Ed ecco la recensione sulla terza ed ultima elettronica della serie C-700 di Technics: si tratta dell’amplificatore SU-C700.
PREMESSA
“Finalmente qualcosa di veramente innovativo”: questo è ciò che ho pensato alla presentazione il 14 Aprile 2015 a Milano. Non perché sia il primo full-digital al mondo, quanto perché è il primo ad un costo serio, ma accessibile ai più. Questo è importante perché finchè il costo rimane basso, bassa rimane anche la qualità, mentre di converso finchè il costo rimane alto, il suono rimane inaccessibile.
RINGRAZIAMENTI
Partiamo giustamente col ringraziare il buon Alessio Masi che da sempre invia i prodotti da testare chiedendo a nome di Panasonic/Technics la più assoluta sincerità.
E giustamente anche voi cari lettori.
BUNDLE
Il bundle è composto da:
un cavo di alimentazione di sezione minimale, che consiglio di cambiare.
Un telecomando, utile a tutta la serie C700, ma anche se prenderete un solo componente si rivelerà altrettanto utile.
MATERIALI
I materiali, come per il resto delle elettroniche C-700, sono di ottimo livello si ha un doppio case in solido alluminio al fine di prevenire rumori dovuti a vibrazioni; sul frontale presenta un pannello in materiale plastico che simula il cristallo (se lo fosse stato si dovrebbe pagare 400 euro in più solo per l’estetica).
Il materiale plastico fa vedere i due V-meter che sarebbe meglio chiamare THD-meter in quanto mostrano la distorsione presente.
Ci sono due manopole, quella centrale è per il volume, quella laterale è invece il selettore d’ingressi.
DRIVER
I driver sono univoci per tutta la serie C700 sono indipendenti dal componente, funzionano bene e sono stabili.
DESCRIZIONE
In primis come sempre eccovi il link al produttore: http://www.technics.com/it/prodotti/serie-premium-class-c700/amplificatore-integrato-stereo-su-c700.html
Anche per il SU-C700 sono presenti molte innovazioni.
In primis troviamo il processore JENO (Jitter Elimination Noise Shaping Optimization), una prima fonte di distorsione in un segnale digitale è infatti il Jitter, con JENO Technics vuole eliminare questa fonte di rumore accoppiando un generatore di clock al Sample Rate Converter che antecede il PWM Modulator andando a ricreare digitalmente la perfetta onda sinusoidale. Il clock in questione è alimentato a batteria al fine di ridurre ulteriormente i rumori. Anche l’alimentatore prevede l’uso di una tecnologia per eliminare i rumori ed ottenere al contempo una grande dinamica: la barriera Schottky, ovviamente affiancata da due grossi condensatori da 8200 µF
Tuttavia la tecnologia più interessante di cui è fornito è il LAPC (Load Adaptive Phase Calibration): ovvero un circuito che permette di raddrizzare la risposta di fase che porta una migliore olograficità della scena oltre ad una maggiore definizione dei suoni. IL vantaggio è che non necessita di microfoni, agisce completamente in modo elettroacustico.
L’SU-C700 è un amplificatore full-digital, il che vuol dire che non amplifica il segnale analogico, ma quello digitale, ma non solo, vuol dire che ai diffusori arriva un segnale digitale.
Gli ingressi preferenziali sono i tre coassiali, tuttavia è fornito anche di un ingresso digitale ottico, di un ingresso USB utile a connetter direttamente il PC o il MAC all’amplificatore. Non mancano anche gli ingressi analogici: uno dedicato all’ingresso di linea, l’altro dedicato all’ingresso Phono per testine MM dal giradischi.
Il segnale analogico viene ovviamente digitalizzato, a compiere tale operazione è il PCM1804 di Texas Instrument.
L’amplificatore è fornito anche di un’uscita cuffie di discreto interesse.
TEST
Partendo dall’uscita cuffie essa presenta 30µW di corrente residua, mentre presenta una potenza capace di 3.4V e 90mA, con un’impedenza d’uscita di 0.6 Ohm. Non sono parametri sensazionali, ma indicano un’amplificazione idonea per cuffie a bassa impedenza solitamente comprese nella fascia inferiore alle 200€. Si denota un’ottima linearità sia in risposta in frequenza sia in fase con rotazioni presenti praticamente solo oltre i 10kHz. Infine anche il grafico THD presenta un’andamento della distorsione ottimale.
