Iniziamo con questo articolo, una nuova serie di iniziative “on the road” dove andiamo a vedere e soprattutto ad ascoltare gli impianti audio/video dei nostri lettori, non solo audiofili, ma anche semplici appassionati di musica. Ecco il resocondo di circa un’ora e mezza di ascolti nella casa di Marco.
L’impianto è costituito dalle casse frontali Totem Wind e dal centrale e sorround Polk Audio, rimanenza quest'ultima dell’impianto precedente.
Le Wind sono delle delle casse di alto livello, con estetica molto raffinata, 3 vie dalle generose dimensioni, che reggono una potenza massima di 250W.
Le Polk Audio invece avute precedentemente con il kit completo, sono una marca più “commerciale”, distribuita in Italia da Mediaworld.
L’amplificazione è affidata alla coppia preamplificatore Thule Audio PR350B e finale Thule Audio PA350B.
Il preamplificatore è del tipo "vecchia scuola" con solo uscite analogiche (quindi nessuna connessione hdmi), per cui sono necessari ottimi cavi.
Come sorgenti digitali due vecchi ma buoni Denon: lettore DVD / super audio cd Denon DVD-2910 e lettore solo audio super audio cd Denon DCD-1500AE. Il tutto è collegato ad un televisore Sony.
Per quanto concerne l’analogico, troviamo l’esteticamente pregevole e massiccio giradischi Transrotor ZET 1, con braccio SME IV, la testina Ortofon MC Rondo Bronze e pre-phono Rega. Un comparto, questo per il vinile, di altissimo livello.
L'ascolto si è sviluppato sentendo alcuni brani da vari vinili e cd: The B-52s (The B-52s), Sara K (Hobo), Lou Reed (Transformer), The Police (Zenyatta Mondatta), Offenbach Overtures (England’s city of Birmingham Symphony Conducted by Louis Frémaux).
La prima caratteristica che viene evidenziata è la potenza mostruosa dell’impianto, ad alto volume non fa una piega e la potenza ti innonda fisicamente, con un suono che rimane comunque molto equilibrato. Pensate che il Thule eroga su 4 ohm la bellezza di 2x 500W oppure 5 x 160W!
Tutta la sessione di ascolto è avvenuta ad alto volume, ed è stato ripartito tra vinile e cd. Sicuramente il suono analogico del vinile e quello del cd differiscono parecchio e amare di più la precisione e la dinamica digitale, rispetto alla naturalezza ma anche ai difetti intrinseci del sistema vinile, è una questione di gusti.
Gusti che possono essere influenzati non solo dall’aspetto tecnico, ma anche da quello fisico e umano. Con il vinile c’è il gusto “artistico” di guardare le ampie copertine, andare a leggersi i particolari interni, gusto che si è ridotto con il cd, ed è scomparso con l’ascolto degli mp3.
Inoltre c’è il rito di togliere il disco dall’involucro, metterlo nel piatto, posizionare la testina… Fisicità contro l’impalpabilità della musica liquida. Lentezza e rito contro rapidità e velocità.
Probabilmente dipende anche dal livello della passione, così come per appassionato d’arte non è la stessa cosa vedere dei quadri sul computer, o dal vero ad una mostra.
Per un appassionato di musica, si tratta di un impianto interessante, con cui si può vivere al meglio la musica.
Complimenti e grazie per l'ospitalità.