Rino Gaetano: monografia

Posté le: 14/07/2008 - Dernière mise à jour: 04/08/2008


Parlare di Rino Gaetano nel 2008 è come parlare di attualità, vi chiederete come mai, la risposta sta nell'assoluta modernità dei temi trattati nelle sue canzoni.
La sua opera solo ad un primo ascolto può sembrare leggera,  nelle sue liriche si intravedono la lucidità e il sarcasmo di un uomo che viveva i suoi tempi e che aveva l'occhio proteso al futuro.
Rino a livello musicale inizia a muovere i primi passi nella Roma dei primi anni settanta in cui tutto il cantautorato orbita live al Folkstudio (famoso locale di musica dal vivo della capitale). Il cantautore crotonese però era assai diverso dai vari Venditti, De Gregori (cantautori classici, se mi consentite l'aggettivo), lui invece era fuori da ogni schema avendo sia la vena ilare-sarcastica che quella intimista.
Il suo primo album Ingresso libero già conteneva alcuni brani degni di nota tra cui cito la bellissima "Ad esempio a me piace il Sud" (istantanea perfetta della terra in cui è vissuto Rino nella sua infanzia ed in cui vivo io tuttora).
Il suo secondo long playing Mio fratello è figlio unico con al suo interno oltre la title track la bellissima "Sfiorivano le viole" dal testo particolarissimo e "Berta filava" in cui Rino esprime al meglio la sua vena più scanzonata.
Il successivo disco Aida si attesta qualitativamente al livello di quello precedente e da questo lp segnalo fortemente "Spendi spandi effendi" (trasponetela al 2008 e vedete se Rino non era avanti di almeno trent'anni rispetto a molti suoi coetanei musicali !!!!!).
Il successivo Nuntereggae più rappresenta il disco  della consacrazione di Rino al vasto pubblico (complice il Festival di Sanremo in cui la sua Gianna arriva addirittura terza) oltre alla title track cito "Gianna" e la stupenda "E cantava le canzoni".
I successivi due album Resta vile maschio, dove vai? ed E io ci sto sono inferiori rispetto alle sue opere migliori, ma comunque sempre ad un  livello più che decoroso.
Purtroppo nel 1981 è venuto a mancare poco più che trentenne, a me manca davvero tanto la sua vena artistica intrisa di poesia popolare, sarcasmo, lucidità, malinconia e intelligenza.