Passando ora alle uscite amplificate si può notare che l’uscita presenta una corrente residua inferiore al singolo µW, mentre con i suoi 31.5V in uscita permette di amplificare anche diffusori esigenti. Gli Ampere si fermano a poco meno di 8A, in pratica si hanno veramente molti Watt in uscita; Technics si limita giustamente a dichiararne 70W su 4Ω con un THD pari a 0.5%. Questi 70W così non sono solamente completamente presenti, ma sono anche indistorti.
Tuttavia è da dire che 0.5% è più o meno la distorsione a livello d’ascolto, che rimane sempre particolarmente bassa, facendo registrare dei lievi peggioramenti, infatti il THD rimane sempre inferiore all’1%, solo in gamma bassa. Il che accorda con il grafico di risposta in frequenza (ottenuto tramite diffusori quindi è un’estrapolazione indicativa, ma non corretta al 100%) si nota infatti come ai limiti banda la risposta sia calante.
La risposta all’impulso è veloce ed impulsiva.
USO
La gran quantità d’ingressi permette un ventaglio di utilizzi particolarmente elevato.
Partiamo da una descrizione generica valida per tutti gli ingressi.
Le caratteristiche che più si notano a primo impatto sono la pulizia e la bassissima distorsione, accompagnate da una quasi totale assenza di digitalità del suono. Il SU-C700 non teme i più classici amplificatori di classe A o classe AB, ma non si preoccupa nemmeno molto della più recente classe D. sicuramente ottimamente posizionato come fascia di prezzo non cerca lo scontro con amplificatori dal costo più che doppio, nel senso che l’SU-C700 non pretende di essere un ammazza giganti, ma si accontenta di suonare ottimamente nella sua fascia di prezzo con qualche aggiunta che lo renda particolarmente interessante per le funzionalità.
Il fatto di poter suonare direttamente collegato ad un computer è sicuramente un fattore importante, perché in connessione al fatto che è un amplificatore digitale non necessita di altri circuiti quali DAC; certo come abbiamo rilevato anche tramite l’uso combinato con l’ST-C700 l’ingresso USB di cui è fornito non è il la soluzione migliore dato che usare un convertitore USB-I2S dà una marcia in più, ma certamente è molto interessante per il prezzo.
Allo stesso modo aver a disposizione altri quattro ingressi digitali è importante perché si potrebbe voler usare il PC con una scheda audio appositamente dedicata alla trasmissione I2S ed usarla con la connessione coassiale, ma non solo perché molti dispositivi sono dotati di uscite digitali spesso migliori di quelle analogiche, ancor più dispositivi invece vedono eliminate le uscite analogiche in favore delle uscite digitali.
Il circuito di digitalizzazione del segnale qualora venga usato è anch’esso interessante perché permette di inserire l’SU-C700 in ogni impianto, senza soffrire della conversione del segnale. Tuttavia proprio la sezione analogica, così poco attraente su un amplificatore full digital nasconde la possibilità di un boost prestazionale ancora maggiore di tutti gli altri ingressi, o meglio se ben usato permette un boost prestazionale di notevole interesse. Diciamo che usata in modo normale la qualità rimane quella di tutti gli altri ingressi e perde così interesse se non per collegare qualche dispositivo che è solo analogico, usata con file PCM con upsampling fino a 8x e poi trasformati in analogico, ancora non sembra ottenere migliorie, usata con file PCM trasformati in DSD fino a 12MHz e poi trasformati in analogico scatta un boost prestazionale che permette di avere una scena più amplia profonda e precisa.
È giusto far notare che anche coi DSD pescati direttamente da uno degli ingressi digitali suonava meglio rispetto ai PCM.
Infine l’ingresso Phono per le testine MM, può ancora una volta sembrare un vezzo o un pezzo da museo dell’audio, in realtà ritengo sia particolarmente utile per tutti quelli che, pur non essendo appassionati ascoltatori di vinili, necessitano di ascoltare qualche volta qualche vinile con giradischi consumer (e se avete letto la recensione dell’SL-C700 praticamente ritengo consumer tutto ciò che sta al di sotto della fascia 1000-1500 per il trittico piatto-braccio-testina). Certamente non tiene il passo di elettroniche dedicate dal costo per il circuito però non confrontabile, confrontato ad elettroniche da 100-150 euro tiene il passo e non fa certamente rimpiangere un amplificatore phono esterno.
