David Zed
Balla Robot
Vi ricordate quell’omino magro magro che in trasmissioni dei primi anni ottanta come Tilt!, Discoring, Domenica in, faceva l'androide, muovendosi a scatti con una perfetta immobilità facciale? Si tratta di David Zed, ora diventato Mr. Zed, al secolo David Kirk Taylor, che prosegue inossidabile la missione da oltre vent’anni: fare l’imitazione del robot. E continuare per oltre due decenni a rappresentare con pervicace costanza sempre e soltanto la stessa maschera, dimostra come egli sia un eroico ardito, un valoroso paladino dalla ferma volontà combattente, un infaticabile milite capace di andare spavaldamente oltre ogni umana resistenza, e merita perciò il nostro plauso.
Nei primi anni Ottanta, cioè nel momento del suo successo televisivo, David Zed incise anche una manciata di 45 giri, tra cui questo Balla Robot, perfetto esempio di synth pop, che non teme confronti con i lavori di maestri del genere quali Gary Numan o Fad Gadget. Balla Robot è infatti un brano perfettamente dance, che, lanciato in pista al momento opportuno, tra Human League e Alphaville, attirerà orde di tenaci ballerini saltellanti.
Ma, poiché presenta anche uno stile vagamente “cameriniano”, vien da chiedersi chi ha copiato chi? È venuto prima l’Arlecchino Elettronico di Alberto Camerini o l’Uomo Robot di David Zed? Mah.
(Ri)ascoltando con la dovuta attenzione il testo della hit, non mancano per sovrappiù criptiche allusioni sporcaccione, tanto che la canzone sembra un catalogo di variazioni erotiche: «Se metti una “pila” dentro di me vedrai che suonerò», «Apri le braccia e chinati in giù», «Girati un po’, piegati in giù, alzati e poi ritirati su», «Ora la testa tu devi girar» e conclude: «Se fai così, mi accenderò, senti la scossa che do!».
E se persiste in voi ancora qualche residuo dubbio sui doppi sensi della canzone, sappiate che l'etichetta discografica su cui è stato inciso il disco è la Banana Records che pubblicava anche i dischi dei Kasso...
David Zed
Balla Robot
Genre: Dance , Pop