Recensione di Fabio Casagrande Napolin
Pubblicato il 22/09/2002 - Dernière mise à jour: 23/03/2003
Ecco un'altra prelibatezza sfornata dalla Mondo Bizzarro Press, costola editoriale della omonima libreria bolognese, gestita dal nobilissimo Alex Papa, pusher emiliano di trash ed erotismo estremo per tutti gli sleazy-dipendenti della penisola. Dopo il bel volumone Horrorgasm, nuovo testamento erotico-apocalittico steso dai 4 evangelisti Zattera, Liani, Dast e Spiderjack, dopo la gustosissima rivista Mondo Bizzarro Mag, sorta di mappa che aiuta lo sprovveduto ricercatore di porno-meraviglie e musico-pattume ad orientarsi meglio nel delicato paese delle trash-meraviglie, e dopo la guida Erotismo infernale, traduzione dell'americano Eros in Hell, indispensabile compendio per i cinefili smaniosi di sesso perverso proveniente dal Sol Levante e accaniti collezionisti di geishe incaprettate e sottoposte alle più eccentriche torture, ecco finalmente il tanto atteso Temple of blasfemy. Opera in bianco e nero di quel geniaccio malato di Trevor Brown, illustratore anglosassone trasferitosi in Giappone ad allevare bambinette di cartapesta a suon di biberon riempiti di una oscura mistura lattiginosa. Il libro ci porta ad esplorare quell'oscuro universo fatto di sevizie e supplizi estremi, capezzoli trafitti e vagine vomitanti sangue, che scuote nel profondo il lettore ridestandolo dalla sua noiosa quotidianità, per trascinarlo, a forza di pugni nello stomaco, in un universo parallelo dove tutto è concesso. Il bianco e nero ben si adatta alle diavolerie di Trevor Brown, che sa essere esplicito senza essere volgare, facendo di questa galleria degli orrori sessuali un piccolo gioiello da collezionare e amare.