
È per questo che imho con i diffusori non si riescono ad avere risultati soddisfacenti appieno, mentre con le cuffie si… le cuffie non hanno problemi inerenti all’ambiente che sempre inserisce la sua personale visione acustica.

Dopo aver analizzato brevemente e maccheronicamente cosa sono i surround reale e virtuale, passiamo alla seconda parte di domanda: quando utilizzarli?

Dal funzionamento già si comprende come il surround reale vada usato con un sistema di diffusori, mentre il surround reale va usato preferibilmente con le cuffie… no non ho dimenticato un preferibilmente: il reale va usato con i diffusori e basta, le cuffie reali restituiscono un suono pessimo con bassi equalizzati medie inconsistenti ed alte inesistenti… e dire che più si sale di frequenza più il suono di tale frequenza è direzionale. Mentre il virtuale è meglio usarlo con le cuffie (mi raccomando buone non le solite ciofeche da gamer che considerano le frequenza superiori ai 1000hz come rumore di fondo… altrimenti chi lo dice al violino che i ¾ delle frequenze che emette sono rumore di fondo?); tuttavia in taluni casi è usabile anche con dei diffusori.

Oltre a questa risposta emergente dal funzionamento, vi è anche la risposta del “dipende da che ci dovete fare”: mi spiego. Dovete giocare, vedere un film usate liberamente il surround… dovete ascoltare musica? Bene disattivate il surround, qualsiasi esso sia e godetevi le vostre tracce in stereo, ne otterrete un’esperienza migliore più spaziosa, aerosa, naturale ed estesa… si perché forzare una traccia musicale in surround dà alcuni problemi:

  1. il primo problema è legato al surround reale: il palco è uno ed è davanti, non tutto attorno al punto di ascolto
  2. il secondo problema è invece una summa di problemi dati dal surround virtuale: scena che vaga per lo spazio (sentirete letteralmente strumenti e voci vagare nello spazio come si galleggia nel vuoto), voci che sembrano attaccate all’orecchio qualsiasi cosa si faccia per allontanarle… si vomitevole.
  3. è invece la summa dei problemi che si hanno sia nel reale sia nel virtuale: bassi inscatolati e che non giungono ad una buona estensione né in frequenza né nello spazio, alti che vagano come rasoi rotanti.

Problemi ce ne sono anche altri, ho scritto quelli che mi ricordo… una volta basta ed avanza… se vi volete un po’ di male provate anche voi (possibilmente a stomaco vuoto).

Esempio di altoparlanti surround: Monitor Audio Silver
Esempio di cuffia con virtual surround 7.1: Razer Kraken Chroma