Recensione cuffie Shure SRH240A

Pubblicato il 01/11/2015 - Last updated: 27/03/2016

Topic: Riproduzione audio hi-fi

SHURE SRH240A ATTO E POTENZA

Questa volta ancora una Shure, ma non sono qui per presentarvi una nuova top di gamma bensì la loro cuffia studio entry level: le Shure SRH240A.

RINGRAZIAMENTI

Come al solito voglio ringraziare voi lettori, che non volete una lettura da best-seller, bensì una lettura forse un po’ asettica, ma tecnicamente seria.

Giustamente saluto e ringrazio Giusepper Del Fabbro e tutti i ragazzi di www.prase.it che è il distributore italiano del marchio.

PREMESSE

Permettetemi di spiegare il sottotitolo “Atto e Potenza”. In primis non vi è alcun riferimento acustico in esso, bensì un riferimento filosofico: precisamente ad Aristotele. Spiegato in parole povere e probabilmente anche banali si può pensare alla Potenza come ciò che un qualcosa è in teoria, l’Atto invece è come quel qualcosa è in pratica. Lo so “filosofi non abbiatemi a male” è spiegato coi piedi e con una certa licenza, ma non agitatevi capirete tutto nell’ultima parte che dedicherò ai test ed alcune riflessioni tecniche, dove si capirà effettivamente il perché di questo titolo.

DESCRIZIONE

Eccovi come mio solito il link alla pagina del produttore:

http://www.shure.it/prodotti/cuffie/srh240a

Di seguito le specifiche tecniche:

ipo Trasduttore: Dinamico, magnete al neodimio

Dimensione del driver: 40 mm

Sensibilità: 107 dB SPL/mW

Impedenza: 38 Ω

Massima potenza in ingresso: 500 mW

Gamma di Frequenza: 20Hz - 20kHz

Peso netto (senza cavo): 238 g

Lunghezza Cavo: 2 m

Tipo di Cavo: Fisso, dritto

Spina: Mini-jack stereo da 3,5 mm placcato in oro

Se ne deduce quindi un circa 110mA e circa 4.4V per pilotarle al top.

UNBOXING

PACKAGING

Il packaging è composto da una scatola di cartone su cui vi è raffigurata la cuffia e su cui vi sono scritte alcune descrizioni utili. Molto semplice dato il prezzo.

BUNDLE

Il bundle non è ricco come le migliori cuffie Shure; è composto infatti dal solo adattatore jack 6.3 cromato. Tuttavia impossibile dare di più dato che il costo si aggira attorno ai soli 65 euro.

MATERIALI

Il materiale principale in questo caso è la plastica lucida, anche se presumo che alcune giunture siano in metallo. I pad sono in pelle. L’archetto, purtroppo scarsamente imbottito, è anch’esso rivestito in pelle

COMODITA’

Le cuffie risultano essere comunque comode e indossabili per alcune ore consecutivamente.

ISOLAMENTO

L’isolamento è presente, ma non perfetto perché i pad non calzano perfettamente in modo da racchiudere l’orecchio, ma rimanendo leggermente sollevati nella zona inferiore fanno passare qualcosa in entrambe le direzioni. Nulla di grave comunque, dato che se si tiene un volume corretto l’esterno viene attutito, e chi è all’esterno non è comunque costretto ad ascoltare ciò che vuole sentire l’ascoltatore.

RODAGGIO

Il rodaggio con le Shure non è da farsi, è tra le poche aziende che afferma che coi suoi prodotti il rodaggio è una componente puramente psicoacustica… ovvio se volete farlo potete farlo nessuno ve lo vieta ;)

MANUTENZIONE

La manutenzione della cuffia è semplice e veloce, Shure non dimentica la comodità d’uso e manutenzione … anche se costa poco.

USO IN GAME

Partiamo questa volta dall’uso ludico, una recensione che sballa la classica scaletta che propongo, non è un male dato che siamo qui a parlare comunque di Atto e Potenza.

In Game è una cuffia divertente, il posizionale è preciso, e i dettagli ci sono tutti, mancano solo quelli notabili con le top di gamma, ma queste sono per lo più inutili sfumature di alcuni suoni presenti nei motori, gli essenziali ci sono tutti. Non si confondono i mezzi e non si rischia di essere eliminati da nemici che muovendosi creano rumori. L’estensione spaziale del suono non è elevatissima dato che sono cuffie chiuse, ma non deludono.

