TEAC TN570: TEAC TRA VINTAGE, MODERNITÀ, ELEGANZA ED AFFORDABLE HIFI

Pubblicato il 30/11/2018

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Sin dalla sua uscita ho cercato di averlo in mano: avevo già recensito il TN300 ed il TN400, ma volevo il top di gamma. Lo ammetto il suo aspetto mi aveva catturato già solo dalle foto, ma vuoi per un motivo o vuoi per l'altro alcune testate cartacee sono state avvantaggiate e grazie anche ai mesi che alcune riviste si tengono i prodotti in prova... il TN570 arriva a casa mia quando oramai è già stato lanciato da troppo tempo e si può dire che né i recensoroni, né il vecchio mercato dell'hifi lo abbia minimamente compreso.

Non so darne una vera motivazione, ma basta fare un giro online per comprendere come pochi lo abbiano ascoltato senza fossilizzarsi su testine MC o su un ipotetico VTI che apporta variazioni inferiori agli errori di produzione del disco e di un giradischi stesso.

 

Cerchiamo allora di comprendere un poco meglio questo giradischi e a chi sia prevalentemente orientato.

 

DESCRIZIONE

Cerchiamo di andare ad un layer per volta, scrivere subito di elementi tecnici sarebbe estremamente fuorviante ed inutile.

TEAC per creare questo suo giradischi top di gamma da 1200€ di listino è partita da alcuni elementi incrollabili e inoppugnabili.

  1. Il giradischi ha una posizione tale da dover catturare l'occhio. Questo impone un'estetica che deve essere gradevole ed inseribile in una casa attuale. Insomma tra tutti i componenti il giradischi deve essere dotato di un sex appeal ben più elevato.

  2. Il giradischi deve poter lavorare bene anche senza che uno sia un mago della taratura di questo. Siamo seri gli audiofili nel mercato della musica valgono meno di un nulla. Bene tutti gli altri devono poter usufruire di un ottimo suono anche senza tarature che durano settimane o mesi... se siete dei neewby il TEAC TN570 lo montate e lo tarate in meno di 30 minuti.

  3. Il giradischi è un elemento vintage, ma che deve integrarsi in un sistema moderno e giovane. Di qui non solo la facilità di connessione, ma la possibilità di connettere il proprio giradischi come meglio si crede. Si può connettere in analogico, sfruttando o meno il preamplificatore PHONO integrato. Si può connettere in digitale sfruttando l'uscita ottica capace di supportare un flusso PCM fino a 24bit e 192kHz. Qui permettetemi una digressione che strizza l'occhio al mercato professionale ed è quindi direttamente collegato al mondo AD, al mondo della conversione Analogico-digitale. Il fatto interessante è che oltre il 90% della strumentazione AD o AD/DA usata non supera i 24bit e 192kHz. Allora tutte quelle balle su 32bit e 700epassa kHz? È presto detto: ottenuti con un upsampling... anzi sappiate che spesso si lavora a 24bit e 96kHz... mentre i manici fanno capolavori anche a 16bit e 44.1kHz con buona pace di tutti i gegni dell'ascolto da casa che riempiono faccialibro, forum e social vari ed eventuali. Inoltre c'è un'uscita USB (16 bit e 48kHz) che permette la registrazione del disco su PC sfruttando il proprio programma di registrazione preferito. La conversione è fatta da un AD di Texas Instrument, se non ho errato a capire quale dovrebbe essere lo stesso presente sul Master converter top di gamma di TASCAM.

  4. La tecnologia deve essere per tutti, altrimenti è lusso... spacciare per lusso una tecnologia più vecchia delle persone attualmente viventi onestamente è il vero nonsense cronologico del giradischi.

 

Messi in chiaro questi elementi capiamo che quello che conta è la musica e non il tirar fuori qualcosa che faccia parlare di sé una ristrettissima cerchia di persone autoelette.

Il design double layer usato per il TN570 ed il gemello solo analogico TN550 è estremamente evocativo ed elegante. Crea un connubio tra il classico plinto in MDF ad alta densità ed un materiale ancora migliore sia dal lato estetico, sia dal lato tecnico: il marmo sintetico. Chiariamoci il marmo sintetico non è marmo, viene ottenuto da un impasto di polveri ed ha un'efficacia antirisonante inferiore alla pietra naturale... ha però l'indubbio vantaggio di costare molto meno. Insomma in marmo è la base delle Sennheiser HE1 da 61000€... a buon intenditore, poche parole.

