Lucio Battisti
Emozioni
Emozioni è una raccolta contenente brani tratti dai singoli a 45 giri, ed è importante per due motivi.
E’ il secondo album di Battisti, ma il primo che scala la classifica arrivando al podio e sancendo il successo definitivo della coppia artistica Mogol Battisti.
E’ un buon compendio del primo periodo di Battisti, in quanto, come potete cogliere dall’elenco dei brani, contiene tutti i successi del nostro fino al 1970.
I temi dei testi sono tutti legati all’amore, ma trattati da una angolazione sempre diversa e con una classe stilistica a cui pochi oltre Mogol, ci hanno abituati.
Le musiche di Lucio, si mantengono “fresche”, non accusano il passare degli anni e il cambiamento di stili e di pensiero. Le mode cambiano, ma quando si punta all’essenza delle emozioni, il tempo pare congelarsi, perché alcuni temi rimangono inalterati nei decenni, riuscendo a creare sentimenti e stati d’animo tali che è come se fossero state composte oggi.
L’unico aspetto per il quale si sente il passare del tempo è la qualità audio, che forse ci si aspetterebbe un po’ migliore. Ma di fronte a questi classici, la tecnica passa in secondo piano...
“Fiori rosa, fiori di pesco” vince il Festivalbar del 1970. La tenerezza che ci dà il protagonista del brano diventa reale, palpabile, da brividi sulla pelle, quando suona alla sua ex, sentendo di amarla ancora e pensando che anche lei possa provare gli stessi sentimenti e poi si accorge che c’è già un altro nella sua vita.
“Scusa, credevo proprio tu fossi sola, credevo non ci fosse nessuno con te, oh scusami tanto se puoi, signore chiedo scusa anche a lei, ma io ero proprio fuori di me, io ero proprio fuori di me quando dicevo: posso stringerti le mani, come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami, dimmi che e' vero” .
Di tutt’altro tenore “Dolce di giorno”, lato B del singolo “Per una lira”, brano leggermente minore ed interpretato per la prima volta dai Dik Dik. Qua troviamo una lei che fa credere “di starci”, ma poi quando si arriva al dunque si fa desiderare, tirandosi indietro. Rimane il dubbio se lei voglia prendersi gioco del protagonista, oppure se è un artificio per fare aumentare il desiderio in lui.
“Tu sei come una torta di panna montata, tutta contenta di non essere stata mangiata”, potrebbe anche essere visto come il riferimento alla verginità di lei e come una ulteriore spiegazione per la titubanza e l’incertezza della scelta della persona con cui avere la prima esperienza.
In “Il tempo di morire”, troviamo un disperato, innamorato di una ragazza che a sua volta è innamorata di un altro uomo: cosa c’è di peggio sentimentalmente parlando? Il primo, come estremo tentativo di convincerla a stare con lei, anche fosse per una sola notte, le promette la cosa più preziosa che ha: la sua moto. Detto così, in particolare se non si conoscesse il brano, il testo potrebbe non sembrare un granché, oltre che un po’ maschilista, ma nell’incontro con la musica avviene la scintilla, tanto che anche questo brano diventa un grandissimo successo.
“Motocicletta dieci HP tutta cromata è tua se dici si, mi costa una vita, per niente la darei, ma ho il cuore malato e so che guarirei. Non dire no non dire no non dire no non dire no. lo so che ami un altro, ma che ci posso fare, io sono un disperato, perché ti voglio amare, perché' ti voglio amare, perché' ti voglio amare, perché' ti voglio amare, stanotte, adesso, si'.
Mi basta il tempo di morire fra le tue braccia, così domani puoi dimenticare, domani… ma adesso dimmi di si'. Non dire no”
Da notare che nel brano c’è una piccola gaffe di Mogol: con “Motocicletta dieci HP” voleva descrivere una moto molto potente, ed invece nella realtà una moto da 10 HP è estremamente modesta.
“Mi ritorni in mente” è un altro pezzo storico, ed è curioso sapere che gran parte della melodia è stata presa da un brano del 1965 intitolato “Non chiederò la carità” e scritto da Mogol e Roberto Matano.
“Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più. Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu. Un angelo caduto in volo, questo tu ora sei in tutti i sogni miei, come ti vorrei, come ti vorrei. Ma c'è qualcosa che non scordo, c'è qualcosa che non scordo, che non scordo … Quella sera ballavi insieme a me e ti stringevi a me, all'improvviso, mi hai chiesto lui chi è, lui chi è, un sorriso, e ho visto la mia fine sul tuo viso, il nostro amor dissolversi nel vento, ricordo, sono morto in un momento. Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più. Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu. Un angelo caduto in volo, questo tu ora sei in tutti i sogni miei, come ti vorrei, come ti vorrei. Ma c'è qualcosa che non scordo, ma c'è qualcosa che non scordo, che non scordo... ”
“7 e 40” contiene un addio e l’ipotesi di un possibile ricongiungimento.
“Mi sono informato c'è un treno che parte alle 7 e 40, non hai molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta. Ti bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra, la chiave ricorda che è sempre lì, lì sulla finestra. E nel far le valigie ricordati di non scordare, qualche cosa di tuo che a te poi mi faccia pensare e ora basta non stare più qui, ti rendi conto anche tu, che noi soffriamo di più, ogni istante che passa di più. No non piangere. Presto presto, presto presto yeah, presto presto vai …
Da un minuto sei partita e sono solo, sono strano e non capisco cosa c'è. Sui miei occhi da un minuto e' sceso un velo, forse e' solo suggestione o paura o chissà' che e' possibile che abbia fin da ora già bisogno di te.
Mi sono informato c'e' un volo che parte alle 8 e 50, non ho molto tempo il traffico e' lento nell'ora di punta. Mi bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra, la chiave l'hai messa senz'altro lì.. li' sulla finestra.
E nel far le valigie stavolta non devo scordare di mettere un fiore che adesso ti voglio comprare, con l'aereo in un ora son li' e poi di corsa un tassi' sono certo cosi', quando arrivi col treno mi vedi, non piangere. Presto presto, presto presto, presto presto vai... ”
Davvero bello il poetico testo di “Emozioni” (nono singolo da interprete di Battisti), con una musica cucita addosso alla perfezione.
“Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere.
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire.
Domandarsi perché' quando cade la tristezza in fondo al cuore, come la neve non fa rumore.
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte, per vedere se poi e' tanto difficile morire.
E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c'è.
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni, tu chiamale se vuoi emozioni.
Uscir dalla brughiera di mattina, dove non si vede ad un passo, per ritrovar se stesso.
Parlar del più' e del meno con un pescatore per ore ed ore, per non sentir che dentro qualcosa muore.
E ricoprir di terra una piantina verde, sperando possa nascere un giorno una rosa rossa.
E prendere a pugni un uomo, solo perché' e' stato un po' scortese, sapendo che quel che brucia non son le offese.
E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c'è.
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi, emozioni, tu chiamale se vuoi emozioni”.
Poter avere “Dieci ragazze” ma non quella a cui realmente terresti è felicità o dannazione?
“Ho visto un uomo che moriva per amore, ne ho visto un altro che più' lacrime non ha.
Nessun coltello mai ti può' ferir di più' di un grande amore che ti stringe il cuor.
Dieci ragazze per me posson bastare, dieci ragazze per me, voglio dimenticare capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me, solo per me. Una la voglio perché sa bene ballare. Una la voglio perché ancor non sa cosa vuol dir l'amore. Una soltanto perché ha conosciuto tutti tranne me.
Dieci ragazze così che dicono solo di si'.
Vorrei sapere chi ha detto che non vivo più senza te. Matto, quello e' proprio matto perché forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera, però quel matto mi conosce perché ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me posson bastare, dieci ragazze per me io voglio dimenticare, capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze così che dicono solo di sì.
Vorrei sapere chi ha detto che non vivo più senza te. Matto, quello e' proprio matto perché forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera, pero' quel matto mi conosce perché ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me. Dieci ragazze per me. Dieci ragazze per me, però io muoio per te, però io muoio per te, però io muoio per te…”
“Acqua azzurra, acqua chiara” ebbe un successo immediato alla sua uscita, arrivò terza al Cantagiro 1969 e vinse il Festivalbar.
“Ogni notte ritornar per cercarla in qualche bar, domandare ciao che fai e poi uscire insieme a lei.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' più'.
Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere. Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor.
Ti telefono se vuoi non so ancora se c'e' lui … accidenti che faro' quattro amici troverò'.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' più'.
Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere. Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor.
Da quando ci sei tu tutto questo non c'e' più'.
Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere...
Sono le quattro e mezza ormai non ho voglia di dormir a quest'ora, cosa vuoi, mi va bene pure lei.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' più'.
Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere. Acqua azzurra, acqua chiara Nei tuoi occhi innocenti....”
“Era” fu composta da Battisti nel 1965 con un testo di Roby Matano, ma due anni dopo Mogol riscrisse il testo, che risulta semplice e breve.
“Era aprile era maggio era... chi lo sa. Era bella oh, era bella solo la sua eta'. Non ricordo se sorrise quando se ne andò'. Io l'amavo io l'amavo solo questo so. Io credevo tante cose che non credo più', non per questo sono triste ora ci sei tu. Ho paura, ho paura quando penso che era, era, era, era, era come te”
“Non è Francesca” è un esempio di classe nella scrittura, dove poche parole, con un loro spazio interpretativo, costruiscono un mondo.
“Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non e' Francesca. Lei è sempre a casa che aspetta me, non è Francesca. Se c'era un uomo poi, no, non può' essere lei. Francesca non ha mai chiesto di più, chi sta sbagliando son certo sei tu. Francesca non ha mai chiesto di più perché lei vive per me.
Come quell'altra è bionda, però non e' Francesca. Era vestita di rosso, lo so, ma non è Francesca.
Se era abbracciata poi, no, non può essere lei.
Francesca non ha mai chiesto di più, chi sta sbagliando son certo sei tu.
Francesca non ha mai chiesto di più perché' lei vive per me.”
“Io vivrò (senza te)” era già stata pubblicata dai Rokes su 45 giri (Battisti suonava l’organo). Non è bello quando si viene lasciati e questo brano coglie i sentimenti del giorno dopo, la sensazione di non saper cosa fare, il dover cambiare le abitudini. Da un certo punto di vista pensare che sia un abbandono definitivo aiuta, perché permette di guardare prima al futuro piuttosto che rimuginare troppo sul passato.
“Che non si muore per amore e' una gran bella verità, perciò' dolcissimo mio amore ecco quello, quello che, da domani mi accadrà'.
Io vivrò' senza te anche se ancora non so come io vivrò'.
Senza te, io senza te, solo continuerò' e dormirò, mi sveglierò, camminerò, lavorerò, qualche cosa farò, qualche cosa farò, si, qualche cosa farò.
Qualche cosa di sicuro io farò: piangerò, si io piangerò.
E se ritorni nella mente basta pensare che non ci sei, che sto soffrendo inutilmente perché so, io lo so, io so che non tornerai.
Senza te, io senza te solo continuerò e dormirò, mi sveglierò, camminerò, lavorerò, qualche cosa farò qualche cosa farò, si qualche cosa di sicuro io farò, piangerò, io piangerò.
Si' piangerò, io, piangerò...“
“Anna” è il lato B del singolo Emozioni. Troviamo un uomo il cui pensiero è rivolto in modo straziante ad una ex, malgrado ora abbia un’altra.
“Hai ragione anche tu, cosa voglio di più, un lavoro io l'ho, una casa io l'ho, una casa io l'ho.
La mattina c'è chi mi prepara il caffè, questo io lo so e la sera c'è chi non sa dir di no.
Cosa voglio di più hai ragione tu, cosa voglio di più, cosa voglio. Anna, voglio Anna.
Non hai mai visto un uomo piangere, apri bene gli occhi sai perché tu ora lo vedrai, apri bene gli occhi sai perché tu ora lo vedrai. Se tu… non hai mai visto un uomo piangere guardami… guardami… Anna… voglio Anna.
Ho dormito lì fra i capelli suoi io insieme a lei ero un uomo.
Quanti e quanti sì ha gridato lei quanti non lo sai ero un uomo.
Cosa sono ora io? Cosa sono mio Dio?
Resta poco di me io che parlo con te io che parlo con te di… Anna, Anna, voglio Anna voglio Anna
”
Lucio Battisti
Emozioni
Género: Cantautorale
Canciones:
- 1) Fiori rosa, fiori di pesco (03:16)
- 2) Dolce di giorno (02:38)
- 3) Il tempo di morire (05:40)
- 4) Mi ritorni in mente (03:41)
- 5) 7 e 40 (03:32)
- 6) Emozioni (04:44)
- 7) Dieci ragazze (02:54)
- 8) Acqua azzurra, acqua chiara (03:36)
- 9) Era (02:56)
- 10) Non è Francesca (03:40)
- 11) Io vivrò (senza te) (03:53)
- 12) Anna (04:37)
Notas
Raccolta di brani provenienti da singoli