Vinicio Capossela - Camera a sud

Suivre texte "Camera a sud"

Cd , 1994 , CGD
Rubami l'amore e rubami il pensiero di dovermi alzare e ruba anche l'ombra di fico che copre il cicalar della comare che vedo bianco di calce e pale pigramente virare e ho in bocca rena di sogno nella rete del sonno meridiano che come rena mi fugge di mano Che sudati è meglio e il morso è più maturo e la fame è più fame e la morte è più morte sale e perle sulla fronte languida sete avara bellezza che succhi la volontà dal cielo della bocca bocca bacio di pesca che mangi il silenzio del mio cuore Sud fuga dell'anima tornare a sud di me come si torna sempre all'amor vivere accesi dall'afa di Luglio appesi al mio viaggiar camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar Mescimi il vino più forte più nero talamo d'affanno occhio del mistero olio di giara, grilli, torre saracena nell'incendio della sera e uscire di lampare lentamente nel mare bussare alle persiane di visioni e di passi di anziani Sud fuga dell'anima tornare a sud di me come si torna sempre all'amor vivere accesi dall'afa di Luglio appesi al mio viaggiar camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar rubami la luna e levagli la smorfia triste quando è piena e ruba anche la vergine azzurra che ci spia vestirci stanchi per uscire fresca camicia di seta in attesa croccante e stirata per lo struscio e un'orzata nel corso affollato in processione la banda attacca il suo marciar così va la vita