Kettle of Kites
Arrows
I Kettle of Kites sono un crogiolo di esperienze non solo musicali, ma anche culturali e antropologiche. Uno scozzese (ma genovese d’azione), con al basso Pietro Martinelli – Genova, Marco Glongardi, chitarre – Bruxelles, Riccardo Chiaberta, batteria – Londra. E per finire il il disco è stato registrato a Genova e mixato e masterizzato a Melbourne – Australia.
Un percorso tanto ricco, quanto articolato e poliedrico a testimonianza di quanto siano rilevanti e sovrapponibili i piani che compongono il risultato di questo lavoro.
Il secondo disco della band si chiama Arrows ed è per loro stessa ammissione un concept sul tema del cosmo, ispirato dal mondo letterario dello scrittore Isaac Asimov. Viaggi della fantasia e della coscienza quelli che hanno per molto tempo riempito i nostri desideri e le nostre passioni più recondite, quando viaggiare era un percorso interstellare verso galassie sconosciute e lontane eppur cosi alla portata secondo la retorica propinata all’opinione pubblica negli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Una metafora che forse ancora oggi è attuale e simbolo di un imperialismo a tinte tenui e sfocate o di una ricerca personale verso l’ignoto del nostro io.
Il disco ci propone sonorità per niente banali e alla ricerca continua di un gusto estetico che spazia dall’indie, al cantautorale per sconfinare nell’elettronica più d’avanguardia con punte di folk e art-rock.
Come detto un lavoro che non annoia per formula proposta e si prefigge l’intento di dare una lettura sociologica dell’osservazione umana. Come ben illustrato dal maestro ispiratore siamo di fronte a psychohistory che attraverso musiche e liriche di questo concept cerca di dare una sua lettura dello spazio, dell’umanità e del futuro. L’accattivante trama dei suoni di questi brani (uno su tutti Orchid ) ci da la misura dell’ambizione di questo progetto, ma anche che si tratta di materiale degno di ulteriore sviluppo. Il soffuso accompagnamento di un piano in Weathervane, la parte ritmica ormai più percussiva che batteristica in Caves, la voce teatrale in una coreografia space-folk di Oliver sono chiari riferimenti di una tendenza diffusa e di un atteggiamento a metà tra il freak e la idiosincrasia verso la realtà.
Non ci resta che respirare questa aria vagamente psichedelica e crepuscolare come un leggero analgesico per farci ispirare con stupore e ambiguità magnifiche visioni sibilline.
Kettle of Kites
Arrows
Género: Art-rock , Folk , Psichedelica
Canciones:
- 1) Supernova
- 2) Lights Go out
- 3) Looking Down At It
- 4) In the Dome
- 5) Orchid
- 6) Giants
- 7) Caves
- 8) Weathervane
- 9) Oliver