FIIO F9 PRO: UNA BUONA GOCCIA NEL MARE DELL'UTRAPORTABILITÀ

Pubblicato il 17/07/2019 - Last updated: 14/07/2019

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Non sono mai stato un amante degli auricolari. In passato mi sono sentito dire che stavo compiendo una vera e propria crociata contro questi dispositivi; che non era possibile che molte persone fossero soddisfatte e che invece il sottoscritto fosse incontentabile. Mi fu pure domandato da molti come mi permettessi di criticare un dispositivo che nasceva per ascoltare la musica. Onestamente credo che chiunque sia chiamato a scrivere di un qualcosa, i recensori in primis, debbano permettersi di criticare apertamente un qualsiasi dispositivo che nasce per ascoltare la musica. Tuttavia la vera dote che deve caratterizzare chi scrive è quel certo grado di insoddisfazione che deve agire da motore di ricerca: un qualcosa non suona bene perchè lo dicono alcuni, suona bene se, eventualmente, suona bene.

 

IMPIANTO

DAP: FiiO X7 Mark 2, Astell&Kern KANN.

DAC: TEAC UD503

CIABATTA: Ladysound Multipresa 6

CAVI: autocostruiti

SORGENTE DIGITALE: PC autoassemblato.

 

DESCRIZIONE

Le FiiO F9 PRO sono attualmente gli auricolari top di gamma di FiiO. Sia la costruzione, sia ciò che è offerto in bundle rispecchiano infatti la loro posizione nel listino. La struttura del corpo è in titanio, ciò permette di unire leggerezza e resistenza. Il design vuole aggiungere anche armonia e le linee ricordano i cerchi dell'acqua quando le si getta qualcosa dentro. Le connessioni per i cavi sono del tipo MMCX che permettono un aggancio sicuro in spazi limitati. Internamente trovano spazio un driver dinamico da 9.2mm e due trasduttori KNOWLES TWFK-30017-000 di tipologia BAs. Questo driver è ciò che le differenzia dal resto della serie: le F9 e le F9 SE usano anche loro un doppio driver per la gamma media ed alta, ma non di KNOWLES.

Il bundle comprende tutto ciò che serve per usare gli auricolari in-ear senza dover spendere un centesimo in più. Sono presenti due cavi: uno di tipo sbilanciato con connettore jack 3,5 eduno di tipo bilanciato con connettore jack 2,5. Quello bilanciato è in rame 5N , mentre per quello sbilanciato viene riportato essere un cavo in rame OFC placcato argento (ricordo che OFC è equivalente a 4N). Per dovere di cronaca i cavi sono presenti anche sulle F9, mentre per le F9 SE il cavo è fisso ed è di tipo sbilanciato. Inoltre sono presenti ben 12 coppie tappini auricolari (di cui 3 in Memory Foam), due custodie per il trasporto (una rigida ed una morbida in Neoprene resistente all'acqua).

Per concludere con un'opinione personale: ritengo il bundle fornito come un elemento di particolare interesse perché permette di trovare il tappino più idoneo al proprio canale uditivo, inoltre le due custodie sono un'opzione necessaria ad un trasporto sicuro per le due in-ear e i loro cavi.

 

ASCOLTO

Partiamo con l'analizzare la differenza presente tra il collegamento in sbilanciato ed il collegamento in bilanciato. Onestamente tra le due tipologie di collegamento non si notano grandiose differenze, tuttavia quelle poche presenti mi hanno fatto propendere per ascoltarle in sbilanciato. Usando infatti la configurazione bilanciata si otteneva un suono più gonfio in basso e con degli acuti a tratti fastidiosi, a causa di una metallicità e pungentezza del suono. A tratti sembravano più dettagliate, ma tale dettaglio sembrava sparire per lasciar spazio alle due caratteristiche prima citate, ottenendo così un dettaglio a singhiozzo.

Ho perciò ritenuto il suono più piacevole e corretto sfruttando la configurazione sbilanciata. In questo modo il basso era ben presente, ma non era mai soverchiante o gonfio. Genericamente il dettaglio era minore (in qualità e quantità) rispetto all'altra configurazione, ma era presente in modo costante. I medi erano identici e mantenevano una buona gamma ed interpretazione preservando una certa dose di naturalezza. Gli alti erano precisi ed abbastanza presenti.

Sicuramente queste FiiO F9 PRO sono il miglior auricolare ascoltato da parte di questo produttore, certo c'è ancora tanto lavoro da fare, tuttavia, pensando a qualche anno fa, FiiO ha fatto dei progressi notevoli per ottenere un auricolare in-ear incommensurabilmente migliore.

Ovviamente stiamo parlando di un ascolto in mobilità, che vede come sfidanti altrettanti auricolari in-ear ancora portatori di vari problemi. Dettaglio presente, ma mai in quantità soddisfacente, il basso più scende più è monotono, in alto si vorrebbe di più, anche a solo livello di pressione, insomma si devono fare i conti con quelli che sono i limiti. Anche le FiiO F9 PRO hanno le loro problematicità e non sono un'eccezione su quello che è il mercato attuale.

