Questo giro torniamo ad una fascia più bassa, ma non meno interessante di fasce più costose perché se i costi maggiori sono dedicati a chi del mondo dell’hi-fi ne ha già scoperto le grazie, i prodotti di fascia più bassa, ma ben suonanti, sono dedicati a chi si avvicina a questo mondo, magari pieno di dubbi e proprio per questo chi ha la pretesa di essere un recensore ha da scovare tra questi quelli ben suonanti, e quelli assolutamente sconsigliati.
PREMESSA
HiFimeDIY ad oggi è un marchio, nasce nel 2010 come forum che raccoglieva appassionati ed ingegneri; ben presto da forum il tutto diventa ben più serio con proposte di elettroniche fai da te, oggi vendute anche in kit. Il loro obiettivo è quello di proporre il miglior audio al miglior prezzo, non solo di elettroniche proprietarie, ma anche di elettroniche di terze parti trovate da loro particolarmente qualitative.
RINGRAZIAMENTI
Il primo ringraziamento va a chi mi legge e segue interessato queste righe.
Il secondo va a Nick di HiFimeDIY che mi ha sopportato in domande e richieste.
DESCRIZIONE
Questa volta si salta subito alla descrizione perché non c’è bundle alcuno, il packaging è una semplice scatoletta in plastica e i materiali del case sono plastici.
L’HiFime Sabre 9018 USB DAC (http://hifimediy.com/DACs/ready-made-dacs/Sabre-9018-DAC) è dotato del Sabre ES9018K2M, un chip interessante anche perché è dotato di un jitter remover.
Il ricevitore USB è il Savitech SA9023 USB usato in modalità sincrona, il che rende necessario l’uso di oscillatori per impostare il clock
Inoltre vi è il SABRE9601: un amplificatore per cuffie on chip che può pilotare cuffie nel range di 16-600 ohm. (Stando a quanto dichiarato dal produttore del chip; il team di HiFimeDIY dice che si ottiene un buon volume anche con cuffie da 300 Ohm; personalmente non gli chiederei di pilorare cuffie di impedenza maggiore di 68 ohm, anche perché all’ascolto apparirà evidente come le cuffie possano suonare meglio)
Il formato supportato è il PCM fino a campionamenti 24bit/96kHz, il team di HiFimeDIY afferma che è inutile pretendere campionature superiori a questo livello, dedicato a chi con grande probabilità non possiede musiche con campionature superiori o con campionatura DSD. Personalmente sono concorde con ciò dato che si dice che l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re, volere a tutti i costi qualcosa che a poco prezzo faccia tutto significa nel 100% dei casi che suona male.
Ciò che ritengo di maggior interesse è il fatto che l’HiFime Sabre 9018 USB DAC è dotato non solo dell’output analogico, ma anche di un output digitale ottico.
Il dac funziona anche sotto android, ma va necessariamente usato un cavo OTG.
TEST
La corrente quiescente è pari a 46µW, perciò riamane effettivamente bassa.
Per la felicità di molte cuffie vi è un’ottima quantità di Ampere: 110mA.
Un po’ meno felice la quantità di Volt che si fermano ad appena 1.9V ovvero una quantità idonea alle cuffie a bassa impedenza più facilmente pilotabili; poi il volume si raggiunge anche con cuffie ad alta impedenza, ma possiamo scordarci dinamica, soundstage e molti altri concetti più propri dell’ascolto musicale.
I test indicano un’ottima linearità di risposta in frequenza, ma una risposta in fase più tormentata.
IL THD si dimostra ottimale, ma la risposta all’impulso si rivela purtroppo lenta.
USO IN GAME
In game sapete bene come non serva poi molto per ottenere un risultato ottimale, l’Hifime 9018 funziona abbastanza bene con varie cuffie a bassa impedenza restituisce un buon campo di gioco dotato di un buon sonoro. Sicuramente un buon upgrade per chi gioca in mobilità con un notebook permette di apprezzare una qualità audio maggiore a quella della scheda audio integrata.
USO CON I DIFFUSORI
Sebbene un cosino del genere possa sembrare un paradosso, se affiancato ad un impianto per diffusori acustici, è assai interessante inserirlo in un buon impianto di questo tipo grazie al fatto che oltre ad essere un DAC è pure una sorgente digitale.
Collegato in analogico il suono è a tratti impastato, fatica a focalizzare il dettaglio, ma risulta abbastanza ben bilanciato nella risposta alla varie frequenze, anche se la gamma bassa appare tra tutte quella dotata di maggiore stabilità. Il suono è ben posizionato sul palco, ma la profondità è poca, mentre la larghezza è corretta, anche se ben ancorata all’interno dei diffusori. Il suono restituito non è naturalissimo, ma se la gioca con schede audio e dac di costo simile. Tuttavia in analogico l’ho velocemente scartata a differenza di altri DAC perché in analogico non è l’ideale.
Assai differente invece quando l’HiFime Sabre 9018 USB DAC viene usato come sorgente digitale, sfruttando la connessione ottica: va bene che si può affiancare ad un DAC di alcuni ordini migliore, ma il suono si sblocca ed il piccolino di casa HiFimeDIY incomincia a suonare. Il basso diventa preciso, dotato di corpo, anche se leggermente in evidenza, i medi e gli alti incominciano a suonare, vi è aria tra gli strumenti, il palco assume un soundstage tridimensionalmente ben sviluppato, i dettagli tornano ad essere presenti ed il suono è decisamente naturale.
Affiancato ai diffusori sembra di parlare del giorno e della notte, in analogico c’è di meglio, ma in digitale mostra doti che dall’ascolto in analogico non ci si poteva aspettare.
USO CON LE CUFFIE
Con le cuffie nel caso si tratti di un ascolto con un impianto compreso di amplificatore e DAC vale la descrizione del paragrafo precedente, con il solo cambiamento del fatto che il discorso del soundstage passa in secondo piano; qui parleremo dell’ascolto eseguito con il solo HiFime Sabre 9018 USB DAC.
Con cuffie che richiedono una discreta potenza l’HiFime Sabre 9018 USB DAC mostra il fianco con un suono impastato e lento, caratterizzato sicuramente dalla presenza di volume, ma non da aria, soundstage, dinamica e dettaglio.
Bisogna passare a cuffie meno esose per apprezzarne le qualità anche se non avviene un ribaltamento totale della situazione: con cuffie portatili (alias a bassa tenuta in potenza) torna la presenza di alcuni dettagli, un basso corposo, ma non invadente, gli strumenti tornano a suonare slegati e non confusi tra loro, torna la dinamica e l’ascoltare musica torna ad essere qualcosa dotato di senso, anche se il soundstage non è perfettto.
Certo che se si pensa che ci pilotavo delle cuffie considerabili come l’alta qualità delle cuffie dedicate alla mobilità, questo cosino da neanche 63€ stupiva
VIDEORECENSIONE
CONCLUSIONI
Recensione veloce questa volta non sono stato particolarmente lungo. L’HiFime Sabre 9018 USB DAC ha mostrato pregi e difetti. Purtroppo non sono riuscito ad aprirlo, avrei dovuto rompere il case in plastica, ma mi sembra una pratica assai antipatica e poco professionale.
Credo sia necessario tirare più fili conduttori.
Il primo è tarato sull’uso in mobilità: sebbene non sia riuscito ad usarlo con lo smartphone, ma solo con il notebook, credo che l’Hifime 9018 dac sia un buon DAC in mobilità perché occupa pochissimo spazio, è resistente e può essere facilmente connesso a qualsiasi dispositivo (tranne IPhone e IPad), quando qualche amico ci invita a sentire il proprio impianto possiamo portare il nostro notebook e sfruttare l’hifime 9018 dac come sorgente digitale grazie alla connessione digitale ottica.
Al di là dell’uso in mobilità c’è di meglio, prenderlo come sorgente digitale ottica può avere senso se si sta cercando una sorgente digitale portatile, chi è infatti in cerca di una sorgente digitale sarà probabilmente interessato a sorgenti digitali complete e funzionanti senz’ombra di dubbio fino alle massime risoluzioni disponibili e sarà disposto a prendere sorgenti digitali migliori (spendendo notevolmente di più e rivolgendosi a prodotti desktop), mentre chi è in cerca di un DAC per la casa ritengo che possa con buona pace rivolgersi a prodotti più idonei a suonar bene senza le limitazioni imposte dalle necessità della mobilità.
Il terzo filo conduttore impone di guardare un poco anche il prezzo di 62,73€; un prezzo assai competitivo in questa fascia di mercato dato che tra le sorgenti portatili non ve ne sono di idonee al funzionamento di sorgente digitale ottica.
Insomma come soluzione portatile è assai interessante, ma nasce e muore con la mobilità in testa.