USB Type-C al posto del jack cuffia da 3,5mm

Pubblicato il 28/04/2016 - Last updated: 13/12/2016

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Il connettore USB Type-C è una evoluzione interessante del vecchio connettore USB, perché elimina il problema di trovare il verso giusto di inserimento (non ha più un verso) e perché tramite questo connettore è possibile alimentare dispositivi più energivori (ha due nuovi profili a 12 e 20 Volt per una potenza massima di 100 Watt).

La proposta di Intel

Intel ora vorrebbe fare un passaggio ulteriore, ed eliminare i connettori  jack cuffia da 3,5mm.
Viene subito da pensare ai cellulari, che rimarrebbero quindi con una sola connessione USB type C. Tale connessione si dovrebbe utilizzare per connetterlo al PC, ricaricarlo e per collegare le cuffie. In dispositivi del genere anche un piccolo spazio risparmiato può essere considerato un grande beneficio quantomeno per i costruttori.
Per gli utilizzatori un po' meno, perché devono utilizzare degli adattatori.

L'utilizzo dell'USB type C per l'audio può avvenire in due modalità:

  • Nel primo tipo di utilizzo, retrocompatibile con le cuffie attuali, è possibile semplicemente fare uscire il segnale analogico invece che sul classico jack da cuffia, sulla presa USB type-C.
    Con questa configurazione è possibile utilizzare le "vecchie" cuffie tramite un adattatore da USB type-c a jack 3,5mm
  • Nel secondo tipo di utilizzo, che è quello su cui punta Intel, si intende ultimare le specifiche per la tecnologia USB Type-C Digital Audio, che porterebbero ad una uscita audio digitale. Tali specifiche dovrebbero essere rilasciate nel terzo trimestre del 2016.

I possibili scenari

Mentre la prima fase sarebbe discretamente indolore (occorrerebbe solo comprare un adattatore), con la seconda verrebbe forzata una rivoluzione non da poco.
Gli scenari che si prospettano sarebbero i seguenti:

  • Realizzazione di cuffie con entrata USB type-C e quindi necessariamente comprensive di DAC e amplificazione cuffie.
    L'alimentazione a questo punto sarebbe prelevata direttamente dal dispositivo. Ci sarebbe un vantaggio per le cuffie con la rimozione del rumore attiva, perchè anche queste potrebbero prendere l'alimentazione direttamente dal dispositivo e quindi non necessitare più di batterie.
    Di contro naturalmente la cuffia sarebbe molto più costosa
  • Utilizzo di cuffie con il jack da 3,5mm e collegamento tra smartphone e cuffia di un dispositivo comprensivo di DAC + amplificatore cuffia. Anche in questo caso l'aspetto interessante sarebbe l'alimentazione presa direttamente dal dispositivo.

Le nostre riflessioni

Dal punto di vista puramente "meccanico" l'USB type C è peggiore del jack, perché quest'ultimo può ruotare senza problemi essendo circolare e quindi potrebbe essere più resistente alle classiche torsioni e strappi che si verificano quando si ascoltano le cuffie su un dispositivo mobile.

Intel sicuramente può spingere fortemente l'adozione su PC, portatili e tablet.

Se alcune delle case più grosse di smartphone spingessero su questo collegamento e potrebbero farlo per questioni di spazio fisico risparmiato, ci potrebbe essere una migrazione "forzata" a questa nuova connessione audio.

Rimane da chiedersi come si comporteranno le case costruttrici degli altri tipi di dispositivi: televisori, sintoampli per l'impianto hi-fi, DAP, ecc. ecc. Probabilmente in questo caso l'adozione sarebbe quanto meno molto più lenta.

Infine ci chiediamo se Intel (un'azienda informatica) abbia le capacità per imporre un nuovo formato di attacco per le cuffie! Anni fa non sarebbe stato possibile, ma ora le forze in gioco sono cambiate e informatica più telefonia cellulare sono delle potenze schiaccianti (economicamente parlando) rispetto alle case costruttrici di audio. Questa è la (triste) verità

E la Apple?

La Apple ha tolto l'uscita cuffie da iPhone 7 (sia da iPhone7 da 4,7" che da iPhone7 Plus da 5,5"), consentendo solo l'utilizzo di cuffie bluetooth o con connettore lightning. I motivi sarebbero quelli di avere più spazio per lo schermo e ridurre i bordi, oltre ad un piccolo spazio libero interno.
Purtroppo la Apple ha scelto una via irta e tortuosa, perché non ha utilizzato l'USB3 type C che è una connessione standard, ma una porta digitale chiamata lightning. Tale porta, oltre ad essere di tipo proprietario, non ha la possibilità di fare uscire il suono in formato analogico.

