Morgana: Interview 28/09/2008

Posted on: 28/09/2008


Morgana, una delle band più oscure e sottovalutate dell’intera scena italiana. Negli anni 80 dominavano la scena metal underground del Piemonte e non solo. Solo per puro caso qualche mese fa scoprì che la cantante, nonché leader del gruppo, Morgana, abitava a pochi chilometri da casa mia. Per me fu facile mettermi in contatto e, emozionato per un tale incontro, le chiesi se fosse stata disponibile per un’intervista. Ecco cosa la nostra “metal queen” ci ha detto a proposito del suo progetto, non esitando anche a rispondere a domande un po’ più curiose. Buona lettura!

Dunque, visto che lei è una vera e propria leggenda dell’undeground italiano degli anni 80, vuole presentare ai lettori la storia della sua carriera musicale dagli esordi?

…grazie per il “Lei”…alla mia età certe galanterie si apprezzano…è tutto iniziato con un semplice annuncio su un giornale. Avevo solo 16 anni, ma risposi ugualmente all’inserzione di una band metal che cercava un cantante. Dovetti vincere non poche resistenze da parte del bassista, che non voleva assolutamente avere una ragazzina tra le scatole, ma ero bravina, conoscevo un mucchio di pezzi hard rock e metal così decisero di tentare l’avventura. La band si chiamava Damnath. Ad un nostro concerto conoscemmo i Jester Beast; il chitarrista Attilio Scalabrini ed io decidemmo di lasciare la nostra band per loro. In brevissimo tempo diventammo una delle più quotate realtà della scena torinese, ma la strada che la band prese non faceva per me: sempre meno metal, sempre più hard core. Con il bassista Fabrizio Francese formammo gli Hurtful Witch il cui demo Spectra ebbe un grande successo. L’avventura finì presto per manifesta incompatibilità caratteriale tra alcuni membri della band e lì nacque Morgana.

Come si presentava la scena allora?

Era fantastica…molte opportunità per esibirsi, una sorta di cameratismo tra bands che spesso mascherava comunque invidie feroci che però servivano da sprone per tutti.
Era l’epoca d’oro delle Fanzines e dei primi veri mensili patinati dedicati all’Hard Rock. Niente soldi, ma molte idee e molta meno gente di adesso che se la tirasse.

Eravate in buoni contatti con altre band?

Come accennavo; sì i rapporti non erano male. Ci si trovava ai festival e si stava insieme. E’ pur vero che ho sempre cantato in bands con un grande seguito, quindi non valeva la pena di comportarsi da stronzi quando eravamo già i primi della classe.

Quando ha iniziato a cantare? Quali sono state le sue maggiori influenze musicali e perché ha voluto cantare in un gruppo?

16 anni. Beth Middler, Ian Gillan, Ted Nugent. Perché ho voluto cantare in un gruppo? Per lo stesso motivo per cui si mangia un panino con la Nutella o si finisce a letto con un bel ragazzone…lo fai perché lo desideri.

Parlando un po’ della release del 2005, “Three Years of Maddess”, come ha scelto i pezzi da pubblicare?

In accordo con la casa discografica (la gloriosa LM Records), abbiamo selezionato i più rappresentativi secondo l’anno di produzione.

Visto l’edizione limitata a 500 copie per il Cd, ci sarà un’altra stampa?

Non c’è stata nessuna edizione limitata; il cd ha venduto ben sopra le nostre aspettative ed abbiamo preferito renderlo disponibile su altri canali tipo i-Tunes piuttosto che ristamparlo. Ha venduto più di 500 unità solo all’estero grazie ad Andromeda Relix ed alla sua catena di distribuzione.

Come mai quell’errore di battitura nel titolo? Fu volontario? Nasconde un messaggio occultato?

…che palle ragazzi…no, non c’è nessun messaggio, solo due dementi (uno sono io!) che hanno controllato tutto meno il titolo. E’ un errore di stampa, che non è stato visto e corretto nelle bozze.

Come ci si sente ad essere considerate come una delle pochissime “metal queen” italiane?

…bella domanda…in realtà, non mi sono mai considerata tale e non per falsa modestia. A volte mi sembra incredibile che, dopo così tanti lustri io sia ancora così ricordata. E’ una bella sensazione, in fondo era quello che volevo.

Ha mai preso in considerazione di tornare in pista con la band?

Sto lavorando ad un progetto con Paolo Perdetti dei Revenge; ma poco a che fare con il sound di Morgana…sono passati troppi anni, rischierei di sembrare ridicola.
Ti anticipo che ci sarà una versione unplagged di Lady Winther il brano che forse più mi rappresenta.

Ha avuto molte richieste dai fan per riformare la band?

Questa raccolta ha avuto una certa eco e mi ha fatta conoscere alle nuove generazioni; non parlerei di richiesta quanto di curiosità.

Com’era Torino negli anni 80? Dove ci si trovava per ascoltare musica tra voi metallari di allora?

Wow..non esistono parole; era una fucina di idee e di speranze…sudore e lacrime…era il posto ideale dove essere perché la quantità di bands di buon livello era altissima.
Ci trovavamo in centro da Rock & Folk e sotto l’obelisco di piazza Statuto. Alcuni sabato sera eravamo anche in 50 persone. Io abitavo nella zona collinare, ma all’epoca i genitori ci lasciavano uscire più di buon grado perché non c’erano tutti i pericoli di adesso.
La nostra drug of choice era il metal, niente schifezze, solo una carnale passione per il Rock duro.

Avete avuto buone possibilità di suonare dal vivo? Dove principalmente?

All’epoca i comuni stessi erano piuttosto attivi ed organizzavano concerti con più bands. C’erano Festivals e locali in cui esibirsi (gratis, ovviamente). Abbiamo suonato moltissimo dal vivo, persino nei teatri delle parrocchie. Personalmente ho anche aperto la data dei gloriosi Saxon al fu Palasport di Torino.

Si allena sempre a cantare?

Sotto la doccia.

Cosa cambierebbe se potesse tornare indietro e cosa rifarebbe?

Cambierei molte cose, ma riguardano solo il mio lato strettamente privato.
Roberta cambierebbe molte cose, Morgana non cambierebbe una virgola.

Quando ascolta i suoi vecchi pezzi cosa pensa? Quale è quello che la rappresenta meglio ancora oggi?

Penso che, sono stata coraggiosa e ho vinto la mia sfida. Il metal non è mai stato un posto per signorine, ma io sono stata credibile ed è l’unica cosa che conta. Come ho già anticipato, credo sia Lady Winther.

Termini l’intervista a suo piacimento.

Grazie dell’intervista e piantala di darmi del Lei…non sono mica tua nonna!

Morgana