Francesco Guccini - Stanze di vita quotidiana

Text of the song "Canzone per Piero"

Cd , 1974 , EMI
Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, venticinque anni son tanti e diciamo un po'retorici che sembra ieri. Invece io so che è diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: io appena giovane sono invecchiato, tu forse giovane non sei stato mai. Ma d'illusioni non ne abbiamo avute, o forse si, ma nemmeno ricordo, tutte parole che si son perdute con la realtà incontrata ogni giorno. Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, fino al disgusto di ricominciare perchè ogni volta è poi sempre lo stesso. Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea su ciò che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia su pianti. Ma più che triste ora è buffo pensare a tutti i giorni che abbiamo sprecati, a tutti gli attimi lasciati andare e ai miti belli delle nostre estati. Dopo l'inverno e l'angoscia in città quei lunghi mesi sdraiati davanti, liberazione del fiume e dei monti e linfa aspra della nostra età. Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, come l' avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre. Il mio Leopardi, le tue teologie: "Esiste Dio?" Le risate più pazze, le sbornie assurde, le mie fantasie, le mie avventure in città con ragazze. Poi quell'amore alla fine reale tra le canzoni di moda e le danze: "E' in gamba sai, legge Edgar Lee Masters. Mi ha detto no, non dovrei mai pensare." Le sigarette con rabbia fumate, i blue jeans vecchi e le poche lire, sembrava che non dovesse finire, ma ad ogni autunno finiva l' estate. Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi, ma cosa siamo e che senso ha mai questo nostro cammino di sogni fra specchi, tu che lavori quand' io vado a letto. Io dico sempre non voglio capire, ma è come un vizio sottile e più penso più mi ritrovo questo vuoto immenso e per rimedio soltanto il dormire. E poi ogni giorno mi torno a svegliare e resto incredulo, non vorrei alzarmi, ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi le mie domande, il mio niente, il mio male...