Panasonic DMP-UB900: lettore Blu Ray

Pubblicato il 15/03/2017

Topic: Riproduzione audio hi-fi

PREAMBOLO

Siccome stavo per mettermi a scrivere di un lettore Blu Ray, mi sembrava inadeguato continuare a scrivere con il mio solito modello di recensione che dedico ai componenti HI-FI, o presunti tali. Il nostro Ivano Russo aveva già intrapreso la scrittura-recensione di alcuni lettori BD seguendo una traccia completamente sua, che per l’occasione non manco di chiedere in prestito.

INTRODUZIONE

Ivano si era concentrato su lettori entry level, ma Panasonic ben conoscendo il sottoscritto ha pensato che probabilmente era meglio propormi un top di gamma, allora mi ha inviato in prova il DMP-UB900, dal listino di 799,99€.

http://www.panasonic.com/it/consumer/home-entertainment-e-audio/blu-ray-e-dvd/dmp-ub900.html

 

ASPETTO E CONNESSIONI

L’aspetto è sempre il solito Made in Panasonic: frontalino a scomparsa, design minimale con addirittura la quasi totale assenza di pulsanti di comando… fatta eccezione per due pulsanti touch, uno per l’accensione, l’altro per l’eiezione del supporto.

Le connessioni sul frontale sono due, una dedicata ai dispositivi USB, l’altra alle schede SD. L’USB supporta vari formati audio, anche loseless, e video.

Sul posteriore abbiamo invece la connessione LAN; due uscite HDMI, una dedicata all’audio e l’altra normale, dedicata ad audio+video; un’uscita coassiale ed un’uscita ottica. Per l’analogico abbiamo sia le uscite stereo, sia le uscite 7.1.

Ho sbirciato all’interno… è un lettore BD fatto e finito, ben fatto e costruito, ma pur sempre lettore BD e non lettore Hi-Fi.

QUALITÀ DI RIPRODUZIONE E FUNZIONALITÀ

Bhè in primis c’è da dire che per chi è abituato al mondo dell’audio, ci si trova davanti a moltissime funzionalità, che un integerrimo dell’hi-fi considera per lo più inutili… comunque è un lettore BD e va compreso tramite un’uscita video… nel mio caso un videoproiettore Full HD.

 La LAN non l’ho provata… come al solito la connessione fisica si trova al piano superiore; mi dedicherò alla parte visuale e poi alla parte audio.

Visivamente Panasonic ha ben chiaro un fattore fondamentale: i colori e l’immagine deve essere naturali. Per questo preferisco i suoi prodotti a quelli di altri concorrenti, che puntano invece su un’immagine tanto satura, quanto innaturale.

Per il sottoscritto la parte visiva si ferma qui, il resto avrebbe ben poco senso, non sono un tuttologo, e tanto meno un cinefilo… mi fermo anche dove so che oltre quel limite direi stupidaggini.

Passiamo alla parte acustica.

In primis sono estremamente soddisfatto dal fatto che ci siano le uscite 7.1 analogiche… lasciatemelo dire, è assurdo che ci si debba fornire obbligatoriamente di sintoamplificatore A/V, il sottoscritto è tra quelli che di un sintoampli non se ne farebbe poi molto… anzi se penso all’evoluzione (quasi pronta) dei miei posteriori c’è da dire che un qualsiasi sintoamplificatore non riuscirebbe a gestirli senza fondersi. Le uscite analogiche danno senso all’esistenza di impianti home theatre decisamente fuori dal normale.

Ma danno possibilità anche a chi ha più amplificatori analogici di evolvere il proprio sistema HT senza doversi piegare al prendere un sintoamplificatore A/V.

Il fatto comodo di queste uscite analogiche (come potete intuire quella HDMI manco me la sono filata) è che si autoimpostano dipendentemaente al fatto che siano o meno collegate. Inoltre sono tutte regolabili in volume tramite apposita interfaccia… dovrete avere un po’ di orecchio nell’impostazione, ma se il sottoscritto ha impiegato un 5 minuti, i meno smaliziati ne impiegheranno una decina per impostare il volume d’uscita.

Con queste uscite i film si sentono divinamente, con un surround immersivo.

Tuttavia se lato filmico il DMP-UB900 è stato certamente promosso dal sottoscritto, dal lato HI-FI è stato parzialmente rimandato.

Mi spiego, se siete persone che amano la musica e la sua riproduzione ai massimi livelli probabilmente avrete già il vostro lettore hi-fi o addirittura hi-end e non vi interesserà per nulla il lato musicale di questo Panasonic; semplicemente non pensiate di poter sostituire il vostro lettore CD con questo.

Se invece siete persone che hanno in testa di comporre pian piano il vostro impianto… certamente quello che sto per dirvi vi interessa maggiormente.

In primis con le uscite analogiche suona molto peggio rispetto alle uscite digitali, che non differiscono grandemente nel suono tra di loro, perciò usarlo col coassiale o con l’ottico, non porterà differenze. Anche ascoltando musica tramite coassiale vi è però da dire che un lettore CD suona meglio (non dico un qualsiasi lettore, ma uno hi-fi, magari di quelli che montano vecchie meccaniche top di gamma… giusto per non fare nomi). Avrete da decidere cosa pesa di più nel vostro impianto: “Musica o Films? O magari entrambi? Questo è il dilemma!” Se la risposta è “Films” allora il Panasonic SMP-UB900 può fare per voi: una riproduzione musicale basica, ma non scorretta e qualche filtro con cui divertirvi (personalmente li ho lasciati disattivati, li ho provati, ma è roba multimediale).

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Al termine di questa recensione ci sono alcuni fatti non opinabili.

  1. Ivano, a cui ho chiesto in prestito la struttura scrive molto più di me su questi prodotti… che probabilmente per deformazione mia personale tendo anche a sottostimare.
  2. I lettori BD di fascia alta sono esclusivamente studiati per la visualizzazione, sulla quale hanno ben pochi rivali.

 

Pro:

La qualità video è alta e lato visual è dotato delle più attuali funzionalità.

 

Contro:

L’Hi-Fi non sa nemmeno dove stia di casa, ma per lo meno si comporta meglio di alcune patacche che dell’hi-fi ne hanno solo l’estetica; inoltre è un lettore BD: deve far vedere, mica solo sentire.

 

Consigliato a:

 

A chi vuole allestire un impianto HT di alto livello, ma totalmente analogico.

A chi vuole allestire un impianto HT di alto livello, anche tramite l’uso di sintoamplificatori A/V

 

VIDEORECENSIONE

 

Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli