Cos’è più importante scrivere in una biografia?
Che ho lavorato con Cocciante e Baglioni o che mia madre era operaia
a catena in un sottosuolo di Firenze?
E’ più importante dire che ho un diploma in pianoforte al Cherubini
o che mio padre era camionista, pittore e onesto?
Che ho alle spalle due Cd o che la musica mi assale e mi si attacca addosso?
E’più importante quello che ho sentito che quello che ho fatto; quello che ho visto,
e altre persone privilegiate non hanno mai conosciuto né mai sapranno vedere.
Ci vuole troppa immaginazione, troppa creatività, troppa sensibilità per vedere
il fondo del pozzo dalla cima di una stella.
Devo la mia musica alle tempeste e agli uragani che mi devastano lasciando però
il paesaggio del mio corpo, all’apparenza, quasi lo stesso;
la devo a S.Croce di notte, all’alluvione che passò sotto la mia finestra
e ai calzolai e alle sartine che lavoravano nei vicoli stretti di S.Frediano.
Così si è formata la crepa: ho un’anima da operaia ma una scrittura (dicono) da intellettuale.
Oggi dopo questo mio percorso musicale e di vita, penso che non c’è altro per cui
valga veramente la pena se non chiedersi in continuazione e in continuazione,
quasi maniacalmente: ”Ma sarà vero quello che mi stanno dicendo?”;
“Sarà vero quello che sto leggendo?”
“Ma se non voglio comprare tutto quello che non mi serve e se non voglio ascoltare
o vedere per forza ciò che mi viene imposto dai messaggi pubblicitari,
sarò un soggetto con seri problemi psichici?”
E’ questo che mi ha portato a scrivere “In differenze” il mio III Cd.
Certo è una strana biografia questa.
Ma sono le uniche cose vere che posso dirvi di me.
Buon ascolto
Susanna Parigi: monografia
Publicado el: 09/06/2008 - Última actualización: 04/08/2008