Cd
, 1973 ,
EMI
Hai, mai visto una città, dove i sogni rimbalzano sulle finestre ed i vetri riflettono vetri in estate e in inverno, e spalancano gli occhi a cortili quadrati e deserti.
Hai, mai visto una città, dove si nasce e si muore in un grande ospedale, grattacielo moderno struttura di tipo aziendale, dove la morte è un fatto statistico del tutto normale.
Hai, mai visto una città, che respinge i rifiuti della sua vita ricca, negli squallidi prati ai margini dell'abitato, dove di notte l'amore però non sa di peccato.
Hai, mai visto una città, con le tristi balere di periferia, dove tra una retata e l'altra della polizia, ubriachi e puttane ricercano una compagnia.
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria.
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città. Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la ferrovia, e i binari si intrecciano ad ogni cavalcavia, e trasportano treni sempre più pieni di gente.
Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la tangenziale, e le luci arancioni danno al cielo un colore anormale, e le case allibiscono ad ogni passare di camion.
Hai, mai visto una città, con il freddo stampato in faccia alla gente, che cammina qua e là con le mani ficcate in tasca, e negli occhi l'attesa di un sole che porti la festa.
Hai, mai visto una città, dove tutte le strade vanno in collina, ma alla fine nessuna è una strada felice e sicura ed ognuno rimane da solo con la sua paura.
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l'indirizzo di una certa Maria.
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità, il freddo intenso la solitudine, di una città.