Monster nasce nel 1979 quando in un garage Noel Lee produsse il primo cavo della sua azienda. Da quel momento incominciò a far parlare di sé e di come i suoi cavi suonassero effettivamente meglio della normale piattina rossonera. Al tempo l'idea dei cavi ad uso audio era pioneristica e pochi ci badavano. Oggi alcuni tornano a non badarci, ma è una minoranza sparuta (anche se tra le loro fila vi sono insospettabilmente anche ingegneri e fisici, oltre a ciarlatani e venditori di fumo); la maggior parte degli audiofili infatti ritiene che l'effetto dei cavi sia ben udibile, che poi ci siano cavi che costano troppo è evidente a quasi tutti, ma allora si cambia già argomento, che si trasforma in qualità/prezzo e non più efficacia.
La storia di Monster tuttavia non si esaurisce attorno ai cavi: nel 1985 produce il primo diffusore da PC (pensate tuttavia che allora era un progetto rivoluzionario, anche se dobbiamo metter da parte la qualità).
Nel 1990 apre la sezione “Power” dedicata alle alimentazioni.
Nel 2006 scrive forse uno dei più famosi successi commerciali: crea le Beats assieme a Dr.Dre, che se non ricordo male verranno poi vendute a partire dal 2008.
Nel 2011 HTC acquisisce il marchio Beats, la separazione invece avverrà solo nel 2012.
Insomma scusate la cronistoria, ma serve per farci comprendere come l'azienda di Lee sia sempre stata tra due mondi, quello dell'innovazione e quello della commercializzazione: delle Beats si può dire infatti che suonino male, non che non siano state un enorme successo commerciale.
IMPIANTO
Cavi di alimentazione: autocostruiti
Amplificatori: ANAVIEW AMS 0100_2300, doppio TA2022, amplificatore autocostruito in classe AB, Icepower 50ASX2.
DAC: TEAC UD503
Diffusori: Jamo C93, Tannoy Legacy Eaton, Audio Nirvana Classic 15 ferrite in cabinet 13.6 modificato, Marlene, LMH 0.1
Sorgente per musica liquida: PC assemblato dotato di lettore Foobar 2000.
All in one (amplificatore, DAC, ampli cuffie): TEAC AI503
DESCRIZIONE
Quando parlai con Gregorio Zito, di Exhibo s.p.a., ventilai la possibilità di scrivere recensioni anche sui cavi, ed ecco serviti a voi lettori non una sola misera coppia, bensì un trittico assai interessante sotto il profilo del rapporto qualità-prezzo.
I prodotti in questione sono: il cavo di potenza Black Platinum, cavo XLR Prolink Performer 600 e ciabatta filtrata Extreme Power 600U DE.
Il Black Platinum è un cavo di potenza da costo di poco meno di 5€ al metro. È in rame OFC, che ricordo a tutti essere un rame 4N, ovvero puro al 99,99%. Il dielettrico è invece in plastica LPE. La geometria tra conduttori è la tipica twistatura attorno ad un filo di microfibra, mentre i conduttori stessi sono a forma tonda, ma i trefoli sono avvolti lungo un sottile cavo plastico, purtroppo non è dichiarata la sezione del conduttore, e pure il fatto che non riesca a trovare il calibro non è d'aiuto nella sua misurazione, ma saremo attorno al millimetro quadrato.
Il Prolink Performer 600 è un cavo XLR microfonico, ma non spaventiamoci tutti gli XLR nascono per essere usati coi microfoni o con le attrezzature da studio, d'altronde è proprio nel settore professional che nascono e l'hifi li ha solo presi in prestito per sfruttarne le caratteristiche ed ottenere elettroniche migliori e più potenti. Mi è stata inviata la versione da 1.5metri, ma essendo un cavo professionale è disponibile in varie lunghezze. La guaina esterna è in duraflex e ciò gli conferisce flessibilità e resistenza, internamente troviamo due conduttori ed uno schermo in rame OFC. I conduttori sono isolati in teflon e con un'aggiuntiva guaina in carbonio. Inoltre i conduttori seguono il brevetto Monster e sono avvolti attorno ad un dielettrico in microfibra.
