Sbronzi di Riace
...E allora versa
Perché tutto ciò? Perché gli Sbronzi di Riace hanno fatto questo disco? Cui prodest? Queste sono le domande che sorgono spontanee ascoltando questo album composto da una miscela di mortali canzoni originali e di cover uguali all'originale di cui nessuno sentiva il bisogno. Perché cantare Il pescatore e Don Raffaè di Fabrizio De Andrè, Samarcanda di Roberto Vecchioni, La strana famiglia di Giorgio Gaber, Un giorno insieme di Soffici, 4-3-'43 di Lucio Dalla, senza applicare il benché minimo sforzo creativo?
L'impressione che si ha è che questi brani siano serviti solo da riempitivo e rafforzativo alle canzoni originali del duo emiliano: Un po' di vino, vorrebbe essere una goliardata lontanamente imparentata a Lu maritiello Tony Santagata; Addio padre e madre addio, Dolce signora e Sono amico hanno come unico pregio quello di essere estremamente biodegradabili, non lasciando la minima traccia di sé nella memoria; si salva forse solamente Una tantum, una schitarratina simpatica ma nulla più.
Tutto il disco vorrebbe essere ispirato da delle abbondanti bevute di lambrusco, Guccini style, e lo stesso CD è sponsorizzato dall'Osteria La Cantina del Baccanale, ma l'impressione che si ha è che, anziché comporre le canzoni sotto effetto dell'inebriante bevanda, i Nostri l'abbiano fatto il giorno dopo, completamente intontiti e decisamente depressi dal post-sbornia.
Sbronzi di Riace
...E allora versa
Genre: Pop
Traks:
- 1) Il pescatore
- 2) Un po' di vino
- 3) Samarcanda
- 4) Addio padre e madre addio
- 5) La strana famiglia
- 6) Dolce signora
- 7) Sono amico
- 8) Don Raffaè
- 9) Un giorno insieme
- 10) Una tantum
- 11) 4-3-43