Si parla spesso della crisi della musica, vendite cd a picco, vendite di musica liquida mai decollate, musica in streaming con sufficiente successo per gli account gratuiti, ma quelli che pagano sono pochi, Spotify per fare un esempio, nel 2014 ha avuto 162 milioni di euro di perdite.
La gente non ama più la musica?
Se voi chiedete a delle persone cosidette facenti parte della "massa" di pagare per un qualsivoglia servizio o supporto, vi risponderanno: "perchè pagare quando andando su YouTube posso ascoltare tutti i brani che voglio?"
Questa è la risposta: gran parte delle persone sono soddisfatte dall'ascolto con YouTube, in ufficio, a casa, ecc.
E' vero, gran parte della musica su YouTube ha una pessima qualità audio, ma la qualità interessa a pochi.
Su YouTube ci trovi di tutto: brani audio, video, album completi, film, spezzoni recuperati dalla TV d'annata. Dopo un po' di tempo tolgono un contenuto coperto da copyright e ne vengono inseriti altri, è un gioco questo che ha fatto la fortuna di Google e la gioia degli internauti. E' anche possibile scaricare musica da YouTube e salvarla in formato mp3, grazie al download di uno dei tanti programmini ideati allo scopo. Quindi con YouTube hai streaming e file mp3, la qual cosa soddisfa probabilmente oltre il 90% delle persone che utilizzano mezzi informatici per ascoltare musica.
La rimanente percentuale, già piccola di per se, si suddivide ulteriormente tra le altre possibilità citate ad inizio articolo, che ora andremo ad analizzare
Le persone che continuano a comprare supporti fisici quali cd, sacd, vinile, bluray pure audio, bluray con concerti, ecc. sono motivate da ragioni varie. Da una parte c'è la qualità di ascolto di un supporto non compresso, dall'altra c'è la fisicità dell'oggetto: te lo puoi rigirare tra le mani, lo puoi mettere in mostra in casa, puoi sfogliare il libretto interno, puoi collezionarlo, ecc.
Le persone che acquistano musica liquida, cioè scaricano i file musicali lo fanno per avere la praticità del formato digitale e contemporaneamente avere il "possesso" di quello che hanno acquistato. Apripista è stato iTunes e relativi iPod. Ora ci sono molti sistemi dai quali acquistare, non solo mp3, ma anche musica non compressa.
Ogni dispositivo recente "legge" i file digitali e ormai ci sono anche autoradio, amplificatori per impianti stereo, DAP (Digital Audio Player) che riproducono i file FLAC, il famigerato formato che mantiene la stessa qualità del cd. Ricordiamo infatti che l'mp3 comprime i dati, cancellando seguendo un algoritmo acustico quelli che il nostro orecchio percepisce di meno. Li comprime più o meno bene in base ad una serie di fattori quali il programma utilizzato per comprimere, il bitrate, ecc. Il punto cruciale dell'mp3 è che potete essere certi della bontà solo se ve lo realizzate da soli da un cd. In tutti gli altri casi non sapete bene cosa state ascoltando.
Lo streaming ha come principali contendenti Apple Music, Spotify e TIDAL. Lo streaming è il più recente stadio in questa metaformosi di trasformazione della musica a cui stiamo assistendo. Il dispositivo accede tramite il web ad un ampissimo archivio musicale, con pubblicità (o altre limitazioni) se ascoltiamo utilizzando la versione gratuita (ove disponibile), oppure senza limitazione pagando l'abbonamento.
La musica insomma è in affitto, possiamo accedere a migliaia e migliaia di album, ma solo finchè si continua a pagare.
E' un po' come avere la tessera della biblioteca, possiamo accedere "virtualmente" a tutti i volumi che sono stati resi disponibili in quel sistema. Con lo streaming però può succedere proprio quello che succede con la biblioteca, in teoria potrei leggere gratuitamente migliaia di libri, ma fa più piacere acquistarne qualcuno!
Diciamo che lo streaming è di sicuro interesse per chi piace fare music surfing, cioè saltare da un brano all'altro e da un artista all'altro, mentre è psicologicamente molto più complesso riuscire ad ascoltare un album per intero....
Tra l'altro Spotify ha un antagonista pirata chiamato Aurous, che è un po' come Popcorn Time rispetto a Netflix. Si basa sul download dei torrent in condivisione. Aurous è già disponibile per Windows, OS X e Linux. Prossimamente uscirà per Android, iOS e Windows Phone.
I modi per ascoltare la musica ci sono, sono molteplici e ognuno ha le proprie caratteristiche, con i suoi pro e i suoi contro. Voi quale preferite?