Abbiamo approfittato della possibilà di fare qualche domanda a Roberto Ferri, cantante, autore e artista. Ha anche collaborato con personaggi interessanti e molto noti al grande pubblico. Scopritelo in questa interessante intervista!
Non sono in tanti a poter dire di avere iniziato la propria carriera da un'etichetta importante come la PDU di Mina. Era già dentro ad alcuni circuiti musicali, o si tratta di fortuna?
La fortuna qui non c'entra se non in negativo. Correva l'anno 1967 ed Augusto Martelli, l'allora compagno di Mina, mi sentì al Festival di Castrocaro e mi propose un contratto con la PDU...sfortunatamente accettai.
Com'era l'ambiente che gravitava attorno all'etichetta storica come la PDU? Ha qualche anedotto da raccontare?
La PDU era nata solo ed unicamente per Mina...infatti la storia ci racconta che in tanti anni di attività, da questa casa discografica non è mai uscito nessun cantante di successo...il che significa che o erano degli incapaci o avevano altri interessi... no?
Praticamente tutti i brani interpretati da lei nella prima perte della
sua carriera sono usciti su 45 giri, il supporto che negli anni '60, '70 la faceva da padrone...
Quali sono i brani che le hanno dato più soddisfazione a livello di successo e quali invece quelli a cui è più affezzionato per motivi personali?
Il periodo più bello è stato il periodo Ariston...lavorare con gente capace, dell'artistico, come Giusta Spotti e Mario Speroni o Alda Faidutti del promozionale, era veramente un piacere...allora i discografici esistevano veramente!
Il brano al quale sono più legato è Requiem per Bobi, una dichiarazione contro la vivisezione che faceva parte di un album attualissimo "Se per caso un giorno la follia..." Ero il Cristicchi degli anni settanta! Ero un antesignano ...
Gli studi scientifici da me seguiti mi hanno portato ad essere pragmatico e realista e a considerare una economia sostenibile... pensate che è proprio di questi giorni il fatto che un ministro voglia riproporre il nucleare... o è pazzo o ha degli interessi in merito... sicuramente è un irresponsabile... e questo dopo un referendum... il potere non ci rispetta e non ci rispecchia.
Ha mai avuto modo di essere in disappunto con l'etichetta, perchè le avevano imposto come lato B, un brano che voleva proporre come principale, o per motivi simili?
All'Ariston ero rispettato e mi lasciavano cantare quello che volevo ed io. Comunque accettavo volentieri i loro consigli... pensate che siamo ancora amici anche con il titolare Alfredo Rossi, grande editore musicale...e a tutt'oggi la pensiamo allo stesso modo.
Nella stesura dei testi, da cosa ha tratto più ispirazione: libri, cinema o esperienze di vita?
Esperienze di vita...io scrivo me stesso...e leggo quelli che scrivono di se stessi...poi amo molto la saggistica soprattutto scientifica...sono un uomo di scienza e di coscienza e conoscenza.
A livello compositivo, segue procedure diverse quando scrive brani per lei, rispetto a quelli scritti per altri?
L'autore è un sarto quindi quando scrivo per altri seguo la personalità dell'interprete e del musicista...io ci metto lo stile...la firma.
Quali sono gli artisti che l'hanno influenzata maggiormente, sia del passato, che del presente?La scuola francese in quanto io non considero solo la canzone, ma anche la sua rappresentazione...sostanzialmente io sono un artigiano...un artista di strada...ho seguito infatti corsi di pantomima, commedia dell'arte, varietà, danza, con bravi insegnanti.
Cosa ricorda del'amicizia con Fabrizio De Andrè?
Le risate, Fabrizio era molto simpatico quando voleva, ma non lo voleva con tutti, con i suoi prediletti, io ero uno di questi, ed ho lavorato poco con lui perché capivo che questo poteva compromettere la nostra amicizia...ho
preferito la sua amicizia ad una temporanea ed effimera gloria...
Fabrizio comunque sapeva essere anche odioso quando voleva...a volte non tollerava legami troppo stretti...ma se ti allontanavi non lo tollerava altrettanto...era un tipo complesso...chi è senza peccato scagli....ma l'ho amato molto disinteressatamente
Per questo mi amava e mi stimava.
Le è mai capitato di avere scritto dei brani per un interprete, senza avere avuto la possibilità di conoscerlo di persona?
Certamente per esempio con Alexia...mi telefonò poi congratulandosi
Tra i suoi maggiori successi a livello di autore, non si può non ricordare "Sarà quel che sarà", cantata da Tiziana Rivale e vincitrice del Festival di Sanremo 1983. Come ha vissuto quel momento?
Non ci credo ancora di avere vinto!
Nel 1997 ha scritto, insieme a Vasco Rossi e Gaetano Curreri il brano “E dimmi che non vuoi morire” per Patty Pravo.
