Tre Allegri Ragazzi Morti (31/08/2024 - D'Acord Fest - Lagnasco, Cuneo)

Pubblicato il 02/09/2024

Topic: Musica

I TARM festeggiano quest’anno i 30 anni di carriera. Nati a Pordenone, contraddistinti dal non mostrare nelle foto il viso, nascosto dietro maschere da ragazzi, appunto, morti, e forse nemmeno più così tanto ragazzi, sono Davide Toffolo, Enrico Molteni e Luca Masseroni. Toffolo è anche disegnatore di fumetti, infatti nel suo lavoro c’è sempre una commistione inseparabile di musica e immagini. Anche le maschere sono state ideate e realizzate da lui. La loro musica spazia dal rock alternativo, all’indie, al punk, con alcune canzoni reggae. In 30 anni hanno pubblicato 17 album, quasi tutti sotto l’etichetta da loro creata, la Tempesta Dischi.

Nel tour estivo presentano “Garage Pordenone”, L’ultimo lavoro, ma anche il loro percorso artistico. Lo stile è inconfondibile ma al tempo stesso sempre nuovo, in modo che i fan non si annoino mai. la cifra distintiva è l’amarcord, un punto di passaggio in cui l’età adulta conserva il fanciullino interiore. La scelta è tra le canzoni principali dei vari album, in modo che chi non li conosce possa usufruire di un bignami della loro carriera, e magari andarsi ad ascoltare tutti gli album, e chi li conosce ripercorra pezzi di vita accompagnati dalle loro canzoni: primi baci, primi cuori spezzati, prime rivoluzioni interiori.

La folla del concerto è eterogenea: famiglie, giovani e diversamente giovani si mescolano in un tappeto variopinto ai piedi delle due torri del Castello di Lagnasco e del palco. Molti indossano la maschera con il teschio. Toffolo lo dice: sono tutti i loro fratellini che hanno scoperto il rock’n’roll. La maglietta nera con la stilizzazione di una cassa toracica è appesa nel banchetto di merchandising, ma molti non ne hanno bisogno: la indossano già da casa, ad indicare che in trent’anni la band ha conservato lo zoccolo duro dei fan.

Il concerto inizia e viene intervallato, durante “In questa grande città (La prima cumbia)”, da un discorso con accento argentino su vita e morte, ispirato alla cumbia villera, scoperta dai friulani emigrati in Argentina durante un viaggio. I tre non tolgono mai la maschera, come da copione, e Toffolo osa un costume di peluche da coniglio per tutta la seconda metà del concerto, sfidando la temperatura della serata di fine agosto, più idonea per le maniche corte.

Il pubblico è pacato e attento, a tratti un po’ turbolento, ma i tempi del pogo selvaggio sono passati. Nella scaletta si alternano pezzi famosi dei vari album ad altri dell’ultimo, più intimisti.

La fusione tra grafica e musica crea un effetto suggestivo: con molte canzoni scorrono clip e immagini disegnati dallo stesso Toffolo.

A metà concerto, parte il momento vaffanculo: “La vita è cattiva ma non l’ho inventato io e il concerto è veramente finito, ehhh!” riceve una valanga di “Vaffanculo!”, anche da parte dei bambini, divertiti. Toffolo informa che il 31 agosto è il giorno esatto del compleanno della band e che si è preso bene con il Qi-gong. Invece di continuare con la seconda tranche di canzoni, si mette a insegnare le posizioni e le sequenze, facendole ripetere con lentezza esasperante dalle 9 alle 12 volte. Il pubblico è tipicamente piemontese, paziente e cortese. Il front man si stupisce: “Non ho mai trovato una platea così ubbidiente, fate tutto quello che decido io”. Continua con ben quattro sequenza, l’ultima delle quali gli fa guadagnare una dose di “Vaffanculo” sufficiente a decidere di continuare il concerto.

 

Ecco la scaletta:

Mai come voi
Il principe in bicicletta (la canzone della cameriera)
Occhi bassi
I cacciatori
La ballata delle ossa
Puoi dirlo a tutti
La faccia della luna
Ho’oponopono
Quindici anni già
Si parte
Fortunello
Batteri
Abito al limite
Robot rendez-vouz
Che cosa hai visto tu?
Crocchette buone
In questa grande città (La prima cumbia)
La musica sai cos'è?
Voglio
Il mondo prima
La sola concreta realtà
La mia vita senza te
Ogni adolescenza
Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll
Alle anime perse
Di che cosa parla veramente una canzone?
La tatuata bella

 

Quale altro modo di chiudere l’articolo se non citando le parole di Toffolo in risposta alla domanda: la musica sai che cos'è?

È la sola cosa vera che resta
Se quella nell'aria non gira

Puoi cercare la tua nella testa
La musica è quella che c'è
Non può vivere senza memoria
È la cosa più seria che c'è
Per capire qual è la tua forma