Solange

Prima di leggere la mano ai VIP e di recitare poesie melense al Maurizio Costanzo Show, il toscano Paolo Bucinelli, meglio conosciuto con il nome d'arte di Solange, negli anni Ottanta aveva tentato anche la strada della musica, sfornando un paio di 45 giri italo disco da brivido. Angela Angelo b/w Palline colorate è stato il primo, pubblicato per la gaya etichetta Moon Records, la stessa di Willi Sogno e del suo leopardatissimo La vita va.
Il lato A del disco presenta una tremenda emulazione (fallita) di Canzone per un'amica a.k.a. In morte di S.F. di Francesco Guccini. Angela Angelo parla infatti in toni poetici di una ragazza morta in un incidente, sul rumore della risacca. Ma il singolo vale soprattutto per il lato B, Palline colorate. Qui, su una base musicale che sembra suonata dai Soft Cell ubriachi, Solange si esibisce in urlacci effettati e solenni proclamazioni di nonsense visionario.
Caliamoci nello spirito dell'epoca: sono gli anni di maggior fermento del synth pop, ma anche di quella musica industrial e d'avanguardia che faceva uso anche di una particolare forma di poesia sperimentale. Ricordiamo ad esempio Oral Fixation di Lydia Lunch, Laurie Anderson o i meravigliosi lavori di Anne Clark. Solange si inserisce a pieno diritto in questo filone con il suo 45 giri.
«Ci siamo tutti siamo un gruppo di palline colorate legate tutte insieme e colorate [...] Gialle! Rosse! Verdi! Viola! Rosse! Rosse... Rosse... [...] Dai vieni vieni, vieni su! Abbiamo gli occhi luminescenti e vediamo tutto il mondooo!!! [...] Ciao Francesca, pallina verde... Ciao Marco, pallima bianca... Ciao Solange, pallina rossaaa... Ciao! Ciao! Ciao! Ciao! Ciaooo! Ciaooo! Ciaooo!»