Mind Snare

L’ultimo tassello nella discografia dei Mind Snare da Torino è costituito dal mini CD Black Crystal Sun, uscito nel 2006. Rescisso il contratto con la Forever Underground, il trio decise di appoggiarsi alla Cxxt Bxxcher Records. Il mini in questione è composto da sette tracce e un video per la canzone “Blood and Dust”, tratta dall’album precedente. Due delle sette canzoni che qui troviamo sono tracce dal vivo, registrate all’Obscene Festival, in Repubblica Ceca, vera mecca per gli amanti del metal estremo. In ogni caso, andiamo per ordine nell’analizzare quest’uscita discografica.

La traccia posta in apertura denota subito toni cupi e decisamente inquietanti. Presto gli strumenti entrano e creano un’improvvisa esplosione. La produzione è molto più soffocante e oscura rispetto a quella degli album precedenti, riprendendo un po’ dal mini CD d’esordio, Hegemony. In ogni caso, gli strumenti sono sempre ultra potenti e tutto ciò non fa altro che accrescere un senso d’oscura pesantezza. “Wardance” esplode in tutto il suo odio e il testo è dedicato alla tribù indiane, alle loro sofferenze a causa dell’invasione dell’uomo bianco. Sin da qui possiamo notare una maturità non indifferente, mentre la musica segue binari sempre più veloci. La chitarra é cupa e veloce, la batteria sostiene tempi spediti con repentini cambi e partenze al fulmicotone.

La voce cavernosa di Gigi continua a vomitare odio senza pietà e presto ci si ritrova a fare i conti con la ferale “Scorn of the Defeated”. I blast beats da parte dell’indimenticabile Sergio sono precisi come un metronomo, mentre i riff di Chris si distinguono per essere affilati come rasoi. La dinamicità e la facilità nel passare attraverso differenti ma sempre violente strutture hanno dell’incredibile. La parola d’ordine è velocità, ma sempre filtrata attraverso la tecnica e strutture che non hanno nulla da invidiare a quelle di tante band molto più blasonate. Tutti gli strumenti creano un muro d’impenetrabile violenza con un occhio sempre alla “melodia”. Tutte le sezioni non sono mai lasciate al caso e non troviamo assolutamente i cosiddetti fillers (o pezzi di riempimento).

“Black Crystal Sun” non disdegna sezioni che rasentano il death metal più lento e catacombale per poi ripartire con veloci sferzate di doppia cassa e gli immancabili blast beats. Ancora una volta Sergio mette in risalto tutta la sua capacità di massacrare le pelli con una precisione fuori dal comune. Per lui i pezzi in controtempo non sono un problema e le rullate selvagge si sprecano in una marea di riff neri come la pece. Gigi mette la ciliegina sulla torta con la sua voce gutturale, mentre “Gladiator” ci accoglie con il famoso discorso di Russel Crowe all’inizio dell’omonimo film. “I Shall never Fall” è un’altra mazzata incredibile e anche questa volta la chitarra e la batteria si lanciano in fraseggi veloci, taglienti e precisissimi.

La grandiosità di questi pezzi risiede ancora una volta, come già anticipato in precedenza, nelle strutture facilmente riconoscibili e memorizzabili. Questo è un segno di gran maturità, perché tutti (o quasi) sono capaci di creare strutture pesanti, ma un’altra cosa è renderle attraenti e accattivanti. Le due tracce dal vivo “Along the Shores of Styx” e “Blood and Dust” soffrono di suoni non troppo potenti, anche se la band ce la mette tutta per distruggere il palco e così fa. Una menzione deve essere fatta per il primo video nella loro lunga carriera. “Blood and Dust” è essenzialmente un collage ben eseguito di varie esibizioni dal vivo della band con tanto di persone che si massacrano nel pogo selvaggio (come il sottoscritto).

Ancora una volta i Mind Snare ci hanno consegnato un piccolo gioiello di brutal death ottimamente suonato e con una grande personalità. I problemi interni tra i membri sembrano essere stati risolti e di conseguenza aspettiamo un loro ritorno, il più presto possibile.