Forgotten Tomb
Under Saturn Retrograde
Quinto album in casa Forgotten Tomb, ovvero una band tra le più amate e pubblicizzate dell’intero panorama depressive black/doom metal internazionale. Fonte di orgoglio per noi italiani e concorrenza pura per i blasonati mostri sacri svedesi, la band di Herr Morbid ritorna con questo Under Saturn Retrograde, album frutto di una continua evoluzione che vedeva inizialmente la band debitrice ai maestri Burzum, Strid e Katatonia per poi muoversi verso lidi maggiormente “Seventies”, grazie all’apporto prezioso di un certo groove musicale. Una scelta coraggiosa che fece storcere il naso a molti e che con questo nuovo lavoro possiamo ritrattare.
Suoni potenti, cristallini ci introducono all’opener, una favolosa Rejected Existence. Il groove delle chitarre va a creare un’impalcatura per le linee soliste disperate a plasmare un contrasto accattivante ma anche terribilmente depressive. Le cadute in arpeggi aumentano la sensazione di pura claustrofobia mentre la voce di Herr Morbid riversa tonnellate di odio per la vita in un crescendo che culmina durante un ritornello sì di facile presa ma dalla carica autodistruttiva impressionante. Influenze maggiormente “moderne” si possono riscontrare nel riffing più tendente al black metal con punte dissonanti della successiva Shutter. Alcune sezioni arpeggiate donano una profondità ancora più marcata ad un sound nero come la pece, sostenuto da alcuni cambi di tempo dinamici ad arricchire strutture che viaggiano sempre su tempi medi/doom. Assolutamente imperdibile il groove Sabbathiano delle chitarre successivo al solo di basso ad introdurre pure alcune clean vocals ormai tanto care al cantante/leader.
I quasi sei minuti di Downlift ci danno la possibilità di gioire di multiple e svariate influenze che il gruppo ha mostrato di poter trasformare in ottima musica. Il groove delle chitarre rimane un elemento importantissimo, in qual si voglia ambito. Esso va a sostenere lugubri arpeggi oppure strazianti linee soliste tra ricercati cambi di tempo e conseguentemente di atmosfera a sfociare nella rilettura in chiave doom di un classico che teoricamente non ci azzeccherebbe molto col suddetto genere, ovvero I Wanna Be Your Dog dei The Stooges. Il marchio Forgotten Tomb è impresso indelebilmente in ogni secondo di questa traccia. Qui si capisce veramente come un donare/ricevere di influenze sia stato importante per arricchire uno stile che dopo i primi tre superbi lavori dei nostri romagnoli era a rischio di immobilismo. Il compianto Pete Steele sarebbe stato orgoglioso di aver lasciato un segno così importante con i suoi Type O Negative in occasione di Joyless, ottimo episodio di doom/gothic profondo, melodico e desolato. Una sorta di Alone Part II.
Under Saturn Retrograde Part I non si fa notare in modo eclatante se non per la fase solista della chitarra verso lo scemare della traccia. Il resto si assesta su una sorta di black metal canonico, tra tempi questa volta maggiormente veloci e riffs più diretti. Di tutt’altra pasta Under Saturn Retrograde Part II: quasi completamente arpeggiata, questa traccia mostra neanche troppo timidamente influenze che ancora una volta chiamano i Black Sabbath sinfonici per proseguire con l’esplosione delle chitarre elettriche e le urla sofferenti di Herr Morbid per un viaggio disperato che sfocia nella lunga e tenebrosa You Can't Kill Whos Already Dead. Come sempre, i punti di forza risiedono nelle sezioni arpeggiate che si intrecciano e scambiano con le linee soliste e momenti in cui il groove delle chitarre crea un ottimo appoggio per alcune linee vocali pulite in indubbia espressività, sempre alternate al solito scream carico di malattia interiore e disperazione.
La finale Spectres Over Venice stilisticamente ci riporta al 2003 e all’album Springtime Depression giacché annovera idee maggiormente legate al passato della band per un risultato eclatante. L’oscurità e la sensazione di pura decadenza che questa traccia riesce a trasmettere sembrano voler essere una sorta di summa di tutto ciò che abbiamo avuto modo di ascoltare in questo ottimo lavoro.
I Forgotten Tomb hanno lavorato parecchio alla stesura di questo album e si sente. Tutte le sfumature del loro sound, le ottime idee che vengono a galla sin dal primo ascolto ed il carico di malessere interiore che ancora una volta il gruppo riesce a trasmettere sono tutti segni di una maturazione ormai compiuta e che sta dando i suoi frutti. Under Saturn Retrograde è un lavoro solido, forse migliore del suo predecessore e che conferma il gruppo come una delle realtà internazionali di spicco del genere.
Forgotten Tomb
Under Saturn Retrograde
Género: Black metal , Doom metal , Doom metal
Canciones:
- 1) Reject Existence (06:47)
- 2) Shutter (06:53)
- 3) Downlift (05:39)
-
4)
I Wanna Be Your Dog (03:13) The Stooges cover
- 5) Joyless (04:48)
- 6) Under Saturn Retrograde Part I (03:40)
- 7) Under Saturn Retrograde Part II (04:23)
- 8) You Can't Kill Whos Already Dead (08:24)
- 9) Spectres Over Venice (06:58)
Información tomada del disco
p { margin-bottom: 0.21cm; }
Algol - Bass
Asher - Drums
Herr Morbid - Guitars / Vocals
Razor SK- Guitars