Due anni: tanto ci ha tenuto lontani questa pandemia.
Tuttavia la felicità di vederci, di vedere il tutto esaurito alla prima puntata del Festival, nonostante il distanziamento, nonostante le mascherine è stato qualcosa di stupendo!
Come anche la prima “sgridata” che ci siamo presi Christian e me medesimo… che giustamente siamo riusciti a bloccare per alcuni interminabili secondi la coda di ingresso. (Per chi non lo sapesse Christian è l’organizzatore) Bene tutti ligi a non spintonarsi per entrare, dire il cognome per farsi riconoscere trai prenotati e noi due ci mettiamo a parlare del suo prossimo CD, senza manco dire il cognome… per fortuna le rispettive mogli ci hanno fatto notare che per lo meno potevamo spostarci :) , ovviamente alla parte burocratica ci hanno pensato loro ;)
D’altronde il festival è anche questo: occasione di incontri e di chiacchierate musicali che è poi il motivo per cui siamo lì.
Passando ad anedottiche meno folkloristiche passiamo a presentare l’organista che ci ha deliziato per la prima serata: Ferruccio Bartoletti. Nato a La Spezia e diplomatosi in Organo e Composizione organistica col massimo dei voti, si perfezionò poi in Danimarca e Francia.
Concertista di fama internazionale conta più di 800 esibizioni e varie incisioni, ma vanta anche svariati anni di insegnamento anche all’estero.
Il programma partiva dalla Toccata I dell’Apparatus mistico-organicus di Georg Muffat. Impressionante e massiccia fonde stile Italiano, francese e tedesco in un unico elemento musicale paneuropeo.
Si passava poi al fondatore dello stile fantastico: Dietrich Buxtehude con la Passacaglia in re minore BuxWV161 e il Praeludium in Do maggiore BuxWv137. La Passacaglia è ovviamente basata sulla variazione sopra un basso ternario che funge da armonia, unita ad spiccata la propensione all’improvvisazione.
Il Praeludium è forse più conosciuto come Preludio, fuga e Ciaccona a causa della sua struttura che vede la stessa idea musicale sviluppata in tre modalità differenti.
Infine si concludeva con Bach.
Una Corale “Liebster Jesu, wir sind hier” BWV731.
La Passacaglia et thema fugatum in do minore BWV582, che è un assoluto capolavoro compositivo del periodo di Weimar capace di unire magistralmente Passacaglia e Fuga.
Si tornava ad una Corale “Schmücke dich, o liebe Seele” BWV654. (Nota per gli audiofili che vogliono sempre parlare di bassi ed organo… ascoltatevi questa se proprio volete apparire acculturati)
A spettacolare conclusione Bartoletti proponeva la celeberrima Toccata e Fuga in re minore “Dorica” BWV538.
Tuttavia Bartoletti la spettacolare conclusione l’ha fatta concedendo un bis di pura improvvisazione da smascellamento … segno che se vuoi fare Musica e non musica dallo studio della Classica si DEVE passare.
Il programma tuttavia era magistralmente costruito: si è partiti dal primo compositore paneuropeo e si è concluso con uno dei maestri assoluti di organistica; senza dimenticare un passaggio sul maestro di questo a cui si deve, ancora oggi, tantissimo!