Quando venni ufficialmente in contatto la prima volta con FiiO erano i tempi in cui l'azienda cinese aveva tirato fuori dal cappello il piccolo DAP entry level X1. Erano circa tre anni fa e da allora FiiO ha continuato a sfornare prodotti ad un ritmo che solo un'azienda di quel paese riesce a tenere.
Certo non tutti i suoi prodotti sono della validità millantata dai tanti Fiioboys (termine coniato negli States proprio per identificare i fan dell'azienda), tuttavia molti suoi prodotti sono validi ed interessanti, anche se dopo l'X1, per quanto da me ascoltato, non è stato più raggiunto un tale livello nel rapporto qualità/prezzo.
IMPIANTO
Cavi: autocostruiti
Ciabatta: Ladysound Multipresa 6
Diffusori: Audio Nirvana Classic 15 ferrite in cabinet 13.6 modificato, Marlene, LMH 0.1.
Cuffie: Shure SRH1840, Sennheiser HD599, Sennheiser HD569.
Amplificatori: ANAVIEW AMS 0100_2300, doppio TA2022, amplificatore autocostruito in classe AB, Icepower 50ASX2.
DAC: TEAC UD503
Sorgente per musica liquida: PC assemblato dotato di lettore Foobar 2000.
DESCRIZIONE
FiiO è quasi completamente incentrata sul mondo della mobilità, questo X7 Mark II si propone come DAP top di gamma, tuttavia a mio avviso è assai differente dai vari DAP da me provati finora.
Partiamo colle solite cose da DAP.
Il DAC che si occupa della conversione Digitale-Analogico è l'ESS ES9028. L'amplificatore in bundle è il FiiO AM3A che permette sia le uscite bilanciate, sia le uscite sbilanciate. Questo nuovo amplificatore è basato su due stadi; il primo gestito da un Analog Device AD8620 per canale, il secondo gestito da un OPA926 in configurazione mista; lascio all'immagine una migliore descrizione del circuito.
Nonostante la bontà di tale modulo di amplificazione, FiiO ha mantenuto l'intercambiabilità coi vari amplificatori precedentemente nati per l'X7.
L'X7 Mark II adotta inoltre ben tre oscillatori al quarzo al fine di supportare al meglio la sua vasta compatibilità, che supporta file PCM fino a 32bit e 384kHz, DSD fino a DSD256 e pure DXD.
Per concludere col lato del DAP classico risulta necessario scrivere che il FiiO X7 Mark II è dotato di 2GB di ram, 64GB di memoria interna (di cui circa 55GB fruibili dall'utente), due slot di espansione usabili con due schede micro SD da 256GB ciascuna e che è dotato delle classiche uscite di linea, coassiale ed ottica.
Ora invece mi piacerebbe affrontare il suo lato SMART. In effetti mi viene da dire che a questo lettore manca solo la parte inerente le chiamate e la messaggistica, tuttavia andiamo per gradi ed affrontiamo questo lato un passo alla volta.
Sicuramente il lato meno innovativo è il fatto che compie la funzione di DAC se collegato ad un computer o ad un MAC, in FiiO però non si sono limitati a ciò. il FiiO X7 Mark II è infatti dotato di connessione Bluethooth che supporta gli standard Bluethooth 4.2 e aptX rendendolo così compatibile alla pressocchè titalità di connessioni Bluethooth, che nel suo caso sono utili a trasmettere a cuffie o diffusori Bluethooth. Inoltre supporta il WiFi con le bande da 2.4GHz e da 5GHz. Queste scelte lo portano ad avere un'interfacciabilità più che completa ed hanno costretto i progettisti a schermare le varie componenti interne con maggior cura.
Tuttavia il vero lato SMART è la combinazione di tutto quello fin qui detto con una CPU quadcore (RK3188) e con un sistema operativo Android based. In pratica potremo usare il FiiO X7 esattamente come adoperiamo lo smartphone. Potremo accedere al Play Store ed usare il DAP come componente non solo per navigare, ma anche per gestire varie altre applicazioni che prima eravamo costretti ad usare collo smartphone. Ad esempio potremo usarlo come telecomando per un impianto principale dedicato alla liquida, ma più in generale potremo adottarlo con varie app a noi utili. Sebbene sia stato reso possibile ciò, non dobbiamo considerare il FiiO X7 Mark II come un dispositivo completamente SMART: lo schermo di appena 480x800 pixel di risoluzione risulta poco idoneo alla navigazione online ed all'uso di applicativi che necessitano di una notevole interazione con l'utente. Anche la navigazione stessa non è ottimale se svolta dal software già presente, insomma si tratta di un lato migliorabile, ma onestamente anche di un azzardo perchè alla fin fine per far suonare al meglio il tutto FiiO stessa ha elaborato il profilo Pure Music per limitare l'anima SMART del suo prodotto. Tuttavia l'X7 Mark II mantiene salda la sua doppia anima e per questo lo ritengo uno dei dispositivi oggi più interessanti.
ASCOLTO
Solitamente l'ascolto di un dispositivo portatile non raggiunge i livelli qualitativi di un dispositivo desktop di pari fascia di costo, spesso le tante belle scritte sui paper pubblicitari fanno sognare panorami impossibili per questi prodotti. Qualora considerassimo pure i prodotti SMART, dovremmo stendere il famoso velo pietoso.
Il lato interessante di questo FiiO X7 Mark II è proprio il fatto di integrare tutto, cercando il minor compromesso possibile per un ascolto di qualità.
Partiamo dai lati con più compromessi. La possibilità di usare il FiiO X7 Mark II come DAC direttamente collegato al computer è certamente interessante, ma a mio avviso è quasi sconsigliata. La connessione USB non filtra i rumori derivanti dal PC, il livello di noise rimane perciò più elevato e va ad inficiare in modo globale sulla resa acustica. La costruzione scenica non è male, ma rimane stretta e poco alta. Il dettaglio non è particolarmente curato; il basso è poco articolato e pulito. A mio avviso è tuttavia comodo come sorgente digitale ed analogica qualora si volesse andare da qualche amico senza doversi portare appresso CD, chiavette USB o Vinili. In questo modo infatti il suono migliora grazie alla mancanza del noise prima portato direttamente nel circuito analogico dal computer.
Le migliori prestazioni invece vengono erogate in mobilità, anche se ciò potrebbe apparire ovvio, vi assicuro che in passato ho ascoltato DAP che mostravano eccessivi compromessi pure in questa occasione. Di certo non abbiamo quella presenza sonica di prodotti hi-end, tuttavia l'X7 Mark II si fa apprezzare per le sue capacità. Ottima tenuta in basso, anche se le note più profonde (tra quelle registrate) perdono un poco di coerenza ed intelligibilità. Medi correttamente avanzati e precisi, alti un poco calanti, ma comunque abbastanza puliti e cristallini. Genericamente il dettaglio non è ai massimi livelli, ma la musicalità rimane ottimale e trasportante, segno che permane un buon legame tra dinamica e dettaglio; anche se nessuna delle due è eccellente. La scena invece è coerente con il normale ascolto in cuffia.
Prima di passare agli album, mi preme sottolineare che la funzionalità Pure Music effettivamente innalza leggermente la qualità rispetto a quando si usa il dispositivo da un punto di vista SMART. Tuttavia devo anche ammettere di non essere riuscito a scorgere particolari differenze tra i vari filtri proposti da FiiO; cercherò tuttavia di comprenderne i motivi nel paragrafo dedicato ai test.
Il primo album di cui vi parlerò è l'omonimo Andy James del 2011. in questo il FiiO X7 Mark II ha maggiormente faticato, tuttavia ha potuto mostrare pregi e difetti. Certamente la richiesta di corrente era notevole, ma non ho percepito strozzature da clipping in corrente. La dinamica non era prorompente, come anche il dettaglio non era estremo, ma per l'appunto l'immersività c'era. L'album è totalmente strumentale ed in esso prevale uno stile che fa della velocità di esecuzione il suo cardine principale. Profondamente Heavy Metal pone la chitarra come elemento principe dell'esecuzione. Insomma nessuna chitarrina metal: la sua ESP LTD suona al centro per tutto il tempo e fa sentire il suo tratto chiaro, limpido e profondamente elettrico. Fatevene una ragione gli strumenti elettrici sono tutti differenti e la leggenda che non abbiano un loro suono è lontana da un qualsiasi evento reale.
Il secondo è l'opera The creation di Haydn. Non sono un grande appassionato del genere, ma ci sono opere che mi piace ascoltare. L'oratorio fu riarrangiato dallo stesso Hyden più volte in occasione della prima, il suo obbiettivo era quello di stupire l'ascoltatore con la dinamica che è appunto simbolica per la creazione, ma anche elemento cardine per stimolare le nostre emozioni sul tema da lui prescelto.
Il terzo è Long Live Rock 'n' Roll dei Rainbow. È il primo album dei rainbow a contenere dei pezzi abbastanza commerciali, tuttavia tolte due tracce di questo tipo rimangono solo pezzi che hanno fatto la storia ed hanno un notevole valore artistico e tecnico. Fu l'ultimo album con The Elf, e ciò si nota non poco nella discografia successiva. Tuttavia è il loro apice che vede ancora uniti in una sola band Dio e Blackmore; di lì a poco Dio furioso per la svolta commerciale imposta dal chitarrista se ne andò, come sempre quando ci sono troppi grandi in una band. Poco male la sua influenza nel Metal fu fondamentale e se non se ne fosse andato ad oggi mancherebbe una testata d'angolo.
TEST
Oramai questa sezione è un poco la mia firma, affrontiamo velocemente la parte di elettroacustica spiccia, che le risposte ottenute coi vari filtri sono più interessanti da analizzare. Non avendo connettori adatti all'uscita bilanciata da 2,5” ho eseguito i test sulla sola uscita sbilanciata.
Con Gain settato su Low si ottengono 1.1V, mentre se settato su High si ottengono 2.2V; in bilanciato è ragionevole ipotizzare un raddoppio del potenziale. La corrente erogata in High raggiunge ben 350mA, mentre in Low si ferma a 330mA. Questi parametri sono particolarmente favorevoli ad auricolari in-ear e cuffie a bassa impedenza, tuttavia sono idonei anche a cuffie di media impedenza caratterizzate da una pilotabilità non complessa.
Per quanto riguarda l'uscita di linea essa mantiene la possibilità di settare il Gain: in Low eroga 0.88V e 7mA, mentre in High eroga 1.75V e 15mA, motivo per cui consiglio di usare quest'ultima impostazione. Ricordo che l'uscita di linea è solo sbilanciata.
Passando invece ai grafici della risposta in frequenza tramite i vari filtri possiamo notare che essi fanno differire la risposta fino ad un massimo di 0.4db l'uno dall'altro; i quattro tra loro più vicini invece differiscono di appena 0.04db. Fino a circa 5.5kHz tutti i filtri agiscono in un intervallo di 0.1db. In pratica in banda strumentale non ci sono essenziali differenze, che sono di fatto localizzate per lo più nell'ultima ottava, composta per lo più da armoniche debolmente registrate. Questo grafico ritengo possa spiegare il perché non siano udibili differenze particolari passando da un filtro all'altro. Il resto dei test mostrano infatti dati all'interno di una variazione standard più che accettabile per definirli ragionevolmente identici.
CONCLUSIONI
Il FiiO X7 Mark 2 è stato un prodotto molto interessante da ascoltare ed usare: certamente il suo lato SMART è quello che mi ha colpito. Essenzialmente per chi ascolta musica in mobilità e a casa necessita di un controller per tenere sotto controllo parte del proprio impianto e non solo, è una proposta solletichevole, dato che permette di slegarsi dallo smatphone.
Lato ascolto, come sempre quando si tratta di mobilità, i difetti ci sono. Tuttavia proprio perché si tratta di mobilità bisogna bilanciare assai le necessità coi compromessi. Ascoltato in quest'ottica l'X7 Mark 2 è stato capace di farsi apprezzare per una notevole musicalità capace di dettaglio ed integrità del messaggio.