E' possibile avere l'uscita jack solo tramite un adattatore da lightning a jack cuffia, che va ad inficiare la qualità del suono in base al tipo di convertitore utilizzato.

Esistono anche cuffie con uscita lightning, tra le quali indichiamo le seguenti con buona qualità audio: le Philips Fidelio M2L, le JBL Reflect Aware, i Libratone Q adapt (con cancellazione del rumore)

 

ALTRE RIFLESSIONI (Marco Maria Maurilio Bicelli)

In primis vi lascio un video da me fatto dove principalmente vi esorto a due fatti: il primo è quello di trasformavi da consumatori in acquirenti; il secondo è quello di fidarvi delle persone giuste e non dei guru. In aggiunta, cose che non ho detto nel monologo, vi esorto a non fidarvi di quelle persone che vi deridono per un impianto entry level, ma che magari corrisponde alle vostre disponibilità, e di non fidarvi di chi celandosi dietro la maschera del musicista o dell'appassionato vi dice che qualcosa non serve: facciamo degli esempi, in primis (soprattutto con le cuffie) c'è chi vi dice che una cuffia a bassa impedenza non necessita di amplificazione, questa persona o non sa come il suono cambi, o mente sapendo di mentire, dato che le differenze le ode pure un totale neofita; la risposta che spesso danno questi personaggi è che il suono con l'amplificatore non è di loro gusto, più che altro perché o l'amplificatore che hanno collegato non è idoneo o perché se idoneo riesce a farle suonare come chi le ha progettate pensava. Parimenti vi sono coloro che vi dicono che ogni loro modifica suona meglio dell'originale, bene io mi chiedo con quale diritto possano definire una curva di risposta in frequenza migliorie di un'altra, se non piace un modo di suonare semplicemente si cambia, o meglio, non si acquista quel pezzo, ma si acquista un altro componente che a parità di qualità dia una curva di risposta in frequenza più confacente ai propri gusti, è abbastanza sciocco comprare un componente della marca X per farlo suonare come uno della marca Y.

 

La domanda che voglio porre e pormi in questo pezzo è: può Intel avere le competenze per non essere nel campo audio una cattiva consigliera?

La risposta è assai concisa e lapidaria: NO

Non può essere una buona consigliera per il semplice motivo che la musica sfugge sempre alle riduzioni che gli ingegneri fanno per controllarla. Soprattutto quegli ingegneri che non sono appassionati di musica e non hanno mai provato un impianto degno di tale appellativo.

Essenzialmente per quanto un segnale di pressione acustica idonea sia facilmente raggiungibile con una potenza irrisoria, è altrettanto vero che un buon ascolto si ottiene tramite sistemi con esubero di potenza, ovviamente non un esubero eccessivo, ma sempre rispettoso dei limiti dei materiali e componenti impiegati. Insomma credo che un'azienda come Intel non possa dettare alcunchè in campo audio, per lo meno fino a quando non sentirò un sistema acustico targato Intel che riproduca il suono in maniera almeno superiore a quella dei sistemi che io stesso creo.

Lo stesso vale per Apple, più incline a dettare ciò che è trendy che a dettare qualcosa in campo audio.

Essenzialmente credo si debba fare una rivoluzione acustica che mostri a tutti alcuni fatti fondamentali: un buon audio è apprezzabile da tutti; un buon audio non deve per forza costare troppo; un buon audio è più salutare.

Così facendo si perde l'elitarietà, ma credo che rispetto a quello che saranno gli effettivi benefici, questa perdita sia a tutti gli effetti un guadagno.

Gli scenari, sebbene alcuni diranno che la tecnologia migliora (notare nessuno di essi depositerà a suo nome alcunchè in campo audio), sono a mio avviso due. Il primo è desolante e vedremo il mercato, già pieno di schifezze, inondato da sistemi dotati di un microdac pessimamente suonante; alla fisica non si sfugge e servono spazio e concetti che vanno molto al di là del volume (bastano 200 euro per accorgersi di questo dato di fatto) per avere un buon suono. Il secondo invece è un pelo più rassicurante nel senso che si va a togliere le schede audio integrate ammettendone l'inadeguatezza allo scopo, ma è solo un pelo rassicurante perché ci sono comunque tanti prodotti pessimi sul mercato e la mania del recensorismo ha trasformato degli incompetenti in persone ascoltate, mentre chi da tecnico fa discorsi più complessi viene considerato pedante e noioso.

Insomma personalmente boccio l'idea di Intel e Apple: l'audio è un elemento serio e lasciarlo in mano ad incompetenti è semplicemente un errore.