La prima domanda è scontata: da dove deriva il nome Ned Ludd?
Il nome Ned Ludd richiama alla prima rivoluzione industriale che ci fu in Inghilterra.
Nella terra di Robin Hood, di notte, delle persone distruggevano i telai larghi di coloro che non pagavano il giusto prezzo per il lavoro svolto.
Quel periodo per noi è molto importante per spiegare che tipo di progresso c’è oggi e qual è quello che, invece, piacerebbe a noi.
E’ chiaro che la nostra forma di lotta non prevede la distruzione delle macchine, poiché grazie a Dio, a 200 anni di distanza di passi avanti ne abbiamo fatti.
Chi detiene i mezzi di produzione invece sembra che sia rimasto ancora a quei tempi, visto che ci sono lavoratori che vengono licenziati per aver espresso le loro idee su quello che succede al lavoro.
Nel disco ci sono collaborazioni di membri di Gang e dei Modena city Ramblers, sono questi i due gruppi che vi hanno maggiormente influenzato nel vostro percorso musicale?
Sia “Le Radici e le ali” che “ Appunti Partigiani”, per come sono strutturati, hanno influenzato la nostra idea di concept album per “Lavoroedignità”.
Essendo quasi contemporanei, perlomeno come ascolti musicali, di entrambi i gruppi io parlerei più che di dirette influenze musicali, di infinita stima e ammirazione per queste due band, a cui oggi si aggiunge un’amicizia veramente importante.
La loro coerenza, in questi anni, è stata veramente encomiabile.
In questo per i Ned Ludd, sia i Gang che i Modena City Ramblers, sono stati sicuramente dei modelli a cui ispirarsi. Naturalmente ci riempie di orgoglio essere accostati musicalmente a queste 2 band.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Ormai, dopo più di 40 anni di musica le influenze musicali sono molteplici.
Riassumendo però quello che volevamo esprimere lo abbiamo integrato fondendo il nostro amore per la musica celtica con la musica popolare italiana interpretata con la grinta del punk.
E’ in questi generi che si possono ritrovare le influenze musicali di “Lavoroedignità” a cui si unisce il rap dei Public Enemy e la canzone d’autore sia internazionale che quella italiana che ci ha fatto innamorare della musica negli anni 70.
Sono passati 10 anni dal vostro primo cd ‘A zero ore’, cosa è cambiato da allora?Come si sono evoluti i Ned Ludd?
L’idea di allora dei Ned era di un collettivo che esprimesse le proprie istanze attraverso una musica folk rock.
Oggi siamo un duo, con idee ben precise sul percorso da seguire, che punta molto sulla musica tradizionale italiana.
E’ stata un’evoluzione naturale per continuare a parlare di lavoro ma con un vestito diverso.
E’ stato bello 10 anni fa produrre un cd con pezzi completamente costruiti in gruppo, è stato bello oggi produrre un cd insieme a 33 amici/musicisti/attori in cui continuare a dire che questo mondo non ci piace.
Il cd è un concept-album su lavoro e dignità: come mai avete deciso di scegliere questi due argomenti?
Per quello che ci riguarda avere un lavoro in cui sei trattato in una maniera giusta ti da la possibilità di poter essere positivo negli altri ambienti e con le altre persone di cui ti circondi.
Il titolo è in un’unica parola perché sta a significare che dove non esiste dignità noi non possiamo parlare di lavoro ma di un posto dove, per poter avere i mezzi di sussistenza per vivere, si accetta qualsiasi cosa. Questo non è il progresso che ci interessa.
Volevamo inoltre dire a coloro che oggi vivono una situazione di precarietà lavorativa di tener duro, che non è solo colpa loro se oggi vivono questa situazione.
A quale canzoni dell’album sei più affezionato?
Abbiamo convissuto per quasi 3 anni, di cui uno in studio, con queste canzoni, le abbiamo ascoltate, distrutte e ricomposte talmente tante volte che oggi è difficile dirlo.
Il testo di Olanda ’74 mi porta alla nostalgia di quando invece che essere dei puri spettatori di vittorie altrui eravamo i protagonisti di tante belle conquiste.
Come sta andando la promozione del disco?
Più che di promozione parlerei di libera circolazione della nostra musica.
Noi non promuoviamo un prodotto, cerchiamo di essere presenti per far conoscere la nostra musica, senza isterismi o calcoli.
Ringrazio Goodfellas, che ci distribuisce il cd, e Rossana che ne cura i rapporti con il mondo musicale perché ci stanno dando una grossa mano rispettando questa idea di musica che noi abbiamo.
Siete contenti del riscontro avuto da ‘Lavoroèdignità’?
Sì siamo decisamente contenti del riscontro che il CD sta avendo, soprattutto quando, quasi increduli, riceviamo ringraziamenti da parte di semplici amanti della musica ma anche e soprattutto da parte di lavoratori che stanno vivendo situazioni di disagio.
In Italia sembra sempre più difficile vendere dischi anche a causa di una concorrenza spietata, cosa ne pensi?
Penso che forse si sarebbe dovuto più spingere sul cd come prodotto culturale che come pura merce da cui trarre soldi. Forse, in questo modo, si sarebbero trovate ancora tante persone disposte a comprare cd, magari a un prezzo di 10 euro.
D’altronde le aziende che producono masterizzatori o computer sono le stesse che magari gestiscono delle case discografiche. Probabilmente avranno fatto i loro calcoli.
Oggi è più facile produrre un cd e ci sono molte altre forme per ascoltare musica, questo crea difficoltà a farsi sentire in un mare super affollato.
Questo può portare ad un ascolto meno attento della musica.
Il vostro è un disco molto schierato politicamente e prende spunto da storie vere, pensi che la politica sia sempre più lontana dalla gente comune?
Io non penso che il nostro disco sia schierato politicamente, quanto più schierato dalla parte di una classe a cui si sente di appartenere e alla quale abbiamo voluto dire grazie per quello che ha fatto.
Coloro che hanno scioperato per ottenere per tutti condizioni migliori, rimettendoci soldi, coloro che hanno rinunciato al proprio tornaconto per cercare di far star bene gli altri sono la nostra politica.
L’arte oratoria che vediamo oggi in tv non ci interessa, è un’altra cosa.
Sono convinto che esistano dei cd perfetti, me ne puoi indicare 3-5 che a parer tuo sfiorano la perfezione?
Due cd te li cito perché hanno influenzato la nascita di lavoroedignità
Dick Gaughan ”True and Bold”
Pete Seeger “American industrial ballads”
Poi metterei
“Sandinista” dei Clash
“Darkness on the edge of town” Bruce Springsteen
“Burattini senza fili” Edoardo Bennato.
Grazie a Gianluca per la disponibilità concessami ed a tutti i componenti del gruppo (Gianni Di Folco, Angelo Pinna, Claudio Merico, Gianni Berardi, Alessandro Mazziotti ed anche Felice Zaccheo) per la bella musica proposta ed in bocca al lupo per tutto.