Ilaria Pastore

Il Faro la Tempesta la Quiete

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Ilaria Pastore - Il Faro la Tempesta la Quiete

Ilaria Pastore

Il Faro la Tempesta la Quiete

Cd, 2016

Renseignements pris à partir du disque

Parole e musica di Ilaria Pastore
Prodotto da Ilaria Pastore
Arrangiamenti Gipo Gurrado

Ilaria Pastore - Voce e Chitarra
Gipo Gurrado - Chitarre e Programming
Lucio Enrico Fasino - basso
Enrico Santangelo - Batteria
Mell Morcone - Pianoforte
Floriano Bocchino - Piano Elettrico
Saverio Gliozzi - Violoncello
Marco Fior - Tromba
Khora Quartet - Quartetto d'archi

Notes

Ilaria descrive i brani dell'album

Ricordi Migliori

E' la canzone che contiene anche il titolo dell'album, racconta di una grande voglia di lavorare sul presente, perché sia un punto fermo da dove attingere il senso della bellezza dell'essere al mondo, con tutte le difficoltà annesse.

Jole

E' il primo di una carrellata di momenti intensi. Jole è il personaggio e l'interlocutrice di un dialogo che potrebbe riguardare chiunque. Io sono stata lì, dov'è stata lei e, forse, ci siamo stati un po' tutti. Racconta di quei momenti in cui non siamo sufficienti a noi stessi e ci illudiamo di poter trovare la soluzione al di fuori di noi.

Buio Pesto

Descrive il crinale in cui si trova una relazione quando sta per finire. Quel momento in cui la fine e l'inizio coincidono.

Tu sbufferai

E' un nuovo dialogo, in un disco che, fondamentalmente, ti dà del TU. Adoro questa canzone. Adoro il fatto di averla suonata e cantata.

Polaroid

Nasce da una foto che esiste davvero e che ritrae mia madre nell'atto di stendere, in veranda, d'estate, dei panni così grandi per lei che era minuta. Viene sorpresa in questo momento e sorride rivolta verso la macchina fotografica. Adoro i panni stesi. Quando penzolano dai palazzi immagino sempre che siano i sorrisi bianchi di questi grandi edifici. E così è nata Polaroid, una riflessione molto personale e poetica, pronta a sbiadire, piano piano, come in un dolce sonno.

Compro oro

E' un brano provocatorio. Ho preso spunto dal fatto che a Milano siamo pieni di questi negozi, nei quali non entra mai nessuno. Dai quali non esce mai nessuno. Proprio sotto casa mia ce n'è uno la cui vetrina dice "Compro oro e lo pago più di tutti". Una situazione che ci descrive perfettamente. Questa canzone parla della nostra paura di andare a guardare e di dire no a ciò che non ci rappresenta. Il coro finale mi fa venire in mente Mangiafuoco, l'ho pensato immaginando questo vecchio venditore barbuto che dice cose di un certo peso, ma che non trovano mai soluzione. Sono domande senza risposta o risposte che nessuno vuol sentire.

Il dubbio

E' un brano ironico, parla di un luogo che conosco molto bene. Dal dubbio vorremmo sempre toglierci velocemente e invece mi viene da dire che sia importante anche sostarvi, senza troppa paura.

Va tutto bene

E' forse il brano più tagliente. Descrive in modo molto schietto, utilizzando immagini e sensazioni di tutti i giorni, dove si può arrivare quando si sta assieme per non lasciarsi.

Decifrato

Una canzone che mi pervade, quando la canto, quando la leggo. Mi sono messa al posto di un uomo che ha paura di amare. Per una volta ho voluto raccontare anche questa faccia dell'amore: quella maschile e della sua paura. Molto spesso si lascia la fetta di debolezza, di esitazione, alle donne. Ma c'è una sensibilità maschile che va invece accolta e portata in superficie.

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