Detto tutto ciò giustamente non vi ho ancora detto nulla inerente a come suona: medi ben presenti ed armoniosi, alti dal dattaglio preciso e molto puliti, bassi ben articolati. Il tutto è corredato da grande pulizia e dinamica. Certamente se devo dire il primo difetto che mi viene in mente è la potenza del basso: il basso manca di potenza, non dinamica, quella è ben preservata … è proprio la potenza che manca.
La scena è ben olografica, con file DSD e soprattutto la conversione DSD 12MHz adoperata da DAC esterno si ottengono anche tre o quattro marce in più sia sotto il profilo della naturalezza e della spaziatura, tuttavia anche con i più classici file PCM l’olograficità è ottima con un palco ampio e profondo ed un posizionamento preciso.
Tuttavia qualche difettuccio c’è, questa tecnologia è la madre di un’altra tecnologia usata in Panasonic, questa è precisa, rifinita e decisamente di un altro livello (per fare un paragone ad esempio con la F1 dovremmo prendere la Marussia (Panasonic) e la Mercedes (Technics), si capisce che la differenza è notevole), ma un difetto di base rimane: suona decisamente meglio con diffusori a bassa impedenza che con diffusori da 8 Ohm, guadagnando qualcosa sotto il profilo del palcoscenico. Il fatto positivo è che i diffusori da 4 Ohm sono più del 90% del mercato.
Ora spendiamo un paio di parole anche per il circuito LAPC. Ve l’ho descritto come l’innovazione più importante e non ve ne ho ancora parlato… il mio rammarico (non è vero sono particolarmente felice di ciò, semplicemente è un rammarico per la recensione) è di non avere in casa diffusori dalla fase particolarmente tormentata (occhio non fase acustica fase elettrica) così da porter testare il circuito in maniera appropriata, dato che anche le SB-C700 grazie ad una fase di per sé ottimale non sono i migliori diffusori con cui fare la prova di questa funzione. In pratica all’ascolto non tutti notano differenze, segno che queste non sono sostanziali, tuttavia un certo miglioramento della scena olografica c’è stato, per quanto riguarda la naturalezza del suono, sarò sincero non lo tenevo sempre attivo perché talvolta preferivo un ascolto non filtrato da tale funzione. Problemi di giovinezza? Certamente questa è una risposta, ma è una risposta riduttiva e parziale perché in primis la fase elettrica e la fase acustica continuano a comportarsi in modo differente, in secundis ci sono troppe variabili a partire dalla traccia per poter definire con certezza le motivazioni che portano ad accogliere con qualche riserva questa tecnologia, certamente alcuni miglioramenti ci sono, ora si tratta di renderli stabili in modo tale da poter “dimenticare” acceso il LAPC.
VIDEORECENSIONE
CONCLUSIONI
Un prezzo di 1299€ può sembrare elevato, il vantaggio è che volendo il SU-C700 fa tutto da solo senza bisogno di DAC o Convertitori USB o Phono. Può essere integrato in qualsiasi impianto analogico o digitale senza rimpiangere altre tecnologie di amplificazione. Qualche difetto c’è, ma se si potesse usare una bilancia si noterebbe subito che questi difetti sono roba da poco se confrontati ai pregi.
Permettetemi di spendere anche due parole sui V-meter, molti di voi vogliono V-meter che ballino da un lato all’altro, questi non lo fanno, si muovo di più dei V-meter che segnano il THD del segnale non amplificato, ma da me non sono mai andati oltre lo 0.1%, ovvero si muovono entro il primo terzo del V-meter, forse non l’hanno nemmeno raggiunto se non per brevissimi attimi altrimenti stava buono attorno allo 0.01%. Ovviamente non indica il THD di tutta la catena, ma il THD della catena fino all’amplificatore.
Per il resto non c’è molto altro da dire oltre a quello che ho già scritto ricordo solo che è dotato di senso il cambiar cavo di alimentazione i miglioramenti in gamma bassa vanno ben oltre alla sfumatura, si tratta infatti di avere maggior corpo e stabilità. Questa non può essere considerata come una critica dato che in pratica a tutti gli amplificatori in commercio si potrebbe cambiar cavo di alimentazione.