Qualora incontraste chi decanta troppo questi dispositivi il mio consiglio è quello di cercare di capire se il personaggio possa appartenere ad una di queste due categorie: fan dell'azienda, persona che non usi cuffie o diffusori. Personalmente non sono mai riuscito a creare la terza categoria, ma sono certo che molti rientrino in questa e siano perfettamente capaci di valutare attentamente il bisogno di ultraportabilità, mediandolo col bisogno di qualità. Le FiiO F9 PRO sono certamente esempio di tale attenta valutazione.

Il primo disco di cui vi parlerò è un classico del Metal: Fear of The Dark degli Iron Maiden. È assai vario e la Title Track è stata coverizzata molte volte con gli strumenti più disparati. Sebbene queste cover piacciano a molti audiofili mancano sempre di quel senso di inquietudine e potenza presente nell'originale, insomma almeno una volta va ascoltato e potreste scoprire quanto il Metal non sia un urlo confusionario. È un album che ha un profilo sociale notevole dato che parla di varie problematiche del... 2018... purtroppo l'album è del 1992.

Il secondo disco è My Generation degli Who. La Band definì l'album come un lavoro mal fatto perché registrato troppo in fretta, ma ciò alla fin fine non importò poi a molti, oltre che a loro stessi. Alla fin fine ciò che importò alla critica ed agli ascoltatori era quella voglia di rivoluzione presente per tutto l'album: emozioni che al tempo distinguevano un'intera generazione. Oggi forse ci si è dimenticati troppo di ciò che sono gli Who ed è facile leggere inutili battibecchi circa il fatto se siano o meno la migliore Rock Band al mondo. Poco importa riprendiamoci quelle emozioni e forse anche un poco di controllo in più sulla nostra vita spesso traboccante di parole tanto inutili da esser divenuti incapaci di intendere un testo musicale.

Il terzo disco intendetelo come volete: è una mia registrazione ancora non uscita. Intitoliamola Concerto di Natale con protagonisti un coro Gospel della mia zona: La Compagnia della Gru. Tra l'altro molto bravi e sempre alla ricerca del miglioramento, qualora vi capitassero a tiro concedetegli una serata. L'album è una registrazione dal vivo di cui conosco in pratica ogni difetto. L'ho ascoltata su entrambi i DAP presenti nel paragrafo “IMPIANTO”. Questi perdonano molto se usati con delle cuffie da studio, ma con le FiiO F9 PRO perdonavano già molto meno, segno che comunque dei compromessi nella mobilità sono necessari. Con mio grande stupore ho preferito riascoltare ben tre volte il concerto: mai sentito così bene da un dispositivo... ho preferito sfruttare l'occasione.

 

 

TEST

Nei test si è effettivamente rilevato che i FiiO F9 PRO in bilanciato risultano in leggerissimo vantaggio nella risposta all'impulso.

Rivolgendoci al grafico di risposta in frequenza esso deve essere inteso come la risposta del driver, DEVE essere perciò essere escluso un qualsiasi effetto dell'orecchio, che in fase di progettazione viene appositamente simulato. Le risposte caratterizzate da questa curva risultano sfociare in auricolari in-ear dalle tonalità chiare, ma con una buona presenza del basso. Tuttavia dal grafico non si possono evidenziare particolari differenze qualora si pilotassero le F9 PRO in sbilanciato, piuttosto che in bilanciato. Le motivazioni vanno a mio avviso cercate infatti in una molteplicità di fattori tra cui: la leggera inflessione della risposta tra i 1.5kHz e i 3kHz; la minore distorsione armonica (dimezzata in bilanciato); le prestazione all'impulso; ma soprattutto nel fatto che in bilanciato la corrente vene gestita meglio dai dispositivi.

Sotto il profilo elettroacustico necessitano di 60mA e 1.7V per raggiungere i propri limiti, perciò sono affiancabili alla totalità dei DAP, senza preoccupazioni.

 

CONCLUSIONI

Probabilmente l'aver scritto sulle prestigiose pagine di Fedeltà del Suono che gli auricolari in-ear sono ottimi in mobilità, ma che genericamente perdono in qualità rispetto alle cuffie, non piacerà proprio a tutti, ma purtroppo rimane un dato di fatto. Tuttavia è altrettanto evidenti sono i passi avanti fatti per migliorare l'esperienza acustica con questi dispositivi. I FiiO F9 PRO alla fin fine hanno convinto e per il prezzo di 159,00€ a cui vengono proposti sono certamente tra gli auricolari meglio forniti sul mercato. Come suono bisogna a mio avviso bilanciare quelle che sono le richieste di mobilità con la qualità, se la prima è fondamentale: gli auricolari in-ear diventano estremamente interessanti.

Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
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