Area - 1978 gli dei se ne vanno gli arrabbiati restano!

Suivre texte "Hommage à Violette Nozières"

Cd , 1978 , Cramps Records
So che se fossi pazzo e dopo internato approfitterei di un momento di lucidità. Lasciate il mio delirio mio unico martirio che faccia fuori meglio un dottore, si un dottore. Credo ci guadagnerei come gli agitati in cella finalmente, lasciato in pace tutto tace. "Voici enfin dèvoilèe par un autre elle-même inviolable la personalitè inconnue de Violette Nozières meurtrière comme on est peintre." (Ecco finalmente svelata da un'altra se stessa /inviolabile /la personalità sconosciuta /poetica /di Violette Nozières assassina come /uno è pittore.) Così scriveva Guy Rosey (1) su la Revolution Surrèaliste (1933) a sostegno di un'affermazione di Andrè Masson: "Bisogna farsi un'idea fisica della Rivoluzione", rimarcando il tema della rivolta, tanto caro ai surrealisti, da volerlo ravvisare emblematicamente anche in questo clamoroso fatto di cronaca che vide appunto la Nozières nella parte funesta dell'assassina. Un piccolo libro di poesie uscito nello stesso anno a Bruxelles per le edizioni di Nicolas Flamel, dedicato a Violette Nozières, con testi di Breton, Eluard, Renè Char, Dalì, Max Ernst e Giacometti, ratifica questa difesa della parricida contro le sue "vittime", un gesto, a ben guardare, ancora più clamoroso dell'episodio criminale in sè. Se è vero che, al contrario dei preti, degli studenti e dei poliziotti, la donna è l'essere più universalmente adulato, allora c'è ancora tempo per difendere l'eroe negativo dai suoi interessati recuperatori, scrive Breton (2): "Devant ton sexe ailè comme une fleur des Catacombes / ètudiants viellards journalistes pourris faux rèvolutionnaires / pretres juges / Avocat branlants / Ils savent bien que toute hièrarchie finit là". (Davanti al tuo sesso alato come un fiore delle Catacombe / Studenti vegliardi giornalisti venduti falsi rivoluzionari / preti giudici / Avvocati traballanti / San bene che là ogni gerarchia finisce). note: 1) J.F. Dupuis (Raoul Vaneigem), Controstoria del surrealismo, Roma, 1978. p.56 2) Andrè Breton, Poesie, Torino 1977. p.89

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