Apprezzabilissime in qualsiasi gioco simulativo e non, di ruolo o gestionale, strategico o FPS.

MUSICA

L’ascolto di queste cuffie ha permesso di notare molti dettagli tecnici e non che con un uso ludico non erano emersi.

In primis risultano affaticanti con un’ottima concentrazione in gamma media ed alta, ma una certa leggerezza dei bassi, che anche a qualità non riescono a tenere il passo della gamma media.

I mediobassi sono dotati di maggior corpo rispetto ai bassi, ma anche questi non sono precisi quanto la gamma media.

Tuttavia grazie ad un driver veloce le SRH240A restituiscono un buon numero di dettagli, soprattutto in gamma media ed alta.

Questo avviene semplicemente indossando le cuffie, se le stringiamo un poco sulle orecchie in modo da eliminare completamente quella piccola fessura lasciata tra il pad e la testa… semplicemente vengono fuori le vere SRH240A che per quello che costano risultano estremamente interessanti.

In primis i dettagli aumentano in tutta la banda audio; i bassi prendono corpo e potenza, si puliscono e raggiungono per qualità i medi, che diventano a loro volta più precisi. In più smettono di essere affaticanti.

L’ampiezza del palcoscenico e la sua precisione, prima ampiamente inficiate, tornano con notevole precisione.

Alias ecco l’ “Atto e Potenza” del sottotitolo: ciò che le SRH240A possono dare viene fuori se si stingono le cuffie; in pratica solo una testa piccola può far ben calzare queste cuffie.

VIDEORECENSIONE

RISPOSTA IN FREQUENZA

USO IN MOBILITA’

In mobilità le SRH240A sono abbastanza semplici da usare dato che sono relativamente semplici da pilotare e i 4V sono raggiunti da molti lettori portatili amplificati. Hanno solo due difetti: in luoghi particolarmente rumorosi la famosa fessura fa entrare parecchio rumore; per suonare al meglio devono essere leggermente premute sulle orecchie. Per il resto dal lato suono ripropongono ciò che ho scritto poco sopra.

TEST

Ed ora rendiamo sotto forma di grafico le opinioni poco sopra espresse.

In primis analizziamo la Potenza che si è rilevata subito sconcertante dato che aveva da subito sconfessato quello che avevo sentito. Effettuati i test ho proprio detto: “Qui c’è qualcosa che non va… non suonano così bene”. In realtà non c’era nulla di scorretto, o che non andasse, semplicemente stavo testando quello che erano in potenza le SRH240A ovvero quello che sarebbe successo, se fossero calzate perfettamente.

In effetti il grafico parla anche abbastanza in modo chiaro ed ineluttabile: i bassi ci sono con un picco di +11db rispetto alla frequenza campione di 1kHz; gli alti si estendono senza alcun problema fino a 16kHz con un picco massimo di +10db a 8.5kHz. Il grafico in essenza mostrava una cuffia monitoring entry level dotata di tutta la banda acustica. Un THD quasi sempre inferiore all’1% e un livello di rumore bassissimo. In breve tutto ciò a cui Shure ha sempre abituato.

Riflettendo ho tuttavia notato che nel test vi era in effetti un errore indotto dal fatto che quando le indossavo le SRH240A lasciavano una fessura in basso, che non avevo riprodotto sulla testa da test. Inserendo una fessura, assolutamente imprecisa, ho ottenuto dei grafici che mi permettessero di spiegare effettivamente quello che succedeva e che succede di norma in tali casi.

Ci tengo a sottolineare che suonava meglio di quanto indichino questi grafici ottenuti dopo la modifica, ho lasciato con grande probabilità una fessura maggiore che andava a peggiorare il tutto.

Quello che si nota a colpo d’occhio è che i bassi non scendono e gli alti non si estendono in modo particolare iniziando il roll-off a 12kHz, aumenta notevolmente il THD in gamma bassa e medio bassa, aumenta pure il noise.

CONCLUSIONI

Shure SRH240A “Atto e Potenza” peccato potevano essere considerate tra le migliori cuffie in quella fascia di prezzo, la Potenza testata ed ascoltata non lascia dubbi a riguardo. Cuffie dotate di un ottimo livello tecnico e suono. Peccato per l’Atto rovinato dal solo fatto che non calzino a pennello, mandando a ramengo tutto ciò che erano in Potenza.

Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Risposta in frequenza blu e rosso i driver in potenza verde e lilla i driver in atto
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Grafico del THD in potenza
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Grafico del THD in atto
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli