Non sono mai stato ad un rave, non perché sia prevenuto verso questo tipo di eventi, ma perché non mi è mai capitata l'occasione. Questa sera però ce n'è uno a Inmensa, un centro sociale di Genova nato da poco più di un anno. Per una volta l'organizzazione della serata è stata affidata a persone esterne al centro sociale, gente più esperta in questo settore e che serate di questo tipo le organizza normalmente.
L'inizio è alle ore 24, molto tardi rispetto all'orario di inizio concerto o di una uscita a teatro. Sorge subito il primo dubbio: che fare nel frattempo? La cosa più "saggia" potrebbe essere quella di stare a casa a riposarsi, perché se inizia così tardi, finirà altrettanto tardi. A questo punto ho due possibilità : l'accensione del computer per andare avanti nell'avventura "Broken Sword" e la televisione... Propendo per quest'ultima e visti gli interessanti programmi disponibili al sabato sera, dopo pochi minuti entro in una fase pre-sonno: l'ideale per riposarsi al meglio!
Passata da poco la mezzanotte esco di casa, il locale è vicino e dopo 10 minuti arrivo nell'immenso parcheggio di Inmensa (scusate il gioco di parole!). Dal numero di macchine già parcheggiate fuori (qualche centinaio di cui una buona percentuale provenienti da fuori Genova), è abbastanza facile prevedere che questa sera il locale batterà ogni record di presenze.
Altro segnale dell'enorme affluenza è la coda per entrare! Raramente ricordo code consistenti per entrare in un centro sociale (in questo momento mi viene in mente quella per gli Assalti Frontali), questo perché in questi luoghi fortunatamente non c'è la nefasta cultura "da discoteca" di lasciare sempre un po' di coda fuori per fare vedere che dentro c'è gente! Si tratta di una coda "reale" quindi, che però è abbastanza fluida e dopo dieci minuti riusciamo a entrare. Biglietto di ingresso lire 10.000, più il solito timbro nella mano che serve per riconoscere quelli che hanno già pagato, nel caso durante la serata si voglia uscire un attimo per prendere una "boccata d'aria".
Subito dopo l'ingresso, a sinistra ci sono due ragazze chiuse in un parete costruita in materiale plastico, vestite in una maniera non facile da definire, con abiti molto colorati e un'attitudine quanto meno "industriale" e molto post! A destra opzionalmente e gratuitamente ci si può fare dipingere la faccia con pennarelli fluorescenti: io ringrazio per l'offerta, ma declino l'invito! Il tipo di disegni realizzati sulle persone che si sono offerte a questa decorazione ricorda i pellerossa.
Poco più avanti poi c'è un reparto per il piercing e tatuaggi, abbastanza gremito di persone che osservano un'attraente ragazza che si sta facendo fare un tatuaggio vicino al seno. Pochi passi e siamo nell'ambiente principale, molto ampio e adornato con una discreta scenografia tra il fantasy (razzi appesi, disegni colorati) e l'industriale (oggetti costituiti da materiale metallico saldato, pezzi di scarto, ecc.). Le luci sono fisse, niente effetti speciali, per apprezzare al meglio la scenografia.
La musica techno mi pare subito orecchiabile nella sua sequenzialità e reiterazione di suoni. Fin troppo elementare rispetto a ciò che sento normalmente? L'età media dei partecipanti non sembra molto alta e non mi sembra di vedere persone mature sui 40 o 50 anni, come invece accade spesso ai concerti.
Guardandomi intorno, il tipo di persone presenti appare molto diversificato: ci sono quelli che normalmente bazzicano nei centri sociali, i frequentatori assidui di rave e quelli che già sembrano "cotti". Ricordo una ragazza che per tutto il tempo è stata appoggiata con la schiena ad un ragazzo, la ragazza aveva un viso estasiato e sguardo verso il soffitto: non so dirvi quanta parte di lei fosse là veramente.
Alcune persone puntano sull'aspetto per fare colpo: c'è un uomo vestito da donna, qualche ragazza semi svestita (minigonna e reggiseno), molti ragazzi con i capelli biondo tinti.
Avanzando verso il centro della pista mi accorgo che ognuno balla a suo modo: ciò che colpisce sono i movimenti molto lenti rispetto alla musica frenetica... moda o distribuzione delle energie? Non c'è quasi nessuno particolarmente gasato per suoi movimenti ricercati che sembra dire "guarda come ballo bene". Io e la mia ragazza ci inseriamo a ballare con la più totale naturalezza. Un ciccione di fianco a noi si muove battendo i pugni sul petto a mo' di gorilla... contento lui!
Sul palco in cui normalmente suonano i gruppi, salgono alcune persone che fanno un piccolo spettacolo per intrattenere la gente che balla: buona idea! C'è uno che fa roteare delle palle infuocate, altri collegano le palle a una catena e a dei bastoni sempre facendole girare vorticosamente, prima singolarmente, poi mettendosi allineati, rispetto alla mia visuale, lungo l'asse z (quello della profondità) per creare coreografici effetti. Fanno anche delle vampate di fuoco sputando del liquido infiammabile dalla bocca: il calore arriva fino a me e chiudo gli occhi, non vorrei che mi si saldassero le lenti a contatto...!
Incontro un po' di amici, a qualcuno piace la musica, ad altri gli fa schifo, ma sembrano molto soddisfatti per l'esperienza così diversa dal solito.
Mi dirigo verso il reparto dove si può prendere da bere e da mangiare: c'è un telo sul quale vengono proiettate immagini e alcuni televisori. Da un lato, alcuni pali metallici di quelli usati per le impalcature delle case da ristrutturare, portano, con un discreto esercizio di arrampicamento, a una piccola stanza dove viene erogata altra musica. Un continuo flusso di curiosi sale e scende da questa struttura. Torno giù e vedo alcuni miei amici che lavorano nel bar, mi dicono che per l'occasione preparano dei cocktail ricostituenti al Ginseng. Rido. Questa sera hanno un gran da fare e quindi li lascio tranquilli e ritorno nella sala più grossa. La serata procede bene e anche alle due e alle tre c'è gente che entra nel locale. Poco dopo le tre vedo uno di quelli del bar, mi dice che la birra è finita, ci sono quasi mille persone e non prevedevano una tale affluenza.
In conclusione, per me e molti altri che ho sentito successivamente, è stata una serata molto piacevole e particolare, il giorno dopo in effetti ero un po' frastornato, ma poco male...
L'importante è non fare sempre le stesse cose, perché la mente ha bisogno di stimoli sempre nuovi e variegati e rinchiudersi in un qualunque piccolo mondo è molto limitante per il nostro cervello e noi stessi.