Si ristampano vinili e molti titoli nuovi escono anche su lp, oltre che su cd ed in formato "liquido". Inoltre molte edizioni in vinile, comprendono anche lo stesso disco in versione cd, in questo modo si può ascoltare con il giradischi, con il lettore cd e farsi anche una copia in formato FLAC da ascoltare in giro o in auto. Cosa si vuole di piu?
E' indubbio che questo sistema, per quanto vecchio, abbia il suo fascino... Il rito di togliere il disco dalla copertina, appoggiarlo delicatamente sul piatto, abbassare la puntina. E' un riprendersi il tempo per fare le cose, in un mondo che corre sempre più rapidamente.
Anche l'occhio poi ha la sua parte: chi dal passaggio tra l'lp e il cd non è rimasto un po' deluso per i microscopici libretti di questi ultimi? Le copertine, molte delle quali vere e proprie opere d'arte, risaltano in modo inequivocabile sulle ampie dimensioni del vinile.
Allora mi sono detto, perché non recuperare il mio vecchio giradischi, comprato il 4 luglio 1986, cioè quasi 30 anni fa?
Questo articolo è la dimostrazione che per riscoprire i vinili bastano pochi soldi e l'acquisto di un giradischi usato può essere una più che valida alternativa al nuovo.
Technics SL-BD2 è un giradischi a cinghia, con levetta per alzare e abbassare il braccio, selettore 33/45 giri, manopola per regolare finemente la velocità di rotazione con controllo stroboscopico, tasto di stop per fermare la riproduzione in qualsiasi momento e fare tornare il braccio in posizione di riposo e ritorno automatico del braccio a fine disco.
Il giradischi utilizza testine di tipo T4P. Questo genere di testine all'epoca erano state proposte come una sorta di "standard" universale, ed hanno il vantaggio di eliminare le regolazioni manuali del giradischi, perché tutte le testine compatibili devono avere lo stesso range di peso. Inoltre la sostituzione della puntina è immediata, non richiede viti o altro, perché è a innesto. Questo permette, tra le altre cose, di avere ad esempio due testine, una migliore e una più economica ed utilizzarle in base allo stato del disco.
Di contro su standard T4P non troverete testine high end, ma secondo me questo non è un problema. Testine molto costose hanno senso solo su giradischi da migliaia di euro.
Il recupero del giradischi, rotto da anni, inizia con il togliere la gomma dove poggia il disco, lavarla, togliere il piatto di metallo e fare una buona pulizia generale.
Il problema principale è la cinghia rotta, che ho ordinato su eBay, originale Technics made in Japan, ad un cifra che si aggira sui 10 euro comprese le spese di spedizione.
Montarla è molto semplice: si mette prima la cinghia intorno al piatto, poi si mette il piatto nel giradischi infilandolo nel perno centrale, si scorre il piatto fino a che da una delle finestrelle si vede il cilindretto dorato. A quel punto si tira la cinghia e la si fa passare sul cilindretto. Il gioco è fatto.
Potrebbe essere necessario aggiungere qualche goccia di olio da giradischi sul cuscinetto del perno. Sottolineo olio da giradischi, perché ad esempio quello da macchina da cucire è troppo poco denso.
Esiste un sito molto completo dopo si può scaricare il manuale di servizio di questo e di moltissimi altri giradischi, si chiama www.vinylengine.com
Se doveste comprare un giradischi usato, le prime cose da fare sono informarvi sulla reperibilità di una nuova cinghia e di una nuova testina e sui loro prezzi, perché sono i due principali componenti da sostituire, in quanto soggetti a usura.
Per ascoltare il giradischi rimesso a nuovo ho utilizzato un sintoamplificatore Harman/ Kardon AVR 132, un pre phono TC-750LC (audiophile m/m phono preamp) e due casse Indiana Line HC 505.
L'ascolto avviene utilizzando alcuni dischi di musica italiana che conosco molto bene.
L'attacco di "Cuba" di Eugenio Finardi dall'album "Blitz" è fin da subito esaltante. La naturalezza delle percussioni, la presenza della voce, la mancanza di affaticamento nell'ascolto, sono le prime impressioni.
Passo poi all'album "Sono solo canzonette" di Edoardo Bennato, un disco apribile con all'interno un fumetto di Peter Pan. Suona molto bene e il primo brano "Ma che sarà" ha la particolarità (che mi è rimasta impressa nella memoria da anni) che suona molto forte anche a stereo spento, con solo il giradischi che gira!
L'ultimo disco di questo primo round di ascolti è "Bei tempi" di Roberto Vecchioni, un disco fiabesco, sempre in bilico tra fantasia e realtà. Nessuna sorpresa nel riscoltare questo lavoro, dove troviamo anche la voce di Ornella Vanoni in due brani.