Come funzionano le collaborazioni a "più mani" e come è avvenuta in questo caso? Ci si incontra "fisicamente", oppure fa da tramite la casa discografica?
Quella fu una "triste collaborazione", forzata e decisa dagli avvocati... i giornali dell'epoca ne hanno parlato tantissimo ed esiste una transazione legale in merito....si tentava di sottrarmi "..la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me...ecc " ..era troppo!!!!! Si trattava della mia vita!
Com'è avvenuto l'incontro con Franco Battiato per il festival di Fano "il violino e la selce" ?
Con Battiato ci si conosceva da tempo e ci scegliemmo durante una intervista che gli feci molti anni prima...siamo ancora ottimi amici e collaboriamo consigliandoci
Dai primi anni '80 ha avuto una lunga pausa a livello di interprete, per poi riprendere all'inizio del 2000. Quasi 20 anni di assenza.
Cosa l'ha fatta smettere negli '80? Il sentire che un ciclo musicale si stava chiudendo? Oppure ci sono stati altri motivi?
Io mi annoio se faccio sempre le stesse cose...mi interessava fare l'insegnante di Chimica...ero in provincia e quindi avevo poco tempo da dedicare ad altro...poi mi specializzai in Cosmetologia all'Università di Ferra e profumeria a Parigi...esercitavo quindi anche l'attività di chimico-cosmetologo come tuttora.
A cosa si deve il suo amore per la Francia? In effetti malgrado la vicinanza "geografica" i rapporti musicali tra Francia e Italia, non
sono molto idilliaci, nel senso che è sempre passata poca musica tra i due paesi. A parte Brassens, una delle influenze di De Andrè mi viene in
mente solo qualche sporadica canzoncina pop a cavallo tra gli ottanta e i novanta. Eppure chissà quale tesoro culturale che esiste...
Certo, è anche vero che questo è un discorso che potrebbe essere esteso a tutti i paesi non anglofoni...
Il suo spirito nell'ideare "Marinelle et le chat" è stato nell'ottica di un'iniziativa culturale o è più un omaggio? Il cd è stato distribuito anche in Francia?
Il mio secondo nome è Franco... nomen omen...è nel mio nome...nel mio Destino... non dimentichiamo che è sempre il vincitore a dettare la cultura...se avesse vinto Hitler, nel mondo si parlerebbe tedesco ed italiano... la Francia e l'Italia sono piccole rispetto agli USA che finalmente stanno cedendo il passo... non se ne può più di questo mondo anglosassone senza storia...vuol mettere l'Europa o l'Oriente!
La Francia già dai primi del '900 ha ottimi rappresentanti artistici..Trenet Montand, Piaf, Ferré, Aznavour, Gréco, Bécaud, Barbara ecc. e poi il Belgio con Brel. Noi italiani riconosciamo a malapena solo ciò che è anglosassone e
ne rifacciamo il verso...che buffi!
Io canto in francese perchè mi piace quella cultura quella lingua...ed ora anche in spagnolo e in portoghese perché amo la cultura europea
L'Inghilterra con noi c'entra poco tranne che con quel genio di Shakespeare
No il CD viene distribuito solo via internet e in pochi negozi italiani...non sono Zucchero o la Pausini né mi interessa esserlo.
Gli ultimi suoi due cd e il prossimo, sono stati registrati dal vivo.
Come mai predilige la dimensione live? Ha a che fare con i lunghi anni di assenza dai palchi?
Uno perché costa meno...due perché io non li correggo e quindi chi li ascolta si rende conto dei miei pregi e dei miei difetti...non c'è finzione... non mi interessano prodotti perfetti ma asettici
Come sono cambiate le etichette discografiche dagli anni '70 ad oggi, secondo il suo punto di vista?
Sono anni che i discografici non esistono più! È come pretendere che un macellaio possa fare anche il chirurgo...i discografici degli ultimi tempi facevano altri mestieri precedentemente, come per esempio vendere colla, automobili, cancelleria....un artista è fatto di carne!
Finalmente questa categoria è destinata all'estinzione...è il pubblico ora a decidere direttamente e senza filtri.
Tra gli altri artisti per cui ha scritto canzoni (Celentano, Alexia, Morandi, ecc.) ci sono anche "Federico e Giulia" della trasmissione Amici. Penso che non ci sia niente di più distante tra la poetica di De André e questo tipo di programmi. Come giudica queste trasmissioni che puntano tutto sull'audience?
Federico è bravissimo ed io scrivo solo per artisti meritevoli.
Io non seguo Amici...ma per quello che ho potuto vedere devo dire che gli allievi spesso sono molto più bravi dei loro mediocri insegnanti ( vedi la De Michele)
Progetti per il futuro?
Dopo un trapianto di fegato vivo solo e bene il presente
Qualche sogno che deve ancora realizzare?
Il sogno che non ho ancora fatto