La rosa tatuata
Caino
Ho scoperto questo gruppo genovese di musica rock leggendo il Buscadero, ma non avevo mai ascoltato alcun loro brano. Finalmente quest’anno navigando su myspace mi sono imbattuto nella loro pagina personale, la prima cosa che ho pensato è che è strano che musiche così di qualità siano sconosciute ai più ed è un vero peccato.
Ogni singolo brano presente sul loro space trasuda sostanza, liricità e vera passione per la musica. Le cinque tracce provengono tutte dal loro ultimo album “Caino” pubblicato nel 2006.
Si inizia con “Signore dei falliti” dai bellissimi suoni elettroacustici e da una sezione ritmica (basso e batteria) pulsante ma non invadente e dai testi ispirati. La seconda song “Sotto il segno di Caino” dal profumo di rock americano e strade sterrate. Si prosegue con “Triora” introdotta da una chitarra elettrica che fende con le sue note l’aria , una ballata elettrica degna dei migliori rockwriter americani. La quarta traccia “Nelle maniche di un baro” è un brano sincopato e attendista e l’ultima canzone “Pasqua ’44” è una ballata folk dai bei suoni acustici che trasudano di States ma racconta una storia tipicamente italica. Per me La Rosa Tatuata è una piacevole scoperta e devo ammettere che riescono come pochi a fondere suoni tipici del rock con tematiche e liriche tipiche del miglior cantautorato nostrano.
Quest’album de La Rosa Tatuata, uscito nel 2006, dimostra ancora una volta che la scena rock italiana è più viva che mai.
La Rosa Tatuata è un gruppo genovese con già all’attivo un paio di album ed alcune collaborazioni importanti (Gang, Paolo Bonfanti, Andrea Sigona) ed è formato dal leader Giorgio Ravera (voce e chitarre), da Filippo Sarti (sassofono, percussioni, cori), da Massimo Olivieri (chitarre), da Massimiliano Di Fraia (batteria e percussioni) e da Nicola Bruno (basso).
Questo cd ha vinto molti premi ed è un lavoro autoprodotto la cui produzione artistica è a cura del bluesman genovese Paolo Bonfanti e la realizzazione porta la firma dello stesso Ravera e di Fabrizio Barale, chitarrista degli Yo Yo Mundi; tale lavoro è formato da 11 canzoni per una quarantina di minuti abbondante di buona musica.
Nei Tatuati si possono scorgere influenze americane del miglior Springsteen, la canzone d’autore di De Andrè e i testi alla Gang ma dimostrano comunque una loro originalità di fondo.
Il cd parte con ‘Lascia che sia la notte’, canzone dalle atmosfere soffuse, con il sax di Filippo Sarti e la chitarra elettrica di Ravera in primo piano e con l’hammond dell’ex compagno di viaggio Silvio Stagni a tessere un tappeto sonoro di accompagnamento.
Si continua con la combattiva ed energica ‘Tra occhi e cuore’, dove le chitarre, quella elettrica di Ravera, quella acustica di un altro ex compagno di viaggio come Paolo Terzitta e quella slide di Massimo Olivieri, sono le protagoniste assolute della trama sonora del brano.
Si arriva a ‘Signore dei falliti’, sicuramente la canzone simbolo dell’album e rappresentativa dello spirito del gruppo; ivi la batteria di Di Fraia, che sembra scandire il tempo come un orologio, e soprattutto la voce dolente di Joe Ravera trasportano l’ascoltatore.
Si prosegue con ‘Passa o diao’ cantata in dialetto genovese e scritta da Paolo Bonfanti, che vi partecipa anche regalandoci voce e chitarra elettrica.
Arriviamo poi a ‘Pasqua ‘44’, autentico gioiello acustico dove spicca su tutti il mandolino di Martino Coppo.
Eccoci poi giunti a ‘Cambiamenti’, una delle canzoni più belle dell’album con un tappeto sonoro di prim’ordine e soprattutto con un riff di chitarra elettrica che ti entra in testa sin dal primo ascolto e con la voce di Ravera sempre in evidenza..
Si prosegue con ‘Si fa quel che si può’ con il sax di Sarti in odore springsteeniano e con la lenta e bluesata ‘Nelle maniche di un baro’.
Quest’ultima, registrata negli Stati Uniti, si avvale delle collaborazioni, oltre che di Paolo Bonfanti alla chitarra slide anche del bluesman americano Jono Manson alla chitarra e di altri musicisti americani.
Si va verso la fine con la rockeggiante ‘Triora’ con un Giorgio Ravera in formissima alla chitarra elettrica e all’armonica, con la bluesata ‘Sotto il segno di Caino’ (dove suona l’armonica Nicola Bottini degli Used Cars) per chiudere il lavoro con ‘Vento di sale’, canzone dai toni delicati ed intimi.
In definitiva un album compatto che riesce a coniugare in maniera impeccabile i testi sognanti ad una musica corale che poggia le sue solide fondamenta sulle chitarre.
La rosa tatuata
Caino
Género: Rock
Canciones:
- 1) Lascia che sia la notte (04:39)
- 2) Tra occhi e cuore (03:17)
- 3) Signore dei falliti (04:54)
- 4) Passa o diào (03:37)
- 5) Pasqua '44 (02:23)
- 6) Cambiamenti (04:12)
- 7) Si fa quel che si puo' (04:11)
- 8) Nelle maniche di un baro (03:25)
- 9) Triora (03:17)
- 10) Sotto il segno di Caino (03:50)
- 11) Vento di sale (05:25)