Salento: nella tradizione sonora legata alla trance e ai rituali di guarigione, in tempi recenti si è innestato il ragamuffin giamaicano, in una terra che ha davvero molte similitudini con l'isola caraibica taranta, pizzica, dance hall, Sud Sound System e tutto il resto...
Ma proviamo ad immaginare un gruppo di ragazzi, anzi, un gruppo di bambini, sui dieci/dodici anni, che al termine del concerto degli Africa Unite nella piazza del paese (siamo nei primi anni '90) mette nello sgabuzzino i giocattoli e, strumenti rudimentali alla mano incomincia a cimentarsi con la musica reggae.
Cose così solitamente succedono a diverse latitudini, in molte altre parti del mondo. Da noi quasi mai. Da noi al massimo un bambino guarda la band di punk californiano di turno su Mtv e tutt'al più imbraccia una scopa e rotea gli avambracci immaginando arene di pubblico in delirio.
Però a Borgagne, paese di duemilacinquecento cristiani, a pochi chilometri da San Donato-Torre dell'Orso-Torre Sant'Andrea (triangolo ad altissima densità di
dance hall zona operativa del Sud Sound System), tutto ciò è successo. E il risultato, a distanza del tempo necessario, è stato recapitato proprio a due Africa Unite dell'epoca: a Madaski e a Max Casacci. Il primo ha deciso immediatamente di mettere mano ai suoni e di realizzare insieme a Paolo Baldini un album. Il
secondo, dopo averli visti detonare dal vivo (un reggae potente, contaminato ma non geneticamente modificato, dall'approccio naturale come solo la Giamaica, il Salento e pochi altri posti al mondo sanno esprimere), ha deciso di inserirli nel “Groova department” di Casasonica: una sezione dell'etichetta legata ai ritmi, al dub e all'elettronica più groovosa. La formazione definitiva degli SteelA è stabile da due anni, ma ha già avuto modo di esibirsi al fianco di artisti come Macka B, Bluebeaters, e Zulù, ricevendo validi consensi e incassando ottimi incoraggiamenti.
“I Livello” è il loro album di debutto, con la produzione artistica di Madaski e la supervisione discografica di Max Casacci che li ha voluti per il “Groova department” di Casasonica: la sezione dell'etichetta legata ai ritmi, al dub e all'elettronica più groovosa.
SteelA