La ciabatta filtrata Extreme Power 600U DE costa circa 40€, presenta 6 prese schuko e 2 prese USB da 2.1 A. Questa può essere appesa al muro, ma la funzione più interessante che propone è la protezione da sovratensioni. Giusto per concludere: il cavo che collega la presa a muro alla ciabatta è composto da tre conduttori dalla sezione di 1mm2.
ASCOLTO
Sappiamo bene come potremmo lasciarci andare ai due soliti discorsi pro-cavi o contro-cavi. In questo caso non voglio scadere nella banale lamentela, ma semplicemente raccontare delle plurime esperienze di ascolto che hanno visto i cavi usati uno alla volta oppure tutti contemporante.
Diciamo in apertura che tutti i prodotti sono stati estremamente interessanti perchè inseriti uno alla volta nell'impianto non hanno dato un effetto negativo. La musica era godibilissima e la qualità di ascolto era notevole infatti erano presenti una gran quantità di dettagli e sia la trama, sia la dialettica tra strumenti era ottimale. Una perdita di qualità rispetto al mio personale livello di ascolto si otteneva soltanto inserendo tutti e tre i prodotti nell'impianto a dimostrazione che spesso sono le sinergie, e non il singolo prodotto, a creare il suono. TUTTAVIA va anche detto che stavo confrontando una cavetteria che costa circa un centone in totale, con una cavetteria che, sebbene autocostruita, a prezzo di mercato verrebbe a costare più di 10 volte tanto.
INOLTRE va detto che se eliminavo dalla mia testa l'impianto e le sue raffinatezze il tutto suonava benissimo anche con la cavetteria da un centone.
Probabilmente ci si aspettava nuance e descrizioni raffinate di quanto i miei cavi fossero migliori etc... ma onestamente #chissenefrega! Quando qualcosa suona bene lo fa anche se costa poco, poi il di meglio ci sarà sempre, ma vanno chiusi due occhi sui costi. Capiamoci! Non tornerei mai indietro a questa cavetteria, sarebbe un passo indietro, tuttavia si tratta di essere onesti, e l'onestà mi impone di dire che l'impianto, nonostante il passo indietro, suonava comunque in modo stupendo!
Non per niente quando si parla di cavi, si parla di fine tuning o di nuance: di cose piccole che permettono all'impianto di suonare un pelo meglio, o un pelo peggio. Quello su cui vorrei far porre attenzione è l'importanza delle sinergie: tra qualche mese vi parlerò di una ciabatta che da sola costa 20 volte questa cavetteria, essa suona meglio, ma ciò non impone che l'umile ciabatta Monster non suoni. Infatti suona anche lei, un po' meno bene, ma ciononostante suona!
Ma non voglio tediarvi troppo, vi parlerò di sinergie in un articolo dedicato, poiché, come leggerete in questi mesi, sono proprio le sinergie che vanno ad influenzare la resa.
TESTS
Il Black Platinum è caratterizzato da un'induttanza di 0.67uH/m e da una capacità di 30pF/m, tuttavia data la poca sezione è idoneo a diffusori di fascia entry level che non necessitano di grandi potenze. Detto ciò risulta essere un cavo veloce anche grazie alle sue piccole dimensioni. Il modulo dell'impedenza è interessante anche se misurato su uno spezzone di 3metri
Il Prolink Performer 600 mostra un'induttanza di1uH ed una capacità di 90pF/m tra conduttori e di 150pF/m tra i conduttori e lo schermo. Inoltre il modulo dell'impedenza è estremamente interessante.
Sulla ciabatta devo dire che anch'essa mostra delle caratteristiche interessanti per la sua fascia di prezzo, il campo elettromagnetico si confonde con quello di fondo.
CONCLUSIONI
Se consideriamo che con 100€ ci si porta a casa tutta la cavetteria e che essa ha certamente un impatto migliore rispetto a quella di un qualsiasi brico questo trittico è certamente consigliabile in impianti entry level, anche se i Prolink Performer 600 ed il Black Platinum non sfigurano nemmeno in impianti un poco più costosi: insomma se avete speso quei 2000€ per l'intero impianto non preoccupatevi nel compiere questo ultimo sforzo per concedervi dei cavi migliori.