Intervista a Flavio Oreglio (rassegna “Musici, poeti e giullari”)

Pubblicato il 02/10/2015


Sabato 3 ottobre, presso il Circolo dei Poeti Catartici che ha sede nel Castello Malaspina in frazione Pregola di Brallo di Pregola (Pavia), che detto così sembra di doversi infilare in culo ai lupi per arrivarci, avrà inizio la rassegna “Musici, poeti e giullari”, ossia una serie di Cene d’Autore (food & entertainment) che vede la tua Direzione Artistica. Cominciamo dalla location, termine che va tanto di moda, perché in questo luogo particolare e per altro di grande fascino?

Perché a Pregola, nel 1980 io ho fatto la mia prima serata proponendo le mie canzoni … in occasione del Trentennale ho deciso di costituire una sorta di “rifugio” catartico per ricordare le mie radici nel luogo dove il seme è stato piantato. Il nome giusto per questo rifugio non è stato difficile da trovare, è nato così il circolo dei poeti catartici che si propone come “cabaret d’altura”…

Il titolo che hai voluto dare alla rassegna, se non dico male, sembra quasi volersi riallacciare ad un mondo passato, quello rinascimentale in cui musici, poeti e giullari erano nelle mani di generosi mecenati che però riconoscevano il loro valore. Oggi, purtroppo, non è più così, però forse qualcosa ancora si riesce a fare. Questo tuo progetto va in tal senso?

Musici poeti e giullari, anche se nella terminologia sembra richiamare il medioevo (cosa che potrebbe anche avere un senso) in realtà si riallaccia alle componenti fondamentali storiche del cabaret nato alla fine dell’ottocento, il quale raggruppava un gruppo di poeti d’avanguardia che sperimentarono nuove forme di scrittura poetica (tramontava il romanticismo e nascevano realismo e simbolismo) l’interazione tra musica e poesia (albori della moderna canzone d’autore) non disdegnando il linguaggio satirico-umoristico. Mi riferisco al gruppo di poeti denominati “Les Hydropathes” e guidati dal giornalista Emile Goudeau, ad Aristide Bruant e alla sua “chanson canaille” (che cantava il lato oscuro della Belle Epoque) e a uno stuolo di disegnatori e scrittori satirici che fecero vivere la rivista “Le Chat Noir”, collegata all’omonimo locale (Chat Noir) fondato dal pittore Rodolphe Salis nel 1881.

La rassegna si aprirà con Leonardo Manera, un ospite molto noto anche al grande pubblico anche grazie alle sue innumerevoli partecipazioni televisive, perché hai voluto affidare proprio a lui l’onere di rompere il ghiaccio?

Leonardo è un grande artista e un amico. A me piace sconvolgergli la vita con queste proposte, lui che è persona gentile e sensibile non mi dice mai di no soprattutto perché sa che in caso contrario lo picchio. Scherzo ovviamente … l’ho già picchiato … La verità è che Leonardo ha una straordinaria dimensione poetica che non sempre traspare dalle sue apparizioni televisive ma che io voglio assolutamente sul palco che mi sono proposto di dirigere.

Tra i vari personaggi che settimanalmente calcheranno la scena, vedo nomi a te molto familiari come Alberto Patrucco o Flavio Pirini, entrambi, come te, eternamente oscillanti tra la veste di comico e quella di musicista, ma anche veri e propri musicisti come il milanese Folco Orselli o poeti come Vincenzo Costantino “Cinaski”, come ti sei mosso nello scegliere gli ospiti?

La scelta degli ospiti rispetta la dimensione del cabaret che ti ho esposto poco fa. Il vero cabaret non è quello televisivo (quello è varietà, avanspettacolo, animazione da villaggio … arti nobili che però col cabaret non hanno niente a che fare). Io voglio riproporre lo spirito originario del cabaret e quello spirito vive nell’anima di tutte le persone che ho contattato.

Di questa rassegna sei, come detto, il Direttore Artistico, ma sfogliando il programma vedo che ti sei tenuto una serata da protagonista, ci dobbiamo aspettare qualche novità?

Ho a disposizione uno spazio e lo uso sia per proporre artisti che ritengo in linea col mio pensiero artistico sia per tenere un contatto diretto con il pubblico in particolari occasioni. L’inaugurazione del circolo avvenuta quest’estate è stata un tripudio di affetto, il 15 ottobre uscirà per Salani il libro “Catartico!” (antologia e inediti) e quale luogo migliore potrei trovare per presentarlo? Per il resto io sarò presente di tanto in tanto per seguire da vicino l’andamento del progetto.

Il ciclo di incontri si concluderà il 4 dicembre con Walter Leonardi e direi che si chiude davvero alla grande. Che aspettative hai da questa rassegna, considerando anche il fatto che in Italia la sensibilità verso quella forma d’arte che era il cabaret , inteso come divertimento in grado però di far pensare, è stata letteralmente sedata da anni di imbarbarimento culturale?

Le mie aspettative? Spero di portare il pubblico a conoscenza della grande varietà di linguaggi intelligenti che sono in circolazione e che la televisione non tiene quasi mai in considerazione … è la mia battaglia di sempre, condensata nel progetto “Musicomedians” (www.musicomedians.it) sul quale lavoro da quindici anni. Sai com’è … si combatte …

Direi di chiudere, se sei d’accordo, fornendo ai lettori i riferimenti della Rassegna e, da parte mia, con un bel in bocca al lupo.

La rassegna “Musici Poeti e Giullari” è un ciclo di 10 appuntamenti, si parte sabato 3 ottobre e poi si procede tutti i venerdì fino al 4 dicembre. Si terrà al “Circolo dei Poeti Catartici”, presso il Castello Malaspina a Pregola (Brallo di Pregola – PV). Per maggiori informazioni si veda il sito www.poeticatartici.it e/o la pagina Facebook del Castello Malaspina. Ci vediamo sui monti, nell’ultimo comune dell’appendice sud ovest della Lombardia … terra di confine e di grandi promesse. Grazie per l’augurio … contraccambio katartikamente.

Flavio Oreglio
Castello Malaspina