Review by Fabrizio Pucci
Questa raccolta è comparsa in edicola con allegata una piccola rivista e presenta un panorama abbastanza completo del rock italiano con nomi anche parecchio conosciuti. Tra questi troviamo gli ottimi Subsonica con "Sonde" che apre in modo pregevole il disco. I Delta V sono molto simili agli Üstmamò di Stard'üst, troppo simili... Molto più graffianti i 24 Grana di "Rappresento", mentre per "Appigliomobile" di Lubna possiamo parlare di un discreto brano sempre sullo stile di Üstmamò. Direttamente dal Consorzio Suonatori Indipendenti, dopo lo scossone dovuto a dissidi interni, arriva Ginevra Di Marco: in questo caso possiamo parlare di una ricerca che tenta di arrivare a qualcosa di più originale mettendo da parte modelli troppo ingombranti. I Diaframma propongono con la loro "Agosto" il marchio di fabbrica ormai inconfondibile di Federico Fiumani. I (P)itch suonano un pop rock leggero leggero che cerca di puntare unicamente sulla figura femminile della cantante: oltre a questa, almeno a giudicare da questo brano, sembra esserci poco altro... Con Hangin' on a thread (brano "This is mine") ascoltiamo il primo brano in lingua inglese, discreto.
I H(Strychnine) di "Prison family" ci schiaffano in faccia un pezzo incazzato con chitarre alla rage. I Crunch, molto attivi in ambito underground, ci fanno ascoltare la dura e inedita "Tamed reptiles obey the crew". Sempre in terre agitate si muovono i PWR con "Play my game".
Con i Persiana Jones si cambia registro e si balla grazie all'orecchiabile ska di "Un giorno nuovo". I Vallanzaska, sempre sul versante ska ci fanno ascoltare una versione live di "Rappresento". Ancora ballabili, ma con uno stile che si rifà decisamente agli anni settanta, Steve Sperguenzie & Incredible Lisergic Ants propongono "Beat party". Anche per Cleep di "Cineguaimai" possiamo parlare di una avvertibile influenza degli anni settanta: se vi piacciano gli Sciacalli dategli un ascolto...
Weird Uncle Betty ci fanno compiere un brusco salto nelle sonorità elettroniche fine anni novanta, con "Rubber girls" un brano strumentale. Sempre elettronici ma più cibernetici i Deadburger di "Io non so". La calda voce di Giancarlo Onorato (ex Underground Life) canta "Le nozze chimiche". Chiudono i Massimo Volume con "Dopoche", un brano in cui i versi di Emidio Clementi non riescono a mettersi in linea con le essenziali linee di chitarra, basso e batteria del resto del gruppo e la magia non esce...