HOLY DIVER - Dio

Pubblicato il 11/02/2018

Topic: Musica

L'ennesima recensione di un album che in oltre 20 anni ha fatto incetta di recensioni?

Forse per alcuni sì, ma per altri no... di certo dopo aver gentilmente mandato a quel paese gli audiofili torno a fare qualcosa di più interessante, più importante e più divertente: torno a scrivere di Musica. Troppa ignoranza, troppo peso a cose POCO importanti. Vediamo di invertire la tendenza e dare il giusto peso ad un qualcosa che è solo un mezzo... perchè alla fin fine uno può avere il miglior impianto al mondo, ma se non capisce quello che ascolta... ben poco conta la sua spesa.

Oggi vi parlerò di quell'album che per Tobias Sammet è l'album più Metal di sempre: sto parlando di Holy Diver dei Dio. Il 25 maggio 1983 usciva l'album che ogni persona dovrebbe cerare di comprendere a fondo: i metallari per comprendersi, i non metallari per comprendere i metallari (e forse capire come mai i loro discorsi vuoti ed autocentrici ci scatenano la voglia di sfasciargli una chitarra in faccia).

L'album apre con Stand Up And Shout ... sarà "It's the same old song", ma descrive bene come un metallaro vede il mondo, e di converso come il mondo vede un metallaro. Ma d'altronde si sa che noi metallari siamo sempre "Caught In The Middle [...] like the hero who never ran" costretti a "Don't Talk To Strangers" perchè questi sono sempre pronti a "Straight Through The Heart" e la nostra vita diventa "Invisible" come "Rainbow In The Dark" ... ma alla fine possiamo tranquillamente dire "Shame On The Night" perchè ognuno si crea da sè il proprio inferno o paradiso... come "Holy Diver" o come "Gypsy"

Questa visione è ovviamente del tutto personale, ma mostra molto bene quanto in Holy Diver ci siano le basi per il Power Metal e per l'Epic Metal, anche se in chiave decisamente Heavy Metal.

Ciononostante a mio avviso è un po' un manuale che qualcuno dovrebbe ascoltare prima di avvicinarsi ad un metallaro... non dico sentire... perchè un non metallaro non potrà mai sentire il Metal, potrà sempre e soltanto limitarsi ad ascoltarlo.