Lovers of 69
Privileged Window On Catastrophe/Passion Without Talent
Dietro alla sigla Lovers of 69 si nasconde Federico Moi, uno dei personaggi più poliedrici e ricchi di talento dell’underground pisano, attivo sulle scene da oltre 15 anni. Diversi sono i progetti musicali in cui lui è stato coinvolto e di due almeno si è spesso parlato su Ver Sacrum, ovvero gli Under the Rose e gli Hollowblue, la band di cui è attualmente il batterista. Assolutamente ricco è poi il talento di Moi, sia come strumentista (passa in modo disinvolto dalle tastiere, al basso e alla batteria) che come compositore: Lovers of 69 è quindi una specie di valvola di sfogo per dare una via di espressione a tutte le idee musicali che nascono nella sua mente. I CD qui recensiti sono usciti ormai da qualche tempo e vale la pena di analizzarli insieme per poter presentare compiutamente il progetto musicale. Se si dovesse incasellare a forza Lovers of 69 in un’etichetta si dovrebbe usare qualcosa di generico, tipo “indie” o “alternative”, visto che a livello musicale le composizioni qui presentate spaziano comunque entro generi ampi e anche abbastanza diversi tra loro. Si va dall’indie-rock al synth-pop, dalla wave all’emo-punk o alle ballate semi-acustiche. Straordinaria è la capacità di costruire delle melodie irresistibili (“Baby punk-rock”, “Too late” “Wanna be your alien” su Passion Without Talent, o “Stay”, “It’s been a long time” su Privileged Window on Catastrophe) che Moi sembra comporre con assoluta naturalezza e in gran quantità. I due CD esaminati contengono complessivamente 31 canzoni e un numero di spunti musicali che un gruppo normalmente sviluppa in quattro o cinque album. Molto sofisticati e mai scontati sono gli arrangiamenti presentati e nonostante sia evidente l’origine casalinga delle registrazioni la qualità sonora è sempre più che accettabile. Lovers of 69 è quindi un progetto pieno di potenzialità ma che presenta anche dei limiti. Il più evidente è dato dalla voce di Federico che è abbastanza uniforme e che sembra anche un po’ in difficoltà nei momenti più impegnativi. Da questo punto di vista mi è sembrato più efficace il mixaggio di Privileged window… in cui la voce è stata posta meno in primo piano per amalgamarsi meglio con gli altri suoni. Nonostante la gran quantità di ottime idee i CD risultano essere alla fine anche un po’ prolissi: per quanto gli spunti di partenza siano sempre interessanti non sempre si concretizzano in episodi di grande efficacia. Una maggiore selezione, soprattutto in Passion, sarebbe stata a mio avviso necessaria. La stoffa quindi in Lovers Of 69 c’è e davvero di alta classe ma per fare il salto di qualità è necessario ancora qualche sforzo. In bocca al lupo!