SikitikiS: monografia

Posted on: 28/03/2008 - Last updated: 04/08/2008


Erano gli anni '90 quando si chiamavano Canidarapina e non c'era confine alle influenze che ne determinavano il suono.
Jimi e Diablo vivono le loro notti nei club della città dove nuove commistioni creano un nuovo tessuto culturale.
Il jazz, la drum'n'bass, l'hard core, il trash, il garage, il break-beat, il trip-pop, il rap e i libri e il cinema e le colonne sonore. Tutto finisce per avere lo stesso valore.
Morricone come i CIV, Miles Davis come dj Shadow, Fellini come Mike Patton, Ellis come i Chemical Brothers.
Tutto si confonde, i pregiudizi crollano e cresce la voglia di un progetto che sia figlio di queste notti.
Arrivano Zico e Regiz.
Finiscono i Canidarapina. Nascono i SikitikiS.
E' il 2000.Nei primi anni la ricerca del suono è la priorità e il gruppo passa gran parte del tempo in sala prove. La band inizia a confrontarsi con le colonne sonore italiane degli anni '60 e '70 in uno straordinario equilibrio fra devozione e totale irriverenza.Così arrivano i primi destabilizzanti live con cover come “Roma a mano armata”, “Giulietta degli spiriti”, standard jazz come “Caravan” e tradizionali della canzone italiana come “Storia d'amore” di Calentano.
Nel primo di questi live vengono notati dal produttore torinese Max Casacci che da allora inizia a seguire a distanza la band.
Parallelamente si sviluppa la scrittura dei brani originali. Strumentali e canzoni vengono arricchite negli arrangiamenti dall'enorme lavoro che la band svolge sulle colonne sonore che si rivelano un ottimo laboratorio.
Nel 2002 la prima esperienza in studio con il brano “Il modo migliore” per la compilation 4-Tones dell'etichetta K-Factor.
Arriva così il primo tour promozionale in Sardegna nella stessa estate.
Diviene intanto più saldo il rapporto con il cinema, i SikitikiS divengono una vera e propria realtà nel campo della rivisitazione delle colonne sonore quando, nel 2004, sono invitati dal critico cinematografico Mario Sesti ad omaggiare Elio Petri e Gianmaria Volontè all'Umbria Film Festival con una sonorizzazione live che verrà replicata come unico contributo musicale alla rassegna Sguardo Ribelle, commemorazione per il decennale della scomparsa di Volontè al Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
Nello stesso anno il gruppo entra in studio per registrare il suo primo album, figlio della delicata miscela che dosa al conta goccie il suono poliziesco degli anni '70 con il garage e lo stoner, il caldo suono dei grandi autori italiani di soundtrack col punk'n'roll.
Fuga dal deserto del tiki vede la luce nel febbraio 2005 e sancisce anche l'esordio per l'etichetta discografica di Max Casacci: Casasonica.
Segue un anno e mezzo di tour che porta la band in tutta Italia per oltre 80 concerti nei quali la band sviluppa ulteriormente l'attitudine rock e l'amore per il cinema sugellato dalla realizzazione della colonna sonora di “Jimmy Della Collina” per la regia di Enrico Pau (in uscita nelle sala a marzo 2008) e dalla sonorizzazione, prodotta in collaborazione con l'Hirishima Mon Amour di Torino, de “La Decima Vittima”, di Elio Petri (ancora una volta) che viene imbrigliato dai SikitikiS in una suite di 25 minuti di musica ininterrotti.
Il 2007 è tempo di rientrare in studio. Inizia la realizzazione del secondo disco sotto l'insegna di un suono più maturo ma sempre spigoloso e compatto, più thriller e più sanguigno.
SikitikiS