Cd
, 1980 ,
EMI
Si potrebbe parlare delle parole e della loro strana mania di mettersi insieme,
basta una penna o una bocca disposta all'amore e niente più le trattiene
e si potrebbe discutere se, c'entra qualcosa o qualcuno con quello che hanno da dire
e indagare nei sogni di chi, la notte vanno a dormire
e si potrebbe parlare di come lasciarle libere e di come tererle in prigione.
Ma mancano, per troppa libertà mancano,
non si sono lasciate sfuggire questa occasione
e mancano quindi, purtroppo mancano,
le ultime parole di questa canzone.
Pensare che avrei voluto parlare sul tema "attualità e tradizione",
prendermi il gusto di analizzare il mondo tra morte e resurrezione
e avrei voluto parlare di me, di una storia che il ritmo era il solito e di un'ossessione
e avrei voluto parlare di te, della tua liberazione
e avrei voluto parlare di noi, del perchè siamo così estranei così lontani.
Ma un ladro o forse il vento,
ha fatto sparire un capitolo della mia relazione sugli esseri umani,
e mancano quindi purtroppo mancano,
le ultime parole di questa canzone.
Potrei allora parlare di una vecchia storia ambientata in un bosco,
della meravigliosa trasformazione del principe rospo,
bastano pochi elementi: l'amore e una principessa,
per mettere insieme una strofa e mandare via la tristezza.
Ma le congetture sul principe rospo potrebbero risultare infinite,
sarà davvero tornato al suo trono, al suo posto,
sarà ancora nel suo stagno color antracite.
E si potrebbe discutere se la principessa avesse o meno le calze di rete
e se le nozze siano state o no santificate da un prete,
sarebbe inutile azzardare un parere, poi,
sugli sviluppi di questa strana improbabile unione,
perchè un principe ha sottratto alla storia,
i dati statistici sui rospi e la loro estinzione
e mancano, quindi purtroppo mancano,
le ultime parole di questa canzone.