Alan Pier Maria Zamboni: Interview sur 19/09/2001

Posté le: 19/09/2001 . Dernière mise à jour: 04/08/2008


Raccontaci la tua carriera musicale, dagli inizi fino al cd "Jirandolita Gupil"

Io sono nato a Brescia nel 1971 e ho cominciando suonando come autodidatta la chitarra e il pianoforte. Dal 1991 ho collaborato con ragazzi (conosciuti all'Università) facendo cover di musiche d'autore (de Gregori, de Andrè, Guccini, Vecchioni, Capossela, Conte) e inserendo qualche brano mio.

Dal 1993 comincio a studiare pianoforte a un'accademia musicale dove entro a far parte della banda locale come percussionista (dopo aver seguito un corso di batteria).

Nel 1997 mi iscrivo alla SIAE come autore di testi letterari e compositore melodista trascrittore. Nello stesso anno collaboro con Simone Tanghetti (chitarrista) agli arrangiamenti di alcuni miei brani e nasce lo spettacolo "Relitti della notte" che porta sul palco tastiera e chitarra. E' questo un lavoro articolato tra musica, reading e improvvisazione. Fino al 1999 portiamo in giro questo spettacolo. Dal 1999 la band viene ampliata a cinque elementi e ripropongo i miei brani con nuovi arrangiamenti.

La svolta avviene nel 2000 quando Oscar del Barba (il mio insegnante di piano e, tra l'altro, sostituto di Vince Tempera nei concerti di Guccini) accetta di arrangiare i miei brani, sovraintendere all'incisione e dare il suo contributo alla nascita di "Jirandolita Gupil".

Qual'è il significato del titolo del cd?

Il titolo del Cd non è mio, ma è un'invenzione di tale Elisa Zacco (come riportato anche fra le note). Il significato letterale di Jirandolita è: "Girandolina" (dallo spagnolo) mentre Gupil è una parola inventata e combaciava come suono (in realtà nel medioevo in francese "Goupil" voleva dire volpe, ma c'è una "o" di troppo). C'è una ragione intrinseca. Nelle mie intenzioni l'album ha come filo conduttore l'"estraneità" infatti non sposa uno stile musicale e i temi dei testi parlano di di disagi e di "stranieri". Il titolo quindi, pur volendo ricordare una girandola un po' disordinata, è a sua volta estraneo ai brani.

Tra le persone che hanno collaborato al lavoro, ho notato Juan Carlos Biondini, un nome abbastanza noto, per aver suonato tra gli altri con Guccini.

A cosa si deve la sua partecipazione? Per quanto riguarda "Flaco" ho avuto la fortuna di averlo in sala in quanto compare di suonate di Oscar del Barba. Tramite Oscar sono arrivati anche Carlos Buschini, Kyle Gregory e altri.

Il piede sanguinante in copertina rispecchia molto spesso il contenuto dei testi.
L'impressione che ho assorbito, ascoltando il cd, è quella di una certa sensazione e sensibilità sulla vita, conscia del tempo che passa, che si mischia al rimpianto per le cose che non sono avvenute come speravamo.


Il "Piede di Cenerentola" è opera di Edoardo Gianesini, ragazzo capace di fare arte contemporanea veramente bene (te lo dice uno che non ama molto l'arte contemporanea) e che è scomparso tragicamente tre anni fa a soli 22 anni. Ho trovato che la foto rispecchiasse qualcosa che avevo in mente e che avevo cercato di far attraversare nella plastica del cd. Inoltre il primo brano "straniero" è una sorta di favola di Cenerentola con personaggi un po' diversi, ma dove il protagonista viene comunque riconosciuto per una scarpa. Non credo nel tempo e nemmeno in un ordine. Spesso le cose che scrivo succedono dopo. Certamente qualcosa passa, certamente ci sono rimpianti. Non ho comunque certezze sul "prima" o sul "dopo" delle cose.

Qual'è il futuro, secondo te, della tradizione cantautorale? Avrà ancora spazio nella sua forma attuale, negli anni a venire? Ha senso che mantenga le caratteristiche musicali che lo hanno contraddistinto fino a qua, oppure dovrebbe cercare il rinnovamente nel crossover con altri generi?

Penso che la prostituzione sia una necessità per cambiare, nel migliore dei casi evolvere. La musica popolare si è sempre prostituita e si è mischiata con tutto quanto a trovato. Non è un caso che le innovazioni più originali siano avvenute nelle città di porto (fado, rebetika etc.) dove si incrociavano culture diverse. La purezza e la verginità sono strade in discesa col marciapiede. La musica cantautorale ha una sua identità, ma non si può dimenticare di averla costruita andando a letto con chiunque abbia trovato per strada. La tradizione cantautorale avrà spazio finchè sarà capace di tenere le gambe aperte.

Te come vivi la contrapposizione tra rinnovamento e tradizione, sperimentazione e canonicità?

Cerco di non viverla. Ascolto poca musica e cerco di ascoltarla dal vivo. Credo che, in generale, si debba cercare di fare quello che piace senza pregiudizi, senza chiedersi quanto sia nuovo o abusato. Solo quando devo mandare la partitura alla S.I.A.E. mi accorgo in che tonalità e con che cambi di tempo ho scritto un brano.

Quali nomi apprezzi maggiormente tra le nuove leve?

Come ti dicevo ascolto poca musica ma, se devo dire qualche nome di giovani cantautori italiani, mi vengono alla mente Capossela e Belluzzi.

L'avvento dei video negli anni '80 e successivamente di colossi come MTV secondo te hanno contribuito a privilegiare nella musica un piano più superficiale?

Trovo che i video siano un'esperimento interessante che ha aperto un mondo in cui due sensazioni diverse (visiva e uditiva) vengono a contatto. MTV non la ascolto soprattutto perchè amo cercare la musica da ascoltare chiedendo ad amici e soprattutto musicisti o semplicemente viaggiando. Le confezioni tendono ad infastidirmi. Non so se sia un difetto o un pregio. La musica che viene proposta (non solo su MTV, ma anche a Festivalbar o altre manifestazioni) mi fa l'effetto della frutta nelle confezioni di plastica. E' più divertente scoprire con un amico che da qualche parte c'è un albero ed andare a rubare delle mele. Hanno un sapore diverso. Lo stesso Guccini in "Culodritto" diceva riferendosi credo a sua figlia: "Non saprai che sapore ha il sapore dell'uva rubata a un filare". Preferisco cercare questi sapori... non è questione di profondità o superficialità... è una questione di gusti.

Per la tua esperienza attuale, come consideri l'avvento di un nuovo media come Internet, nel mondo musicale?

Ho l'impressione che per me, come per tanti altri, sia oggi l'unico mezzo per poter far sentire i propri dischi. Ammesso poi che di questi dischi ce ne sia di bisogno. Internet è oggi uno strumento anarchico, speriamo mantenga questo carattere.

Alan Pier Maria Zamboni