Sine Luce: Interview 02/11/2008

Posted on: 02/11/2008


Sine Luce è una "one man band" proveniente dalla sardegna. Abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro poco dopo l'uscita de "L'illusione d'esistere"

Perchè hai scelto di fare quasi tutto da solo? Voglia di essere indipendente, o difficoltà a trovare persone con cui condividere lo stesso progetto musicale?

E’ stata una scelta voluta ma anche una circostanza inevitabile! Sicuramente dietro questa scelta c’è la voglia di essere indipendente, ma essa è anche una conseguenza legata ad una certa difficoltà nel trovare persone “compatibili” con il mio progetto;in questo senso (ma anche in altri), vivere in una piccola isola come la Sardegna è estremamente penalizzante.

Cosa è cambiato tra il primo demo omonimo e quest'ultimo?

Anzitutto preciso che l’ultimo lavoro non è un demo ma un full-lenght, il primo del progetto Sine Luce.
Un importante cambiamento tra il primo lavoro “…sine luce” e questo terzo lavoro,intitolato “L’illusione d’esistere”, è riscontrabile in una maggiore “qualità” della registrazione (pur rimanendo sempre nell’ambito delle home recordings) e cura negli arrangiamenti e nella produzione ma anche in una strutturazione dei pezzi più ragionata e consapevole. Per il resto le cose sono rimaste più o meno invariate, dalle tematiche trattate nei testi, al modo in cui li scrivo, al motivo stesso che mi spinge a continuare in questo progetto.

Il fatto di suonare da solo i vari strumenti, modifica il normale processo di stesura e di registrazione dei pezzi, in cui si prova tutti assieme il pezzo e si procede con varie fasi di affinamento. Come avviene la tua fase compositiva e di registrazione?

Grazie al Pc e all’utilizzo di specifici software, il problema di fare tutto da solo e quindi di non avere una band con cui sviluppare e provare i pezzi in sala prove non si pone…anche se ovviamente non è la stessa cosa! Comunque mi trovo abbastanza bene a lavorare in questo modo.
Generalmente compongo partendo da un semplice riff di chitarra che registro e riascolto fino a trovare le giuste soluzioni alternative e modifiche da applicare. A partire da questo momento vado via via sviluppando attorno a questa parte iniziale, ulteriori riff e linee di chitarra fino a giungere ad una bozza provvisoria che rappresenta già un idea di quello che sarà il pezzo finito. Dopo di che mi occupo della programmazione della drum-machine e delle linee di basso. Infine lavoro sugli inserti di synth e tastiere, sui vari arrangiamenti finali e sull’adattamento del testo alla canzone, ottenendo quindi la bozza finale che prenderà la sua forma definitiva durante le fasi di registrazione del lavoro.

Come pensi di comportarti per i concerti?

Per il momento, Sine Luce rimane un progetto “in studio”, anche se mi piacerebbe sperimentare la situazione live. Vedremo!

Dall'ascolto del cd i testi sono molto poco intelleggibili. Problemi con il mixaggio o è una cosa voluta?

E’ una cosa voluta. Con un po’ di sforzo e con il testo di fronte, penso che le parole siano comunque comprensibili!

Quali sono le band che ti hanno maggiormente ispirato?

Le band che mi hanno ispirato provengono da differenti generi, a volte distanti tra loro. Evito di fare un elenco che risulterebbe lungo e sicuramente noioso per chi legge.

E i gruppi metal italiani che hai apprezzato maggiormente?

Per primi citerei, anche se meriterebbero un discorso a parte, i geniali Devil Doll, poi potrei dirti Monumentum (di “Musaeum Hermeticum”), Necromass, Aborym, Forgotten Tomb, Mortuary Drape (dei primi album), Tronus Abyss, Inchiuvatu, Malfeitor, Janvs, Maldoror e Thee Maldoror Kollective, Spite Estreme Wing, Handful of Hate e qualche altro.

Secondo te come mai pochissimi gruppi metal cantano in italiano?

Forse perché la lingua inglese rappresenta un irresistibile cliché! Sicuramente permette di farsi capire da un numero decisamente più ampio di persone, poi viste le sue peculiarità strutturali, si trova sicuramente maggiore semplicità nel cantato.
Personalmente scrivo e canto solamente in italiano. Ho trovato semplice fare tutto ciò anche perché utilizzo un cantato molto lento e cadenzato che mi permette di articolare facilmente i lunghi vocaboli della nostra lingua.

Com'è la situazione in generale del metal in Sardegna e in particolare del black metal? A livello di gruppi, di etichette, di spazi per suonare e di pubblico?

Sinceramente non sono molto informato sulla scena sarda...ci sono alcuni progetti “black metal”, forse giusto un paio interessanti.
Per quanto riguarda il discorso etichette sarde, non penso che ne esistano o non ne sono a conoscenza, almeno per quanto riguarda il discorso produzioni black metal.
Di locali disposti a organizzare ed ospitare concerti nell’ambito del metal estremo forse se ne conta uno solo in tutta la Sardegna. Ma i concerti interessanti purtroppo scarseggiano…siamo in un isola!