Tuttavia lo chassis è sorretto da un'ulteriore strato in marteriale plastico con un design ad alveare; ciò permette di ridurre le vibrazioni indesiderate. Vibrazioni che vengono affrontate anche grazie a quattro piedini disaccoppianti compositi (alluminio e gomma) che hanno lo scopo di assorbire varie ed eventuali vibrazioni indotte dall'ambiente.

In TEAC non hanno pensato solo alle vibrazioni dall'esterno, ma anche quelle dall'interno. Il motore induce sempre vibrazioni nel suo funzionamento, per risolverle si deve separare il motore e far si che questo lavori bene. Quando si parla di motore separato si pensa sempre ad un motore esterno e ben visibile. In TEAC hanno montato il motore all'interno del plinto, ma lo hanno isolato dal resto del giradischi grazie ad un sistema flottante. Per far si invece che il motore non vada in sofferenza nel muovere il piatto si è optato per motore ad alta coppia che potesse portare in pochi secondi alla velocità di rotazione richiesta. Purtroppo unica nota stonata è che le velocità sono solo la 33 e la 45 giri. Tuttavia c'è da raccontare una chicca presente su ben pochi prodotti: un sistema di controllo e correzione dei giri denominato PRS3: Platter Rotation Speed Servo System. Questo sistema si basa su un sensore ottico collegato ad un microcomputer che permette di rilevare delle microvariazioni della velocità di rotazione e correggerle. Inerente a ciò mi ricordo in un audiofilo che affermava come questo fosse categoricamente impossibile! Ovviamente saremmo concordi con lui, qualora venisse usato un motore a bassa coppia e le variazioni fossero ben superiori al giro per minuto... siccome queste due eventualità non si verificano (motore ad alta coppia e variazioni tipicamente inferiori al decimo di giro per minuto) possiamo tranquillamente verificare e calcolare da noi stessi come il sistema sia tranquillamente implementabile e funzionante.

Dobbiamo dedicare ora qualche parola anche al piatto... acrilico trasparente. Alzi la mano chi avrebbe implementato un piatto differente quando si ha una base simile. Peccato per il feltro da metterci sopra al fine di isolare ed alzare quanto basta il disco. Tuttavia è possibile richiedere a parte un raffinato elemento in carta WASHI. Concludendo sul piatto è da sottolineare come esso è dotato di uno spessore di 16mm il che rende il piatto di una misura circa doppia a quella adottata da molti parifascia.

Tuttavia volgiamo la nostra attenzione al braccio: criticato da molti per un presunto peso leggero... peccato che il peso di un materiale non sia indicativo delle sue capacità tecniche piegate all'ascolto. Il braccio sembra essere in alluminio ed è del classico tipo imperniato, ricorda quello degli altri modelli, ma in realtà è un braccio totalmente differente per dimensioni, materiali e tecnica.

Quello che non si nota di certo è il nuovo tipo di rame adottato per i cavi che collegano la testina al resto del circuito: per essi è stato usato il rame PC-triple C, Pure Copper-Continuous Crystal Construction, che vedremo come sostituto del PCOCC solo tra qualche anno.

Al fine di rendere immediato l'utilizzo è stato chiesto ad Audio Technica di produrre una serie dedicata di testine sotto il nome di AT100E... non aspettatevi una testina straordinaria, ma avrete già una base di partenza più che ottima, anche se andare a mettere una MM top di gamma è a mio avviso consigliabile.

 

ASCOLTO

Ora cerchiamo di capire come suona tutto quello che abbiamo visto e letto dal punto di vista estetico e tecnico; d'altronde non sempre ciò che sembra ottimo lo è in via definitiva.

Il TEAC TN570 tuttavia sbalordisce sin dal primo disco, il raggiungimento della velocità desiderata è immediato, e la stabilità della rotazione è notevole, ma soprattutto il suono non è per nulla da gamma bassa.

Qualora ascoltiate un disco pulito non dovrete temere fruscii o scoppietti; anzi i fruscii sono quasi assenti anche con dischi non perfettamente lindi.

