Giulia Daici
E Poi Vivere
Tra i vari esordi degni di nota nell’ultima stagione della musica italiana - e in particolare nel ricco arcipelago di quella nostrana al femminile – una menzione d’onore spetta al primo lavoro della friulana Giulia Daici, musicista di razza e vivace intuito pronta a raccogliere e a rielaborare tra loro varie appropriazioni di tendenza e una certa espressione musicale e vocale d’annata, sopita e dimenticata negli archivi della tradizione della canzone pop del belpaese.
Una voce che coniuga dolcezza e graffio sonoro, alternando toni garbati a flessioni schioccanti e grintose, il tutto collocato in un codice di scrittura che viaggia tra melodico confidenziale e sterzate pop-rock venate di variazioni a tratti nervose e scoppiettanti. Un impasto originale che accoglie il disarmante candore della “erre” sottile e sfumata della nostra unendolo alle folate di un “twang” che assume talora un sentore schizoide.
In questa miscela ora suadente ora graziosamente folle convivono yéyé e punk (“Fragole insipide”), un respiro lindo che coniuga semplicità e cantautorato (“E poi vivere”) ed esplosioni sixties alla Rita Pavone (una tirata e pulsante “Qualcosa in meno”).
“Stupido sentimento” propone un incalzante innesto tra mainstream pop di taglio americano e omologhi italiani in una sorta di incontro tra Michelle Branch e Giorgia. E’ lo spunto per un susseguirsi di controspinte di stampo rock che trovano il loro miglior frutto nell’ottima “Sospesa” e in una suggestiva “Sindrome”, melange che annovera furore ritmico e grande spazialità rivestita da disimpegni vocali che evocano atmosfere aeree e sognanti.
E ancora una “Cenerentola” che - tra intensità e innocenza assorta - unisce lievi pennellate di piano e chitarra classica a rigeneranti arie vocali che lambiscono l’avvincente garbo di una Di Michele, sino a celebrare in “Ogni vita ha la sua musica” il senso di una grande corsa che suggerisce - con le sue guizzanti, sottili modulazioni e accelerazioni - l’idea di un vivo planare su pentagramma e di una spazialità incisiva e orizzontale come iniezione d’aria pura.
Un disco che si conclude con le più spensierate e leggere “Sei nell’aria” e “Attimi” e che esibisce ancora la strofa accorata e melanconica di “Se tu fossi qui”. Qualcosa che contiene già la felice attesa di una espressione più matura, le future gemme di una nuova primavera d’autore.
Canzoni come istantanee che si fanno piccoli racconti in attesa di rideclinarsi in seguito sotto forma di storie e, chissà, di sorprendenti squarci narrativi. Arrangiamenti agili e pertinenti del factotum Simone Rizzi, nervature sonore ad opera del chitarrista Gianni Zongaro e la nostra che – almeno per il momento - si accompagna alla chitarra solo nelle sue uscite live.
C’è una canzone che non figura nel presente lavoro (la si può scovare su youtube) che svolge al meglio la funzione di ritratto del portamento grazioso ed esile della nostra artista. “L’unica tua certezza”, presentata alle selezioni di Sanremo Giovani del 2011, è un bel crocevia di quel dolce danzar di note e di squilli vocali che fanno capolino nei temi più ispirati del disco.
Un album che se dovesse identificarsi in un voto andrebbe ad attestarsi su un bel 7 meno ma che a ben vedere va oltre la semplice contingenza del freddo punteggio perché fotografa un’esperienza artistica che è già una promessa in piena azione e che chiede solo di essere allevata e cresciuta con la tenacia di una presa di coscienza paziente come un amore autentico, oltre la scorza delle apparenze.
Giulia Daici
E Poi Vivere
Traks:
- 1) Qualcosa in meno
- 2) Fragole insipide
- 3) Cenerentola
- 4) Ogni vita ha la sua musica
- 5) E poi vivere
- 6) Stupido sentimento
- 7) Sospeso
- 8) Sindrome
- 9) Sei nell'aria (e tutto il resto è niente)
- 10) Attimi
- 11) Se tu fossi qui
Information taken from the record
Co-produzione di Giulia Daici e Etichetta Prosincro
Produzione Esecutiva: Giulia Daici
Produzione Artistica: Antonio Laino
A&R Music Manager and Promotion Manager: Antonio Laino
Testi e musiche: Giulia Daici
Registrazioni presso Dudemusic Studio – Correggio (RE)
Arrangiamenti di Simone Rizzi
Hanno suonato:
Programmazione batteria, basso e tastiere: Simone Rizzi
Chitarre acustiche ed elettriche: Gianni Zongaro.
Missaggio di Stefano Riccò presso Dudemusic Studio – Correggio (RE)
Mastering Album di Stefano Cappelli presso Creative Mastering Studio – Forlì (FC)
Foto di Cristian Bortolussi
Cover e Stampa: Mycd – Montecchio Emilia (RE)