La testina fonorivelatrice in bundle (AT100) non l'ho ascoltata in modo particolare, buona ma fredda e con una dinamica non eccezionale, certamente per partire va più che bene, ma preparate il portafoglio ad una MM top di gamma, o quasi. Personalmente ho preferito portare avanti gli ascolti con la Ortofon 2M Bronze, che ritengo essere una delle migliori MM sul mercato. Perciò vi parlero del TN570 con questa testina.

Il suono è solido e materico, rende subito evidente quali siano i dischi ben incisi e quali invece non lo siano. Dotato di un'ottima tridimensionalità, non teme i passaggi più complessi in dinamica. Anche la naturalezza è ottimale, come anche la capacità di rispondere in modo adeguato in tutta la banda acustica.

In digitale, sfruttando l'ottica, si ottiene un giradischi assai stabile, indipendentemente dal posizionarlo su un tavolino apposito o su un mobile qualsiasi, anche ponendolo sulla base antivibrazioni di Ladysound non ho potuto percepire differenze che potessi in modo certo ed inequivocabile separare dalla psicoacustica.

In analogico il posizionamento va curato maggiormente, e l'utilizzo della base antivibrazioni porta un certo miglioramento. In analogico quello che posso dire è che l'isolamento del giradischi dal mondo esterno va curato il meglio possibile: pena il non riuscire ad ottenere i vari piani acustici di un'orchestra o addirittura l'appiattimento della scena. Isolandolo con la base antivibrazioni Ladysound sono riuscito ad ottenere un palcoscenico non solo pari a quello ottenuto coll'ottica, ma a tratti anche quasi migliore. Di certo isolando il giradischi dal mondo esterno i molteplici piani di un'orchestra sono ben apprezzabili, come anche l'allargamento della scena.

Insomma dal Rock al Metal, dal Jazz alla Classica, il TEAC TN570 riesce a farvi apprezzare qualsiasi genere musicale senza preoccupazione alcuna. Non solo, ma proprio come i migliori giradischi vi permetterà di meglio apprezzare i dischi ben incisi non vi farà troppo rimpiangere la costosa hi-end.

 

CONCLUSIONI

Se vogliamo trovare qualcosa da dire di negativo dobbiamo per forza cercare di renderci quasi ridicoli. Manca la velocità a 78 giri è tuttavia l'appunto più serio che si possa fare al TN570 ed al suo gemello TN550. Oltre a questo si scade nel ridicolo perché anche se affermassi che manca la possibilità di impostare equalizzazioni basate su standard differenti dalla curva RIAA (ce ne sono più di 100 di curve adottate nei vari anni e paesi), dovrei per forza porre questa critica al 99,99% dei preamplificatori PHONO.

Onestamente credo che sopra a questi due dettagli si possa benissimo passare; rimane così quel suono incredibilmente hi-end che tanto mi ha stregato in questa recensione. Rimane il fatto che il TEAC TN570 è l'unico prodotto ad oggi sul mercato a proporre non tanto la modernità affiancata al vintage, quanto tutto ciò in un giradischi bello da vedere e non entry level.

 

 

IMPIANTO USATO

Giradischi: TEAC TN570.

DAC e preamplificatore: TEAC UD503.

Amplificatori finali: ANAVIEW AMS0100-2300,

Connex Electronic CxD250-HP (dual mono),

doppio TA2022 in dual mono.

Diffusori: Audio Nirvana Classic 15 Ferrite in cabinet 13.6 modificato per un'emissione in fase migliore,

Maurilio Sound Marlene,

Maurilio Sound Minas Helcor.

Cavi: autocostruiti.

Base antivibrazioni: Ladysound Telluric Base.

 

NOTE AGGIUNTIVE

Dopo la conclusione mi permetto di porre un'unica nota circa la possibilità di usare testine MC sul TEAC TN570. Con le MM il discorso è certamente più semplice e più o meno tutte sono adeguate al sistema; le MC sono un pelo più ostiche e non è detto che qualsiasi testina possa andar bene. Insomma se volete passare ad una testina MC sappiate che il passo migliore è chiedere all'assistenza quale tra le testine da voi pensate possa andar bene, inoltre il PHONO integrato è idoneo alle MM, dovrete perciò munirvi di un'apposita elettronica.

Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli
Foto por Marco Maria Maurilio Bicelli